Il Casentino è un territorio incredibile, amato dai camminatori e dai viaggiatori lenti per la sua bellezza naturalistica e per i suoi borghi. Questa valle aretina racchiude tanti luoghi pieni di pace e di silenzi: eremi come Camaldoli, pievi romaniche, santuari come quello de La Verna, luoghi danteschi ed ovviamente anche antichi manieri. Tra quelli sparsi lungo le alture spicca sicuramente il castello di Poppi, una struttura edificata nel XIII secolo dalla famiglia Guidi che racchiude tante storie curiose ed interessanti.

IL CASTELLO DI POPPI: UN LUOGO DI PACE VICINO AREZZO

Il castello sorge a Poppi, grazioso paese medievale in provincia di Arezzo che ha legato le sue sorti e la sua storia alla presenza sul territorio dei conti Guidi. Oggi questo piccolo centro del Casentino è entrato a far parte dei Borghi più Belli d’Italia grazie alle sue atmosfere e alle suggestioni che questo luogo riesce a regalare. Il borgo medievale caratterizza il panorama e lo rende magico grazie alla sua struttura racchiusa da mura e torri. Tutt’intorno si assiste ad un trionfo della natura con boschi e foreste fitte e misteriose.

Nel Medioevo la famiglia Guidi era un casato molto potente e governava su buona parte della Toscana, dell’Emilia e della Romagna. Per controllare meglio questo vasto territorio ad essa assoggettato, i conti Guidi investirono molte risorse economiche per dare il via alla costruzione di opere difensive. Solo nel territorio casentinese fecero costruire tre manieri: il castello di Porciano, il castello di Romena ed appunto il castello di Poppi.

L’edificio è davvero imponente e cattura gli occhi e l’attenzione dei visitatori alla scoperta del Casentino. Il suo aspetto austero e squadrato ricorderà, al viaggiatore più attento, la struttura di un altro palazzo: quello del Palazzo Vecchio a Piazza della Signoria a Firenze. La presenza delle merlature guelfe, dell’alta torre e delle bifore rende il castello molto simile all’edificio fiorentino. Per tale motivo alcuni addetti ai lavori ritengono che il castello di Poppi sia stato realizzato da Arnolfo di Cambio, architetto e scultore toscano attivo tra la fine del Duecento e l’inizio del Trecento, a cui è stato attribuita anche la costruzione del Palazzo della Signoria.

IL BUSTO DI DANTE A POPPI

Il castello di Poppi si protende sopra la Piana di Campaldino, località divenuta famosa per la battaglia che si combatté l’11 giugno 1289 tra l’esercito guelfo di Firenze e le milizie ghibelline di Arezzo. A questo combattimento partecipò anche Dante Alighieri, descrivendola poi nel V Canto del Purgatorio.

Castello di Poppi e busto di Dante

Il Castello di Poppi. A sinistra il busto di Dante

Ed il Sommo Poeta è ricordato proprio a Poppi con un busto collocato davanti all’entrata del maniero, non tanto a ricordo della battaglia quanto per l’ospitalità che trovò presso il conte Guido di Simone da Battifolle. Era il 1310 e Dante era già stato ostracizzato otto anni prima dalla sua città natale e si muoveva lungo lo stivale per trovare un lavoro ed un luogo sicuro. Sembra che nell’anno in cui soggiornò all’interno del castello, Dante abbia composto il XXXIII canto dell’Inferno, scrivendo le famose terzine che descrivono la sorte del conte Ugolino e dei traditori della patria.

CASTELLO DI POPPI: COSA VEDERE

Ma vediamo ora cosa racchiude questo splendido e ben conservato castello di Poppi in cui ha dimorato anche Dante. Attraversiamo il piccolo ponte che ci consente di superare il fossato, oramai prosciugato, che si apre sotto di noi. Ci troviamo di fronte ad un cortile abbellito dall’elegante pozzo e, alzando lo sguardo, notiamo i ballatoi in legno e gli stemmi gentilizi. Nel maniero non possono mancare ovviamente le scuderie e le prigioni ma quello che più cattura l’attenzione sono i piani superiori con il Salone delle Feste, le stanze residenziali dei conti Guidi e la cappella impreziosita dagli affreschi trecenteschi realizzati da un allievo di Giotto, Taddeo Gaddi.

Castello di Poppi Arezzo

La torre del Castello di Poppi (foto: Renzo Ferrante)

All’interno del castello è ospitata poi la Biblioteca Rilliana, il cui nucleo principale è costituito da una raccolta di 800 manoscritti, 930 incunaboli e 25000 libri che il conte Fabrizio Rilli Orsini ha donato alla comunità locale nel 1825. Infine non manca che visitare la torre campanaria di forma quadrata, a cui si accede dopo avere salito i 104 scalini. Da quassù si gode di un mirabile panorama su Poppi e sul Casentino, un territorio davvero straordinario ed incredibile.



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