I luoghi della spiritualità, i borghi, la natura incontaminata e due regioni, l’Umbria ed il Lazio, che accompagnano i passi lenti dei viaggiatori. I pellegrini del XXI secolo oggi possono ripercorrere le tappe che hanno scandito la vita di un monaco così conosciuto al mondo da essere divenuto il patrono d’Europa. Sì perché il trekking di cui vi stiamo per parlare prende il nome di cammino di San Benedetto, 305 chilometri che si snodano attraverso i tre borghi che hanno segnato le tappe fondamentali del santo: Norcia, Subiaco e Montecassino.
Il percorso serpeggia tra meravigliosi boschi, terreni accidentati, sentieri montani ed immancabili odori e suoni che solo la natura sa offrire. La spiritualità, la Regola, le abbazie ed i monasteri si scoprono agli occhi del pellegrino lungo questo itinerario davvero meraviglioso e stupefacente.
Una lettera b innestata su una croce è il simbolo del Cammino di San Benedetto, il monogramma di colore giallo che il camminatore cerca lungo il suo percorso di esperienza. Si tratta di un trekking che parte da Norcia, alle pendici dei monti Sibillini, e che attraversa da nord a sud quasi tutto il Lazio passando per moltissime zone montuose come quelle dei monti Reatini, dei monti Simbruini, dei Lucretili e degli Ernici. E poi continua a serpeggiare tra le foreste, le acque, i fiumi, i monasteri ed i piccoli borghi appenninici che formano la spina dorsale del nostro paese.
L’imponenza del castello di Rocca Sinibalda
Il Cammino di San Benedetto non può non partire dal luogo di nascita del monaco, venuto alla luce a Norcia nel 480, e poi proseguire idealmente nei luoghi che lo hanno accolto ed hanno dato vita ad una delle prime forme di vita monacale in Europa. Così il viaggio a piedi o in bici continua attraverso Cascia (il paese di Santa Rita), Monteleone di Spoleto, Rieti, Rocca Sinibalda, Orvinio fino a raggiungere la bellissima Subiaco dove si trova il monastero di San Benedetto. Da qui si riparte per approdare alla meta finale rappresentata da Montecassino, raggiungibile dopo avere attraversato i paesi di Trevi nel Lazio, Collepardo ed Arpino (il paese di Cicerone) solo per citarne alcuni.
SAN BENEDETTO DA NORCIA: LA VITA
San Benedetto nasce a Norcia nel 480, luogo che il giovane lascia insieme a sua sorella Scolastica per compiere e perfezionare gli studi a Roma. Ma la città che trova, oramai del tutto dimentica dei fasti imperiali e governata dagli Ostrogoti, non gli va a genio. La società che frequenta lo infastidisce e lo preoccupa per la decadenza e l’immoralità che vi regnano. Così Benedetto ‘ritrasse il piede’, come scrive nella sua biografia San Gregorio Magno, e si sposta verso la Valle dell’Aniene, intraprendendo dapprima la vita eremitica e poi passando alla vita monastica.
In questo periodo molti anacoreti che hanno deciso di vivere lontano dal secolo si riorganizzano in piccole reti sociali come i cenobi (o monasteri) per continuare la loro esperienza mistica in una forma maggiormente organizzata. Si passa così dall’isolamento alla vita in comune.
Interno del Monastero di San Benedetto a Subiaco
San Benedetto si trasferisce dapprima nei dintorni di Vicovaro e poi si sposta vicino a Subiaco, dove rimane trent’anni e fonda diversi monasteri nell’intera area. Ma tra il 525 ed il 529, dopo un tentativo di avvelenamento da parte dei monaci, Benedetto lascia Subiaco e, dirigendosi ancora più a sud, fonda il monastero di Montecassino.
