Un suggestivo sito archeologico ai piedi del Monte Velino. La città romana di Alba Fucens ha una storia affascinante tutta da scoprire. Ricordo un paese minuscolo, poche case costruite intorno ad una  piazza, centro di aggregazione dell’abitato. Su di essa si ergevano gli edifici principali del borghetto: la chiesa di San Nicola e la scuola. Ricordo i racconti del terremoto del gennaio 1915, quando l’urlo della terra ha portato via più di 30.000 persone e distrutto i paesi della Marsica. Ricordo l’odore degli animali, gli insetti che volavano insistenti e l’acchiappamosche poggiato sulla finestra dell’abitazione che si affacciava sulla piazza. Io ed i miei genitori eravamo ospiti lì, nella casa bassa di fronte alla chiesa. Ricordo la piccola maestra che vi abitava, minuscola e coi i capelli bianchissimi. Si chiamava Armida e lei, in culla, si era salvata dal terribile sisma.

ALBA FUCENS, IL BALCONE DELLA MARSICA

Le vette sorelle del Monte Velino

Le vette sorelle del Monte Velino

Ricordo l’immancabile Monte Velino, sempre presente all’orizzonte, imponente con i suoi quasi 2.500 metri; le passeggiate verso la vecchia Albe rasa al suolo dal terremoto, le visite alla chiesa di San Pietro e ad un abbandonato sito archeologico che racchiudeva i resti della colonia romana di Alba Fucens.

Ricordo l’anfiteatro che aveva come sfondo le linee secche ed aspre delle montagne; ricordo il silenzio e, talvolta, la noia. I maglioni per le serate fresche e le chiacchiere sulle sedie collocate nella piazza.

Non è cambiato molto da questi ricordi. L’atmosfera che si respira è sempre la stessa. Quello che è mutato è l’attenzione che è stata posta ai resti archeologici, con i lavori di scavo della Soprintendenza d’Abruzzo nel 2006. Ricerche condotte a distanza di quasi sessanta anni dalle prime eseguite nel 1949 da parte del Centro belga di ricerche archeologiche.

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IL SITO ARCHEOLOGICO

Fondata dai Romani intorno al 304-303 a.C., la colonia di Alba Fucens fu un’importante alleata della madrepatria. Abitata all’inizio da circa seimila persone, vide accrescere la sua importanza nel corso del tempo.

 

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La colonia, posta sulla Via Valeria ad una altitudine massima di 990 m.s.l.m., era circondata da quasi tre chilometri di mura difensive e da quattro porte di accesso. Dopo avere partecipato alla Seconda guerra punica, inviando soldati contro Annibale, fu ritenuta una città fedele a Roma. Questo fu probabilmente il motivo per cui Alba Fucens conobbe un lungo periodo di prosperità e ricchezza. La colonia, infatti, fu abbellita con numerosi edifici, tuttora in parte visibili: il foro, l’anfiteatro, la basilica, il macellum, le terme, l’acquedotto e dei templi.

La struttura urbanistica riflette l’impianto romano dei cardi e dei decumani. Lungo la Via del Miliario sono visibili i resti di una antica domus romana e una pietra miliare, di particolare pregio, raffigurante un combattimento tra gladiatori su cui è incisa la distanza da Roma: 68 miglia.

Anfiteatro di Alba Fucens

Con la decadenza dell’Impero romano anche Alba Fucens cominciò a perdere di importanza fino all’occupazione dei Bizantini nel 537, durante la guerra gotica.

Durante l’Alto Medioevo, sul colle dove sorgeva il tempio di Apollo, venne costruita la Chiesa di San Pietro, appartenente all’ordine dei Benedettini. Dopo il terremoto del 1915 fu ricostruito ex novo attraverso il recupero dei pezzi originali.

ALBA FUCENS, COME ARRIVARE E INFO UTILI

Il sito archeologico di Alba Fucens è accessibile tutti i giorni e l’ingresso è gratuito. Per informazioni o visite guidate rivolgersi al Punto Informativo presente in Piazza della Scuola ad Albe.

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