Il castello di Miramare, con la sua bianca maestosità che si specchia nel mare sottostante, è uno dei tratti iconici di Trieste, forse il monumento più rappresentativo della città giuliana, un luogo di rara bellezza, fortemente voluto dal suo proprietario, l’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo, il fratello minore dell’imperatore d’Austria, il più noto Francesco Giuseppe.

Entriamo a visitare un castello che rispecchia, in ogni cosa, il carattere e la volontà del suo padrone.

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CASTELLO DI MIRAMARE: LA STORIA

La storia di questo bianco castello è figlia di un vero e proprio innamoramento, quello di Ferdinando Massimiliano d’Asburgo, più noto semplicemente come Massimiliano, per Trieste e, ancor di più, per il promontorio di Grignano, uno sperone di roccia carsica, quasi completamente privo di vegetazione, a picco sul mare.

Quel promontorio così aspro e forte, il cui nome deriverebbe dall’originale Nirginianum, che sovrasta una piccola baia posta a nord di Trieste, piace immediatamente al giovane arciduca.

Siamo nel 1855 e Max, come tutti lo chiamavano a corte, vive a Trieste già da cinque anni, da quando vi si è trasferito, dopo essere stato arruolato nella marina austriaca di cui, in poco tempo, ne diviene capo supremo.

Il castello di Miramare a Trieste

Il castello di Miramare a Trieste

A Trieste Massimiliano va a vivere a Villa Lazarovich, costruita nel 1820, sul colle di San Vito, per volere di Cesare Abramo de Cassis Faraone e che, nel 1850, passa di mano alla famiglia Lazarovich che provvede ad ampliarla, innalzandola di un piano.

Villa Lazarovich, pur bella, non soddisfa appieno Massimiliano che vuole per sé una residenza che rappresenti totalmente la sua personalità ma anche la sua passione per il mare e per la natura, due realtà che l’arciduca conosce benissimo.


Per questo, quando nel 1855, scorge il promontorio di Grignano, così selvaggio nella sua romantica imponenza, l’innamoramento è immediato. Dopo aver acquistato, sul finire di quello stesso anno, vari lotti di terreno, dà mandato all’ingegnere austriaco Carl Junker di costruire una residenza che si inserisca nel migliore dei modi in quello scenario fatto di mare e cielo.

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MIRAMARE A TRIESTE: COSA VEDERE

Il 1° marzo 1856 viene posta la prima pietra del futuro castello che, quattro anni dopo, è completato e pronto ad ospitare Massimiliano e la sua giovane moglie, la bella Carlotta, principessa del Belgio, che il rampollo di casa Asburgo ha sposato il 27 luglio 1857.

Il lavoro che Junker porta a termine – anche se la definitiva conclusione dei lavori avverrà solo nel 1870, quando Massimiliano è già morto da alcuni anni – è quanto di più stupefacente si possa chiedere.

L’ingegnere, formatosi al Politecnico di Vienna che muove i primi passi nelle costruzioni di acquedotti (tra cui quello di Pola e della stessa Trieste, oltre che della capitale Vienna) realizza un edificio decisamente eclettico, in linea con la moda dell’epoca, assemblando stili architettonici diversi tra loro, da quello gotico a quello medievale, passando per il gusto rinascimentale.

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Miramare

Miramare

Junker, nell’edificare Miramare, costato ben 300 mila fiorini, ben più dell’iniziale preventivo, tiene in conto, in particolare, alcune opere dell’architetto danese Christian Hansen e, soprattutto, del tedesco Karl Friedrich Schinkel.

Il risultato finale è un castello, realizzato in pietra bianca d’Istria, in cui la personalissima firma di Junker è evidente nella presenza della merlatura, molto amata da Massimiliano e in quella degli archi a tutto sesto, elementi che si integrano perfettamente nel contesto in cui è immerso, traendo da quel mare che lo circonda forza e ispirazione, secondo i desiderata dello stesso Asburgo che aveva visionato più di un progetto, tra cui quello del triestino Giovanni Berlan, basato su di un edificio con un solo piano, due torrette, una serie di finestre a tutto tondo e, ovviamente, le amate merlature sul tetto.

GLI APPARTAMENTI DI MASSIMILIANO E CARLOTTA

Il 28 febbraio 1857 Ferdinando Massimiliano d’Asburgo viene nominato dal fratello, l’imperatore Francesco Giuseppe, Governatore del Lombardo Veneto.

Si tratta di una carica molto prestigiosa ma, al contempo, molto complessa, visto il clima tesissimo che regna in quelle terre, sempre più dominate dai moti indipendentisti.

