Considerato il centro artistico più importante dell’intera Garfagnana, Barga è divenuta famosa sia per la poesia “L’ora di Barga” scritta dall’autoctono Giovanni Pascoli sia per la presenza delle cosiddette “Terrecotte robbiane”, opere di terracotta policroma invetriata la cui tecnica venne messa a punto da Luca Della Robbia nel 1440 a Firenze.

BARGA IN TOSCANA: LE ORIGINI

Il territorio di Barga in Toscana è ricco di testimonianze archeologiche liguri ma, come la gran parte dei borghi toscani, nel Medioevo si trova al centro di contese tra Pisa e Lucca, con Firenze terzo incomodo che la spunta nel 1341.

Barga

Barga

I Medici ne ebbero un occhio di riguardo soprattutto in quanto fonte di materie prime come il legno, basti pensare che la flotta fiorentina – una volta che la città ottenne lo sbocco sul mare sottomettendo Pisa – se ne servì per fabbricare remi e navi. A testimonianza di ciò, facendo leva sull’assonanza tra i nomi Barga e barca, nello stemma cittadino compare proprio un’imbarcazione.

COSA VEDERE A BARGA

La parte del borgo più meritevole di una visita è sicuramente quella legata all’antico castello sorta nel X secolo sul suo colle più alto. Lo si raggiunge passando tramite Porta Mancianella, l’unica rimasta intatta tra quelle aperte nella trecentesca cinta muraria, ed una volta oltrepassatala, subito si ha l’impressione di trovarsi in un luogo dove il tempo si è fermato; stretti vicoli in salita dove il silenzio regna, qualche pensionato che discute e gioca a carte fuori dal bar, il cinguettio degli uccellini nitidamente udibile.

Cosa vedere a Barga

Panorama dal piazzale del duomo di Barga

In direzione del colle dove si trovava il castello, il primo punto di interesse che incontriamo è la chiesa dedicata a Santa Elisabetta. Ad inizio 1400 alcune donne si riunirono con il proposito di cominciare a vivere in comunità e grazie alle prediche di Michele Turignoli – futuro beato San Michele da Barga – il loro numero crebbe così tanto negli anni da fondare il monastero delle Clarisse alle soglie del 1500.

All’interno della chiesa è collocata una terracotta raffigurante la “Madonna col Bambino” di Giovanni Della Robbia, datata inizio XVI secolo. È un medaglione ad altorilievo contornato da una ghirlanda a tutto tondo di foglie e frutta. Al centro, a mezzo busto, la Madonna che reca in braccio il Bambino. Questa opera mostra una innovazione della tecnica decorativa dei Della Robbia in quanto, fino a pochi anni prima del 1500, i loro lavori prevedevano solo l’utilizzo dei colori bianco e blu, senza la rappresentazione dei frutti da identificare nell’uva, limoni e mele cotogne.

BARGA NEL RICORDO DI GIOVANNI PASCOLI

Nel giardino accanto alla chiesa, Giovanni Pascoli trovò l’ispirazione per comporre “L’ora di Barga”, facente parte dei Canti di Castelvecchio e pubblicata per la prima volta nel 1900. La sua tematica principale è la morte. Pascoli si ferma infatti ad ascoltare suoni che provengono da lontano, come il suono monotono delle campane che gli ricordano l’ora sia giunta. L’unica richiesta che il poeta le fa è godere ancora delle cose che lo circondano quali l’albero, il ragno, il canto del gallo. Pascoli è considerato il principale esponente della corrente letteraria del decadentismo italiano e tale componimento ne è quantomai esplicativo.

IL FENOMENO DEL DOPPIO TRAMONTO

Percorrendo una breve scalinata, si arriva finalmente sul colle più alto di tutta Barga dove il Duomo di San Cristoforo si mostra in tutta la sua imponenza. La sua fondazione ebbe per protagonista la famiglia longobarda dei Rolandinghi la quale scelse il luogo in base alle credenze astrologiche della società longobarda: qua avviene difatti un curioso fenomeno, ossia quello del doppio tramonto! Tale avvenimento cade due volte l’anno per tre giorni consecutivi, dal 10 al 12 novembre e dal 29 al 31 gennaio. Dietro al Monte Forato, il sole tramonta dietro al grande arco che si apre nella montagna, poi i suoi raggi scompaiono dietro all’arco e pochi minuti dopo avviene il secondo tramonto.
Capitando a Barga in quei giorni, è una esperienza a cui vale la pena assistere!

IL DUOMO DI SAN CRISTOFORO

Entrando all’interno del Duomo di Barga, possiamo notare un edificio sobrio ma al tempo stesso artisticamente interessante e ricco di particolarità, come il pavimento in diaspro – una roccia composta da quarzo – con ammoniti, ossia dei molluschi estinti.

Particolare del portale della porta laterale del duomo di Barga

Particolare del portale della porta laterale del duomo di Barga

La parte del leone la recita comunque il magnifico pulpito marmoreo attribuito alla scuola del maestro comacino Guido Bigarelli da Como, databile al XIII secolo. Lo troviamo rivolto verso destra perché il prete si rivolgeva alla donne verso sinistra in quanto esse erano considerate il male, certamente un fatto non carino da raccontare, ma utile a comprendere usi e costumi della società di quel periodo.

Trattasi di tipico esempio dell’arte romanica in voga nel Medioevo nella zona compresa tra Pisa e Lucca, mostra varie allegorie sotto forma di scultura. Ve ne mostriamo un paio. Nella parte inferiore, la colonna posteriore sinistra sorregge un telamone vecchio, simbolo del vecchio mondo, equivalenza del paganesimo. Nel lato verso l’ingresso, precisamente nella scena raffigurante la Natività, l’asino e il bue alludono al mondo senza Cristo e gli animali rappresentano il mondo pagano e quello giudaico.

IL TEATRO DEI DIFFERENTI

Usciamo dal Duomo, che vi consigliamo di visitare con assoluta calma, diamo uno sguardo al panorama che circonda Barga dall’alto e, durante il percorso di uscita dal centro storico, ci imbattiamo brevemente in una struttura più recente, il seicentesco Teatro dei Differenti. Il suo interno è caratterizzato dalla struttura ad alveare tipica dei teatri all’italiana e proprio qui, il 26 novembre 1911, Pascoli tenne il celebre discorso “La grande proletaria” a sostegno dell’entrata in guerra dell’Italia contro la Libia.

Barga, una piccola oasi culturale incastonata tra le montagne utile a staccarsi dal frenetico ritmo della quotidianità!

 

Ringraziamo la guida turistica Davide Diolaiti (discoverpisalucca@gmail.com) per l’articolo. 

 

Foto di copertina: Barga, Duomo di San Cristoforo, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons [dimensioni 1140 × 600 px]
Foto interne: Wokulski at Polish Wikipedia, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons [dimensioni 730 x 380 px]
Panorama dal piazzale del duomo di Barga, di Davide Papalini, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons [dimensioni 730 x 380 px]
Particolare del portale della porta laterale del duomo di Barga, di Davide Papalini, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons [dimensioni 730 x 380 px]



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