Nel 540 scrive la Regola con la quale viene scandita ed organizzata la vita all’interno dei monasteri. I pilastri su cui si fonda la vita cenobitica sono essenzialmente tre per San Benedetto: la stabilitas loci (cioè la stabilità del luogo secondo la quale il monaco poteva lasciare il monastero soltanto per fondare un’altra comunità), la preghiera e il lavoro (queste ultime due regole racchiuse nella formula passata alla storia come ora et labora). Fu Carlo Magno nel corso del concilio di Aquisgrana dell’817 a diffondere la Regola benedettina in tutta Europa, imponendo a tutte le congregazioni religiose di adeguarsi ai dettami del santo di Norcia.
CAMMINO DI SAN BENEDETTO: LE TAPPE
Arrivare all’abbazia di Montecassino percorrendo il sentiero che fecero i soldati polacchi nel maggio del 1944, dopo il drammatico bombardamento degli anglo-americani, è davvero emozionante. Vi troverete infatti nel centro di diffusione della cristianità europea, il luogo da cui si è irradiata la regola monastica che ha uniformato gli altri monasteri. L’importanza della vita cenobitica in quest’area è comprensibile anche dalla presenza di altri centri religiosi che si incontrano lungo tutto il Cammino di San Benedetto come il monastero di Subiaco, la certosa di Trisulti a Collepardo e l’abbazia cistercense di Casamari.
Veduta esterna dell’Abbazia di Montecassino
Ma è poi la natura a fare da contorno a queste meraviglie architettoniche e a farle risaltare in tutta la loro magnificenza. Così lungo il cammino troverete la splendida cascata di Isola del Liri, il meraviglioso lago del Turano, la bellissima Valle dell’Aniene, le spettacolari Gole del Melfa, le lussureggianti foreste di Trisulti, le alte ed ombrose faggete dei monti Reatini. Quando tornerete da questo cammino porterete a lungo con voi questa esperienza spirituale così intensa e profonda ed una volta giunti alla meta finale sarete dispiaciuti un po’ di ritornare a casa.
Il Cammino di San Benedetto attraversa principalmente luoghi montuosi con pendenze che variano dai 400 ai 1000 metri. Il percorso, tra asfalto e sterrato, si divide il 16 tappe che presentano terreno e difficoltà diverse per un totale di 305 chilometri. Qui di seguito troverete l’intero percorso diviso per tappe (e relativi chilometri):
- Norcia-Cascia: 17,7 km
- Cascia-Monteleone di Spoleto: 17,9 km
- Monteleone di Spoleto-Leonessa: 13,1 km
- Leonessa-Poggio Bustone: 14,2 km
- Poggio Bustone-Rieti: 17,4 km
- Rieti-Rocca Sinibalda: 20,0 km
- Rocca Sinibalda-Castel di Tora; 14,5 km
- Castel di Tora-Orvinio: 13,5 km
- Orvinio-Vicovaro/Mandela: 19,9 km
- Vicovaro/Mandela-Subiaco: 33,2 km
- Subiaco-Trevi nel Lazio: 17,8 km
- Trevi nel Lazio-Collepardo: 23,0 km
- Collepardo-Casamari: 24,9 km
- Casamari-Arpino: 21,9 km
- Arpino-Roccasecca: 17,8 km
- Roccasecca-Montecassino: 19,0 km
IL PERCORSO IN BICI
Coloro che decidono di percorrere il Cammino di San Benedetto in bicicletta dovranno affrontare 345 chilometri suddivisi in 7 tappe. Il percorso, in alcune parti, è leggermente diverso da quello dedicato ai pellegrini a piedi e si discosta da questo nei punti in cui il transito dei mezzi risulta difficoltoso.
- Norcia-Leonessa: 54 km
- Leonessa-Rieti: 48 km
- Rieti-Orvinio: 54 km
- Orvinio-Subiaco: 49 km
- Subiaco-Collepardo: 44 km
- Collepardo-Arpino: 48 km
- Arpino-Montecassino: 49 km
Per saperne di più:
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