Sul filo del confine tra il Lazio e l’Umbria sorge un piccolo borgo medievale posto a seicento metri d’altitudine. Si tratta di Labro, un gruppo di case e di palazzi inerpicati su una collina sui quali svetta, a difesa, l’antica rocca edificata dalla famiglia Nobili. La collocazione del paese reatino offre scenari e scorci meravigliosi sulle vallate sottostanti e sul lago di Piediluco, già Umbria; alle sue spalle, invece, si erge il magnificente monte Terminillo. Una sapiente commistione di elementi umani e di elementi naturali consente di assaporare il silenzio, la calma e la bellezza che qui si sono congiunti.
LABRO: LE ORIGINI
Scorcio del borgo di Labro
Il nome di Labro deriva molto probabilmente dal latino lavabrum (vasca, bacino), proprio a significare la vicinanza del borgo con il lago di Piediluco, un tempo molto più esteso di oggi e prossimo al paese. Il borgo di Labro nacque con l’edificazione dell’antico castello nel 956, quando l’imperatore Ottone I di Sassonia affidò alla famiglia Nobili il compito di controllare quella porzione di territorio che andava dai monti Reatini alla valle del Tevere. Quando nel Quattrocento la famiglia venne scomunicata, a causa dell’uccisione di un sacerdote da parte di un membro del casato nobiliare, il castello subì profondi cambiamenti. Con una bolla pontificia datata 1476 il papa, revocata la scomunica, pretese che al posto del mastio venisse costruita una chiesa. Così la torre venne abbattuta e la sala d’armi fu trasformata nel 1508 in un chiesa a cui fu dato il nome di Santa Maria. Alla fine del Cinquecento la famiglia Nobili si unì al casato dei Vitelleschi e venne costruito un altro palazzo all’interno delle mura.
Il lago di Piediluco
COSA VEDERE
Al di sotto del castello si apre il paese, restaurato nel corso degli anni Sessanta grazie al primo intervento conservativo avvenuto nel Lazio. La dedizione e la passione di un gruppo di belgi, innamoratisi di questo luogo, hanno consentito di ristrutturare le antiche abitazioni, usando materiali ed elementi d’epoca per le finestre ed i portali. Labro si presenta oggi come un dedalo di strade a gradini su cui si affacciano archi, balconi fioriti e case in pietra. Si accede al centro storico attraverso la Porta Reatina con il suo arco a tutto sesto.
Il borgo di Labro
Da qui si entra nel centro storico da girare rigorosamente a piedi e si arriva al cuore di Labro: una piazzetta su cui si aprono tre porte e dalle quali hanno inizio le tre vie del paese. La struttura del centro rievoca la gerarchia medievale: in quel tempo, infatti, le due vie del borgo sottostanti il castello ospitavano i palazzi dei latifondisti mentre la via più in basso era abitata da contadini ed artigiani. Oggi queste vie sono arricchite da palazzi, case nobiliari, portali preziosi, finestre rinascimentali da cui è possibile volgere lo sguardo sul territorio boscoso sottostante. I visitatori hanno l’impressione di tornare indietro nel tempo, in un’atmosfera incantata ed attraente.
Ringraziamo il fotografo Fabrizio Di Ruscio per la gentile concessione degli scatti. E’ possibile seguire Fabrizio su Facebook – Instagram – Flickr
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