Avvolti dalle atmosfere antiche e magiche del tempo passato ed arroccati tra le montagne che affacciano sulla catena del Gran Sasso, si trovano come sospesi tra passato e presente i borghi dell’antica Baronia di Carapelle. Questi paesi sperduti, vicino a Campo Imperatore, vivono tra le altitudini silenziose ed il ricordo antico della transumanza.
COSA VEDERE VICINO CAMPO IMPERATORE: I BORGHI DELLA BARONIA
Tra antichi tratturi, castelli ed un’economia basata essenzialmente sulla sussistenza sono nati e cresciuti i borghi Santo Stefano di Sessanio, Rocca Calascio, Castel del Monte e Castelvecchio Calvisio, quattro dei sei centri della Baronia di Carapelle sorta nell’VIII secolo e collocati sul versante meridionale del Gran Sasso.
Borghi della Baronia: Rocca Calascio
Il paesaggio suggestivo di questa parte del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, costituito da profondi silenzi e da un panorama mozzafiato circondato da colline, pianori e montagne, regala scorci indimenticabili e sfondi adatti per ascoltare i racconti dell’antica vita pastorale.
I borghi della Baronia si trovano a sud di Campo Imperatore, l’altopiano più esteso dell’Appennino che per la sua bellezza, i canyon, i laghi e le fioriture viene chiamato il piccolo Tibet.
Consulta la guida su cosa vedere in Abruzzo
Scorci di Santo Stefano di Sessanio, uno dei borghi della Baronia
E viene alla mente quel “Settembre, andiamo. È tempo di migrare” che D’Annunzio celebrava nella poesia I pastori, a ricordo delle antiche vie battute dagli armenti attraverso quel rito epico della transumanza, che prevedeva lo spostamento delle greggi dalle terre d’Abruzzo al Tavoliere delle Puglie.
In un’atmosfera medievale, tra le rocche poste a protezione dell’abitato e le piccole case affastellate, sorgono questi borghi nati dall’ostinato e cocciuto lavoro dell’uomo, che si è saputo insediare su queste alte terre di montagna.
Scorci del centro storico di Castel del Monte in Abruzzo
I momenti di aggregazione, il lavoro, le storie raccontate intorno al fuoco al ritorno dal lavoro, le assenze, i ritorni sono il nucleo comune di questi borghi suggestivi tutti da scoprire.
ALLA SCOPERTA DEI BORGHI ABRUZZESI CON LA APP “OPERA PARLA”
Rocca Calascio con le sue torri circolari, Santo Stefano di Sessanio con la sua pietra calcarea bianca, Castel del Monte con le sue case-torri e Castelvecchio Calvisio con la sua pianta ellittica sorgono tutti al di sopra dei mille metri e sono caratterizzati da archi, mensole in pietra, passaggi coperti e viuzze che si aprono su piazzette ricche di fiori, finestre decorate, antiche chiese.
Gli amanti del cammino lento potranno raggiungere questi borghi, o alcuni di essi, camminando attraverso l’antico tratturo che ancora li collega ed assaporando così il silenzio e la bellezza dei luoghi. Una volta giunti a destinazione sarà possibile richiedere nei centri visita dei rispettivi paesi un’app che consente, senza staccare gli occhi da ciò che si sta guardando, di ascoltare le voci e le storie di questi luoghi.
Il progetto OperaParla “Voci e Storia del Paese”, infatti, nasce dall’idea di immergere il visitatore nelle atmosfere e nei racconti di questi borghi, senza la necessità di interagire con il palmare ma semplicemente camminando attraverso i vicoli e le piazze. Sarà la app stessa ad attivare direttamente la narrazione relativa al posto che si sta attraversando, offrendo così la possibilità di entrare nei racconti degli abitanti e nella descrizione dei luoghi. Per chi volesse far aderire anche il proprio paese al progetto Opera Parla può richiedere info scrivendo a info@operaparla.it
Potrebbe interessarti anche:
Leggi anche: Rocca Calascio, in Abruzzo l’incantevole castello di Ladyhawke Un castello sospeso sulla roccia: il maniero di Roccascalegna Serramonacesca, sulle orme di monaci ed eremiti della Majella