Sono sincero, di Bagno di Foresta, Forest Bathing come lo chiamano gli anglosassoni o di Shinrin-Yoku, termine coniato nel 1982 dal direttore dell’Agenzia forestale giapponese Tomohide Akiyama, fino a poco tempo fa, conoscevo poco o nulla.
E, francamente, non sapevo cosa mi perdevo. Perché immergersi nei boschi, nella natura, come diversi studi dimostrano, ha degli effetti benefici straordinari, dall’abbassamento della frequenza cardiaca e del cortisolo, alla diminuzione dello stress, il nemico del secolo.
BAGNO DI FORESTA O SHINRIN YOKU: COS’È E COME FUNZIONA
A farmi conoscere questa magnifica realtà, vero e proprio antidoto alla nostra vita sempre più digitale, sempre più frenetica, sempre troppo connessa, è stata la mia amica Ruth Stirati e non finirò mai di ringraziarla.
Per addentrarci in questo mondo meraviglioso ci affidiamo a un vero esperto, ad Antonio Poletti che di bagni di foresta sa veramente tutto, essendo, prima ancora che uno studioso, un’esperta guida che accompagna chiunque voglia immergersi nei boschi a fare un vero e proprio bagno di foresta, un’immagine efficacissima, perché il bagno, da sempre, a qualsiasi latitudine e in qualsiasi epoca, è sinonimo di catarsi, di rinascita, di ripartenza.
La prima domanda Antonio, facendo il verso al mitico Antonio Lubrano, sorge spontanea. Cosa ti ha spinto verso questa professione così singolarmente affascinante?
Grazie mille, sono lusingato per la presentazione e per l’opportunità che mi dai.
Sono da sempre un amante dei boschi, mi piace perdermi e passarci del tempo, sia per camminare ma anche semplicemente per starci in mezzo.
Il caso vuole che sia stata proprio Ruth, sì proprio la tua amica, ad avermene parlato. Lei, da tempo, sapeva della mia passione per la natura e un giorno mi ha detto: “ti devo fare conoscere Lucia, una mia amica che abita in Svizzera. Lei sta svolgendo una bella attività nei boschi, non si sa mai che tu possa fare questa attività nel tuo Trentino”.
La cosa mi ha subito suscitato un grande interesse, per cui ho deciso di informarmi su questa misteriosa e affascinante attività. Ho preso contatto con Lucia e abbiamo cominciato a sentirci.
Antonio Poletti
La mia curiosità cresceva di giorno in giorno, per questo la bombardavo di domande alle quali lei rispondeva sempre in modo molto dettagliato.
Ma le sole informazioni, per quanto minuziose, non mi bastavano più. Volevo provare un Bagno di Foresta per questo ho deciso con Lucia di fissare subito una data e organizzare.
Nel frattempo mi ha girato del materiale e mi ha consigliato alcuni libri sull’argomento da leggere. Il primo libro che ho letto è stato “La vita segreta degli alberi” di Peter Wohlleben, un testo che consiglio a tutti e che mi ha letteralmente cambiato modo di vedere i boschi e i suoi abitanti.
Purtroppo a una settimana dall’evento, a causa alcuni disguidi, abbiamo dovuto annullare tutto e, con mio grande rammarico, ho visto sfumare la possibilità di vivermi questa immersione.
Il caso, però, ci ha messo lo zampino. Quella sera stessa, scorrendo Facebook, ho letto un annuncio in cui veniva pubblicizzato il primo corso a livello italiano di guida esperta di Bagno di Foresta, attraverso il CSEN Trentino Alto Adige, promosso dal CONI.
Mi sembrò davvero un segno e, naturalmente, mi sono iscritto immediatamente!
Come dire, nulla accade per caso. Andiamo, ora, al sodo. Puoi spiegare a chi di Bagni di Foresta non sa nulla, di cosa stiamo parlando?
Il Bagno di Foresta o “Forest Bathing” come lo chiamano gli anglosassoni, è un vero e proprio percorso di benessere. Si ritiene infatti che immergersi in boschi e foreste abbia effetti preventivi e curativi.
