Come liberarsi di un narcisista? Se si è arrivati a chiedersi quale possa essere il modo più efficace e meno doloroso per uscire da una relazione con un narcisista, probabilmente, è perché abbiamo realizzato quanto assurdo sia rimanere all’interno di una relazione tossica. Probabilmente siamo provati e sfiancati dal continuo flusso altalenante a cui ci sottopone il /la narcisista, fatto di abbandoni e ritorni, costellato di silenzi punitivi e sparizioni, di riconquiste e false promesse, di bugie che mirano a minimizzare i tradimenti consumati alle nostre spalle, per non parlare del gaslithing.
COME LIBERARSI DI UN NARCISISTA: 5 PASSAGGI NECESSARI
Per comprendere come poter individuare il giusto modo per uscire dalla relazione con un narcisista e trovare, soprattutto, la forza per farlo, bisogna comprendere il perché ci si è entrati. La chiave per capire come liberarsi di un narcisista è solo questa.
Caravaggio, “Narciso” (1597-1599)
Chi giunge al punto di chiedersi come liberarsi di un narcisista ovvero come disinnamorarsi di un narcisista, sa già con quale disturbo patologico abbiamo a che fare. Probabilmente infinite ricerche su web, consumate nella speranza di trovare qualche elemento che confutasse la realtà di essere in una relazione con un narcisista, sono risultate vane. Eh sì, perché uno dei passaggi più dolorosi da compiere è proprio questo. Non tanto la presa di coscienza di essere davanti a un narcisista, ma accettare che esista qualcuno con queste caratteristiche e questi limiti.
Come può esistere qualcuno che sia incapace di amare, come può esistere qualcuno il cui equilibrio personale si basa sul distruggere quello di chi lo ama, come può esistere qualcuno che “trae nutrimento emotivo” dal mortificare e umiliare chi vorrebbe solo essere amato da lui/lei? Per chi si trova in questo genere di relazioni e, per motivi diametralmente opposti a quelli del narcisista, è fortemente empatico, l’accettare e il comprendere che possa esistere qualcuno che vive e si comporta così non è facile né scontato.
È come accettare un dogma. Accettare qualcosa di cui, per quante spiegazioni razionali possiamo trovare, ci sfugge il significato più profondo. La psicopatologia ci offre numerosi spunti di riflessione, strumenti di comprensione, ma per chi ha un’intelligenza emotiva comprendere realmente l’incapacità di amare non è facile.
Il primo passo da compiere, dunque, è accettare che si è davanti a una persona che presenta un disturbo conclamato di personalità o comunque dei tratti di tale disturbo.
Il secondo passo è rinunciare categoricamente all’idea che si possa far qualcosa per far guarire il/la narcisista. Non spetta a noi. Neanche se siamo i figli di un narcisista, neanche se siamo fidanzati, conviventi o amanti di un narcisista. Qualunque sia il tipo di legame che ci vincola in questa situazione, bisogna esclusivamente pensare a come sottrarsi e non a cercare cure miracolose per chi ci fa soffrire. Non è egoismo, ma è accettare che, se esiste una qualche soluzione curativa per il narcisista, non l’abbiamo noi.
Forse l’unico modo per aiutare un narcisista è proprio lasciarlo. Metterlo davanti all’evidenza che intorno ha solo inaridito il terreno in cui vive.
Sappiamo, comunque, che i narcisisti trovano sempre nuove fonti di approvvigionamento e la loro completa mancanza di autocritica li spinge a perpetuare i loro comportamenti, indipendentemente da chi si trovano di fronte, indipendentemente dall’amore che si nutre per loro. Ti diranno, se interrogati sul perché procurino tanta sofferenza, che loro sono fatti così, che fanno il massimo per farti stare bene, che non c’è malevola intenzione dietro i loro comportamenti e probabilmente, in un certo senso, è vero. Questa è la loro natura. Come potrebbero fare altrimenti?