Massimiliano si mette subito a lavorare con solerzia, animato da tanti progetti ma si trova, ben presto, in mezzo a due fuochi, un tiro incrociato che lo porterà in poco tempo alle invitabili dimissioni.

Le sue idee liberali, infatti, poco si conciliano con lo spirito conservatore imperante in quegli anni a Vienna, di cui Francesco Giuseppe è l’incarnazione più assoluta ma poco collimano anche con le legittime aspirazioni dei lombardi e dei veneti che anelano l’indipendenza.

Quella sofferta rinuncia svincola Massimiliano da tutta una serie di impegni e obblighi, rendendolo decisamente più libero di dedicarsi alle sue passioni, tra cui il mare e la botanica ma anche al completamento del castello di Miramare che sta sempre più assumendo la fisionomia del suo proprietario, specie nella realizzazione degli spazi interni.

L'interno del Castello di Miramare

L’interno del Castello di Miramare

Affidati all’elaborazione dei fratelli Franz e Julius Hofmann, gli appartamenti privati di Massimiliano e Carlotta, posti al piano terra del palazzo, rispecchiano nel migliore dei modi il carattere dei due sposi, la loro voglia di intimità ma anche di riservatezza, senza alcun eccesso e opulenza, elementi che emergono, seppur senza esagerazioni, nei locali posti al primo piano, destinanti agli ospiti e alle circostanze di rappresentanza.

Tra le stanze private colpisce la camera da letto di Massimiliano che l’arciduca vuole esemplata sugli interni di una cabina di una nave, un ambiente che lui, che sul mare ha trascorso buona parte della sua vita, ama particolarmente, una passione, quella per la marina, che riemerge anche nella Sala Novara che riprende l’aspetto dello studio privato che Massimiliano aveva sulla nave della flotta austriaca, appunto la Novara.

Molto suggestiva è anche la biblioteca che si contraddistingue, oltre che per i numerosi volumi, anche per la presenza di quattro busti di letterati illustri, tra cui il nostro Dante Alighieri.

Degni di nota sono anche gli ambienti di Carlotta, in particolare il boudoir collocato nell’angolo della torretta, dove campeggia nel centro un dipinto raffigurante Carlotta, ritratta dal pittore belga Portaels in un tipico costume della Brianza.

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GLI AMBIENTI DI RAPPRESENTANZA

Decisamente più sfarzose sono le sale poste al primo piano del castello, a cui si accede da un suggestivo scalone e destinate agli ospiti e ai momenti di rappresentanza.

Tra queste meritano una menzione la Sala del trono, contrassegnata, più che dal modesto trono, sui cui non sedette mai Massimiliano, dalle diverse grandi tele raffiguranti i più illustri membri degli Asburgo, nonché da due quadri, opera di Geiger e di Heinrich, raffiguranti l’allegoria dei domini di Carlo V e l’albero genealogico degli Asburgo e dei Lorena.

Significative sono anche la Sala dei regnanti e la Sala storica.

La prima, impreziosita da un soffitto ligneo di rara bellezza, è caratterizzata dalla presenza sulle pareti di sedici tele, ritraenti i regnanti dell’epoca, tra cui il nostro Vittorio Emanuele II.

Miramare

Miramare

La seconda sala, quella chiamata storica, vede alle pareti le tele del pittore istriano Cesare dell’Acqua riproducenti alcuni episodi salienti avvenuti nel corso dei secoli sul promontorio di Grignano. Tra questi Massimiliano che fonda Miramare, la visita dell’imperatrice Elisabetta d’Austria, la leggendaria Sissi a Miramare e, soprattutto, l’offerta della delegazione messicana della corona imperiale a Massimiliano, un fatto epico, perché quella sofferta accettazione segnerà, di fatto, la sua fine.

Il 14 aprile 1864 Massimiliano lascia Miramare alla volta del Messico. Non metterà più piede nel suo amato castello. Il 19 aprile 1867, dopo essere stato fatto prigioniero dalle truppe del rivoluzionario Benito Juarèz, viene fucilato. Dall’esecuzione si salva la moglie Carlotta, riparata mesi in patria all’insorgere dei primi moti.

Il 18 gennaio il corpo dell’imperatore rientra in Europa a bordo della Fregata Novara, la stessa che, anni prima, aveva ispirato uno degli ambienti più belli del castello di Miramare.

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Per informazioni su come visitare il castello potete consultare il sito del Museo storico e Parco del Castello di Miramare.



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