Questa pratica prende spunto dalla disciplina giapponese dello Shinrin-yoku e si fonda su ricerche scientifiche che dimostrano come immergersi nella natura abbia effetti benefici sul nostro organismo e sul nostro benessere psicologico.
Il termine Shinrin-yoku fu coniato nel 1982 dal direttore dell’Agenzia Forestale giapponese Tomohide Akiyama. La sua idea era quella di sviluppare un marchio di identità originale, che collegasse le visite dei siti forestali all’ecoturismo, orientato al benessere e alla salute.
Benché il nome sia stato coniato di recente, i Bagni di Foresta hanno origini molto antiche ed è risaputo che numerose culture, se non tutte, abbiano fatto ricorso alla natura per curarsi.
La bellezza del Trentino
Tutte le medicine infatti, prima dell’avvento dell’era industriale, si trovavano in natura, sotto forma di erbe e radici.
Qualche anno dopo questa pratica è stata riconosciuta dalla scienza e dalla medicina, tanto da essere sovvenzionata dal sistema sanitario nazionale giapponese.
Durante il Bagno di Foresta i partecipanti vengono accompagnati dalla guida in una serie di semplici esercizi che servono a portarli nella lentezza e nel silenzio, in modo da stimolare la sensorialità, così da poter assimilare una maggior quantità di componenti volatili presenti nell’ambiente circostante.
I BENEFICI DEI BAGNI DI FORESTA
Quali sono i principali benefici per la salute per chi pratica i Bagni di Foresta?
Diversi studi hanno dimostrato come gli alberi rilascino una serie di biomolecole (C.O.V. componenti organiche volatili) chiamate “fitoncidi” (speciali sostanze che gli alberi emettono per difendersi dai parassiti) e di terpeni che, se inalati in dosi sufficienti e per un tempo adeguato, potenziano le difese immunitarie.
Dopo circa 3 ore di permanenza nel bosco abbiamo un incremento nella produzione e dell’attività di oltre il 50% delle nostre cellule NK (natural killer), quelle in grado di combattere le cellule cancerose, quelle tumorali, ma anche i batteri, nonché i virus.
Alla scoperta dei benefici del Bagno di Foresta
Inoltre i Bagni di Foresta regolano la pressione sanguigna, abbassandola in coloro che l’hanno normalmente alta e, viceversa, alzandola nei soggetti ipotesi.
Ma i benefici non si fermano qui. Immergersi nei boschi migliora la concentrazione e la qualità del sonno, contribuendo sensibilmente a ridurre il cortisolo, il famigerato ormone responsabile del nostro stress. Infine, grazie alle onde bioenergetiche degli alberi le funzionalità dei nostri organi si riequilibrano, essendo posizionati sulla stessa frequenza.
Dopo un solo Bagno di Foresta questo potentissimo cocktail che assimiliamo nel bosco va a rinforzare il nostro sistema immunitario per almeno una settimana.
Con due Bagni di Foresta in una settimana manteniamo alti questi valori per un mese.
A chi sono consigliati i Bagni di Foresta, possono farli tutti?
I Bagni di Foresta sono consigliati a tutti. Il percorso viene scelto su una zona pianeggiante e priva di pericoli. Deve essere di comodo accesso e facilmente raggiungibile anche a chi non è un abituale camminatore. Non serve nessuna abilità particolare, perché non è né trekking, né tantomeno una tradizionale camminata nei boschi.
Tutti devono avere la possibilità di arrivarci e di poter seguire il percorso in totale sicurezza. Infatti, la scelta dei percorsi non è casuale ma frutto di specifiche scelte che mi portano a prediligere zone poco frequentate, lontano da strade e rumori generati dall’uomo e, solo dopo aver fatto diversi sopralluoghi, mi lascio ispirare dal luogo per la scelta degli esercizi da fare.
I Bagni di Foresta sono consigliati a tutti
Una volta individuato il percorso il mio compito è quello di renderlo più agevole possibile, spostando eventuali rami in terra che potrebbero essere di ostacolo e causare un eventuale inciampo, insomma cerco di rendere il percorso privo di pericoli, permettendo, così, ai partecipanti di godersi appieno l’esperienza.
Antonio, tu operi nella splendida cornice del Trentino. Sai dirci se i Bagni di Foresta sono praticati anche in altre realtà del nostro paese?