Il terzo passo è rinunciare a qualsiasi forma di rivalsa o vendetta cercando di capire come ferire un narcisista. Credere che abbiamo diritto di ribaltare la situazione, di avere giustizia riconquistando l’amore e le attenzioni che avevamo una volta o che abbiamo solo intravisto, per poi lasciare e abbandonare noi il narcisista, è una trappola mentale. È un autoinganno. Sappiamo benissimo che il corteggiamento (love bombing) iniziale era solo funzionale, da parte del narcisista, per farci desistere e iniziare a trarre approvvigionamento energetico da noi.
Non c’è modo di essere o comportarsi come loro e ottenere il compiacimento di farli stare male come loro hanno fatto star male noi. È una bugia che ci raccontiamo per rimanere all’interno della relazione tossica, perché, ormai, abbiamo sviluppato una dipendenza affettiva.
Il mito di Narciso
Quarto passo è fare i conti con questa nostra dipendenza affettiva. Dicevamo all’inizio che la chiave per uscire da una relazione abusante è comprendere perché ci si è finiti. Probabilmente, sebbene poi le storie individuali sono uniche nella loro natura, non saremmo finiti invischiati in una relazione con un narcisista se noi stessi non presentassimo alcune caratteristiche. Come il bisogno di farci amare da chi non riesce.
Nell’articolo su come riconoscere un narcisista, abbiamo già visto come il narcisista e la sua vittima presentino “ferite” speculari e che queste li portino ad essere attirati gli uni verso gli altri, fino ad incastrarsi in un meccanismo disfunzionale perfetto. Individuare le nostre ferite significa individuare quella calamita che ci trascina verso questo tipo di partner e quasi sempre, per riuscire a farlo, è necessario rivolgersi a un professionista preparato, uno psicoterapeuta.
Da soli può essere estremamente difficile, perché sono ferite antiche, vive, che continuano ad autoinfettarsi a livelli molto profondo del nostro inconscio. Individuarle, comprenderle e desensibilizzarle sono passi fondamentali per riuscire ad uscire dalla dipendenza affettiva.
COME ALLONTANARSI DA UN NARCISISTA: IL NO CONTACT FUNZIONA?
Quinto passo nel percorso su come liberarsi di un narcisista è il no contact. Psicoterapeuti e esperti a ogni livello lo suggeriscono come unico modo per disintossicarsi dalla relazione da cui si è deciso di scappare e come modo più efficace per liberarsi dal rapporto. Consiste nell’interrompere qualsiasi tipo di contatto con il narcisista (qualora sia possibile e il narcisista in questione non viva o lavori con noi o non si abbiano figli insieme). Interrompere contatti telefonici. Bloccarlo su qualsiasi piattaforma virtuale (Facebook, Instagram, Whatsapp…). Evitare luoghi o situazioni in cui lo/la si possa incontrare. Ma è realmente così efficace? Sì ma solo se lo si attua bene e non è cosa scontata.
Non lo stai facendo bene se, ogni tanto, lo sblocchi per vedere se ha cambiato foto o stato. Non lo stai facendo bene se ti interroghi sull’effetto che questo blocco può causare in lui (non lo stai facendo per lui ma lo stai facendo, o dovresti farlo, per te stesso/a). Non lo stai facendo bene se hai già messo in conto che sarà un no contact a tempo limitato. Non lo stai facendo bene se pensi che sia un modo per vendicarti di lui/lei. Loro non c’entrano. Il punto da cui partire e a cui arrivare sei tu, la tua vita e la tua salute (mentale e fisica).
Quando avrai focalizzato il vero cuore del problema, quando avrai compreso che sei tu ad essere importante per te stesso, che sei tu che devi salvarti e stare bene e che non devi ridurti ad essere “cibo energetico” o un piedistallo per l’ego altrui, allora e solo allora, ti renderai conto che non ci sono altri passi da fare, perché sarai libero.
Per saperne di più:
Della stessa autrice: Il silenzio punitivo del narcisista Dal mito alla realtà: viaggio nelle relazioni di un narcisista Viaggio nella coulrofobia, quando i clown fanno paura