Tra la valle del Tevere ed i Monti Cimini, in provincia di Viterbo, si trova un parco suggestivo e ricco di riferimenti simbolici, un luogo del grottesco e della meraviglia: il Parco dei Mostri di Bomarzo. Denominato originariamente il Bosco Sacro è la rappresentazione dell’amore che il nobile Orsini provava per sua moglie Giulia Farnese.

PARCO DEI MOSTRI DI BOMARZO, COSA VEDERE

Giardino dei Mostri di Bomarzo: l'Orco e la Casa Pendente

Due delle meraviglie del Giardino dei Mostri di Bomarzo: l’Orco e la Casa Pendente

Con un salto temporale arriviamo al XX secolo e scorgiamo la figura di Salvador Dalì muoversi tra le figure di un parco sconosciuto. E’ il 1948 e l’Istituto Luce lo riprende mentre passa in rassegna gli innumerevoli mostri lì presenti, affascinato dall’aria surreale del giardino. Si tratta proprio del Bosco Sacro di Bomarzo. Sei anni dopo, Giovanni Bettini compra e restaura quello che comunemente viene chiamato il Giardino dei Mostri, togliendolo definitivamente  dall’oblio.

Parco dei Mostri di Bomarzo, a sinistra Ercole squarta Caco, a destra particolare dell'elefante

Parco dei Mostri di Bomarzo, a sinistra Ercole squarta Caco, a destra particolare dell’elefante

Così riprende vita il parco ideato nel 1552 dal principe Pier Francesco Orsini, detto Vicino, il cui progetto viene portato avanti dall’architetto Pirro Ligorio, divenuto famoso per la realizzazione di Villa d’Este a Tivoli. Con la morte della moglie, Giulia Farnese, avvenuta nel 1560, Vicino Orsini si chiude in meditazione nel giardino. Conoscitore dell’esoterismo, Vicino fa costruire statue in piperino di mostri mitologici, animali esotici e draghi. Tutt’intorno si trovano scolpiti motti, iscrizioni e simboli che conducono il visitatore attraverso un percorso iniziatico con continui rimandi alla mitologia ed al mondo del fantastico. Illusioni, enigmi, indovinelli sollecitano la curiosità di chi si trova a passeggiare nel Parco dei Mostri di Bomarzo, abbellito da fontane, obelischi, una casa pendente ed un tempio dedicato a Giulia Farnese.

Giardino di Bomarzo, tartaruga

Giardino di Bomarzo, tartaruga

Il giardino dei Mostri rappresenta un unicum nel suo genere, un luogo speciale che racconta di esoterismo e di filosofia neoplatonica. Contrariamente al gusto dell’epoca in cui è stato progettato, il parco di Bomarzo non segue le regole geometriche del giardino all’italiana, uscendo dagli schemi classici dell’armonia e della perfezione. Il suo impianto è, semmai, modellato sull’effetto, sulla sorpresa, sulla distorsione della percezione. Il visitatore è invitato ad affrontare un percorso di iniziazione che, attraverso vari gradi e passaggi, porta all’elevazione ed al raggiungimento di un livello superiore di conoscenza.

COME ARRIVARE A BOMARZO

Per arrivare in auto al Parco dei Mostri di Bomarzo occorre uscire sulla A1 al casello di Attigliano e proseguire per circa 6 km.

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