Sì, naturalmente. Oltre che in diverse zone del Trentino, i Bagni di Foresta vengono svolti anche in altre regioni, come in Lombardia o in Piemonte. I primi Bagni di Foresta in Italia, in base a quello che ho letto, sono stati organizzati dall’Associazione “La Grande Via” fondata nel 2015 dal Dott. Franco Berrino all’interno del parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
SHINRIN YOKU, UN’ESPERIENZA UNICA PER ADULTI E BAMBINI
Ho visto sulla tua pagina Instagram che ai Bagni di Foresta partecipano molti bambini, puoi raccontarci le loro reazioni?
Sono felice di questa domanda. In realtà quello che hai visto sul mio profilo è il resoconto fotografico della mia prima uscita con i bambini.
Ora ti do uno scoop!! Come attività principale io faccio il cuoco presso una scuola materna, lo faccio, ormai, da una quindicina di anni e quei bambini sono proprio i miei piccoli clienti.
Quest’anno invece della solita festa degli alberi si è pensato insieme alle maestre di proporre qualcosa di diverso, ho suggerito un’attività sensoriale e l’idea è piaciuta molto; anche se non è il target della mia abituale attività, mi è piaciuto moltissimo sperimentare con i bambini.
Bagno di foresta, un’esperienza unica per adulti e bambini
Gli ho spiegato il rapporto tra uomo e piante, come funziona la comunità degli alberi, cercando di evidenziare come siano degli esseri viventi e, per questo, meritevoli di assoluto rispetto e la risposta di quei piccoli ma perfetti alunni, è stata sorprendentemente positiva.
I bambini, infatti, hanno non solo osservato con i loro occhi gli alberi ma li hanno ascoltati, annusati, toccati, una full immersion che li ha letteralmente estasiati.
È stata per me un’esperienza molto gratificante e istruttiva, ho potuto ammirare lo stupore e la curiosità di quei bimbi, totalmente presi nell’esplorazione di quella porzione di mondo in cui si trovavano.
Credo che tornando a casa nei loro zainetti abbiano inserito il valore fondamentale del rispetto per la natura. Si è trattato, senza dubbio, di un percorso stimolante e formativo che, a mio modesto avviso, dovrebbe essere proposto da tutte le scuole e, magari, ripetuto più volte durante l’anno.
Se vogliamo in futuro avere adulti rispettosi dell’ambiente, dobbiamo partire dai bambini, fare in modo che imparino, fin da piccoli, ad amare e proteggere la natura.
Dopo la pandemia hai riscontrato nelle persone una maggiore esigenza di recuperare un legame tra uomo e natura?
Il 2020 ha segnato profondamente la vita degli esseri umani, in tutto il mondo. Penso che partendo proprio dalla pandemia, dovremmo riflettere sulle nostre abitudini alimentari ma anche sul nostro stile di vita.
Il Covid, purtroppo, ci ha colpito duramente, lasciando, dietro di sé, malattie e morte ma, al tempo stesso, ha evidenziato l’importanza di avere un buon sistema immunitario, il nostro alleato migliore contro i virus.
Negli ultimi 150 anni l’essere umano si è troppo allontanato dalla natura, migrando verso i centri urbani, in cerca di lavoro nelle industrie, nei servizi. Di contro abbiamo assistito al graduale ma inesorabile abbandono dei boschi e delle campagne con il risultato di perdere, totalmente, il contatto con la madre terra.
Oggi molti esseri umani pagano un conto salato per queste scelte con uno stile di vita dominato dai ritmi frenetici, da un eccesso di tecnologia, dalle deforestazioni, dagli allevamenti intensivi, dall’uso sempre più massiccio di pesticidi, da un inquinamento sempre più aggressivo, tutti aspetti che stanno mettendo a dura prova il nostro sistema immunitario.
Insomma, abbandonando la natura ci siamo deliberatamente allontanati dalle nostre radici, con il risultato di un aumento dello stress, dell’ansia, della depressione, dei tumori, fino ad arrivare al neonato languishing, in sintesi la totale incapacità di provare emozioni, la sostanziale rassegnazione, una patologia che il dramma del Covid ha notevolmente acuito.
