Un cimitero monumentale americano nel cuore del centro Italia, uno dei quattordici costruiti dagli Stati Uniti al di fuori del loro territorio nazionale per omaggiare i soldati uccisi durante le operazioni militari all’estero, un luogo di memoria e di patriottismo curato nei minimi particolari: è il cimitero americano di Nettuno, il Sicily – Rome American Cemetery and Memorial. Qui sono sepolti i soldati americani impiegati sul territorio italiano durante la seconda guerra mondiale, militari che persero la vita durante la liberazione della Sicilia, lo sbarco di Salerno e quello di Anzio.
CIMITERO MILITARE DI NETTUNO: CHI SONO LE PERSONE SEPOLTE
Cimitero americano di Nettuno, l’ingresso
Il cimitero americano di Nettuno è un’area di 31 ettari accoglie dal 24 gennaio 1944, due giorni dopo lo sbarco di Anzio, i corpi dei militari uccisi sui campi di battaglia. Il cimitero di guerra, dapprima temporaneo, venne successivamente trasformato in permanente e i lavori furono completati nel 1956. Ma tra i 7860 corpi seppelliti non ci sono soltanto soldati americani, ci sono anche 17 donne (infermiere, ausiliarie militari e civili) che persero la vita mentre prestavano la loro opera negli ospedali e sui terreni di guerra.
Sui 10 campi del cimitero di Nettuno, sotto i bellissimi pini marittimi, si trovano tombe in marmo a croce latina per i cristiani e con la stella di David per gli ebrei.
Era il 22 gennaio 1944 quando ebbe inizio in piena notte, alle ore 2.45, l’operazione Shingle, nome in codice che indicava lo sbarco degli Anglo-Americani nel mare di Anzio e Nettuno. L’esercito tedesco si trovava schierato sulla Linea Gustav e gli Alleati non riuscivano a sfondare il fronte di Cassino, così l’idea che si fece breccia fu quella di aggirare la linea di difesa tedesca creando una testa di ponte ad Anzio e penetrando a nord della Linea Gustav attraverso uno sbarco anfibio.
Cimitero militare di Nettuno, le lapidi e una mappa dello sbarco americano
L’idea del primo ministro inglese Churchill e del presidente degli USA Roosvelt era quella di arrivare il prima possibile alla liberazione di Roma, sbarcando a sud della capitale e cogliendo di sorpresa le truppe tedesche posizionate più a sud, nei pressi di Cassino.
Lo sbarco ad opera del VI Corpo d’Armata USA, posto al Comando del generale John Lucas e, contestualmente, l’attacco lungo la Linea Gustav condotto dalla Quinta Armata di Mark Clark, avrebbero dovuto cogliere di sorpresa l’esercito tedesco ed in effetti così fu. Ma la manovra militare, tecnicamente riuscita, subì un rallentamento per il temporeggiamento del generale Lucas che si fermò in attesa dei rinforzi. I Tedeschi ne approfittarono, approntando una buona linea di difesa tanto che gli Alleati, assestatisi ad Anzio e Nettuno, non poterono avanzare verso i Colli Albani. Per liberare Roma si dovette aspettare il 4 giugno di quell’anno.
In fondo al cimitero americano di Nettuno si impone il monumento commemorativo con la cappella (sulle cui pareti si trovano i nomi dei 3095 dispersi), il peristilio in travertino e la stanza delle mappe topografiche, su cui sono segnate le operazioni militari condotte dagli Alleati per liberare l’Italia.
Cimitero militare di Nettuno, la sala riservata ai familiari delle vittime
L’attenzione che il governo degli Stati Uniti ha nei confronti dei caduti si evince, oltre che dall’accuratezza che pervade questo luogo della memoria, anche dall’assistenza che viene offerta ai parenti dei soldati deceduti. Vicino al centro visite, infatti, si trova una stanza riservata ai familiari dei caduti che qui possono riposare e riflettere: si tratta di un salottino dotato di poltroncine, tavolino e caminetto, un luogo intimo e tranquillo adatto al raccoglimento.
Potrebbe interessarti anche:
Leggi anche: Il Sacrario militare di Redipuglia Cimitero acattolico di Roma, la quiete ai piedi della Piramide Cestia La montagna segreta: il Bunker del Monte Soratte