La risposta quindi, alla tua domanda iniziale, è affermativa, molte persone, per fortuna, hanno capito la necessità di recuperare il rapporto con la natura, alleata fondamentale della nostra salute.
LA VITA SEGRETA DEGLI ALBERI
Gli alberi sono esseri viventi in grado di comunicare. Cosa rappresentano per te?
Su questo argomento ti potrei parlare per ore. Nell’ultimo anno ho letto numerosi libri a riguardo e ti posso dire che non si finisce mai di scoprire.
Fin da bambino ho sempre avuto una grande attrazione per i boschi e gli alberi. Per me, ma anche per i miei amici, giocare nel bosco era semplicemente routine, una normale attività. Dei boschi, tuttavia, sapevo quello che ti insegnano a scuola, niente di più, ma da allora la mia prospettiva nei confronti dei boschi, degli amici alberi, è parecchio cambiata e grazie anche a un libro che ho letto l’estate scorsa, quella della pandemia.
Antonio Poletti, guida ai Bagni di Foresta
Il libro in questione è “La vita segreta degli alberi” un testo che mi ha permesso di entrare nel bosco, di viverlo come qualcosa di vivo e di attivo.
In un bosco, caro Maurizio, oltre ai tronchi, alle chiome frondose, c’è un mondo nascosto, meno visibile ma egualmente importante e si trova esattamente sotto i nostri piedi.
Questo mondo, se possibile più affascinante rispetto a quello che sta in superfice, è abitato dalle radici degli alberi che, in simbiosi con le ife dei funghi (il corpo vegetativo dei funghi), creano una fitta rete dove nutrienti e un intenso scambio di informazioni viaggiano a una velocità pazzesca, tanto da far impallidire qualsiasi rete web presente sulla terra.
Gli alberi vivono in comunità ed hanno una loro personalità. Possiedono cinque sensi come noi, si scambiano informazioni e interagiscono con gli animali. Hanno una vita sociale e sfruttano al meglio le risorse energetiche.
Sono capaci di scegliere, imparare e, anche, di ricordare.
Per me ora gli alberi sono esseri speciali, mi piace ammirarli, toccarli e sedermi ai loro piedi provando a pensare da albero.
Sicuramente non li vedo come dei semplici vegetali!!!
Antonio tu, ovviamente, sei anche un buon camminatore, quali sentieri e quali luoghi del tuo territorio consiglieresti?
Qui ho l’imbarazzo della scelta. Si può andare da semplici camminate al trekking oppure ai sentieri più impegnativi che si trovano in quota.
Il Trentino, la mia magnifica terra, offre innumerevoli escursioni che trovate su moltissimi siti web. Sotto un certo punto di vista, devo un po’ ringraziare le restrizioni causate dal Covid, perché ho girato in lungo e in largo tutta la Val di Non, facendo la conoscenza di posti di cui ignoravo quasi l’esistenza.
Alcuni di questi luoghi li ho descritti nel mio piccolo blog trentinoinpillole.com, una vetrina che un poco alla volta cercherò di rendere più ricca, provando a far vivere quei posti attraverso i miei occhi, le mie esperienze e, devo dire, stando, almeno, alle tante interazioni, che sto riscontrando un certo successo.
Sono in tanti, infatti, coloro che mi scrivono sulla mia pagina Instagram o su Facebook per chiedermi consigli su cosa vedere o dove fare un’escursione in base alla zona in cui soggiornano e io rispondo sempre con piacere, perché far conoscere la natura, riavvicinare l’uomo alle sue radici, è, per me, una grande soddisfazione.
Quindi non siate timidi e scrivetemi sui miei canali social, sarò ben lieto di rispondervi.
La nostra chiacchierata caro Antonio è giunta alla conclusione. Devo dire che mi hai letteralmente rapito con le tue risposte, con il tuo contagioso amore per i boschi, con la tua passione incondizionata per la natura. Volevo ringraziarti per il tempo che mi hai voluto dedicare, per le meravigliose fotografie che mi hai inviato che, solo a guardarle, infondono una serenità unica ma, soprattutto, volevo ringraziarti per promuovere la bellezza, per insegnare il rispetto e l’amore per la nostra terra e l’umanità, spero, te ne sarà debitrice.
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