Siamo tornati in Tuscia per percorrere un nuovo trekking nella parte nord del Lazio, quella che corrisponde alla provincia di Viterbo. Questo bellissimo territorio è caratterizzato dalla presenza degli Etruschi e l’impronta di questo popolo ha modellato i paesaggi ed i caratteri dell’intera area. Siamo a Blera, 30 chilometri da Tarquinia e 23 da Viterbo, il borgo medievale costruito lungo un asse viario centrale che domina sulla valle del Biedano.

La natura meravigliosa, i colori sgargianti e vivaci del sottobosco, il ponte medievale e le tombe etrusche della necropoli di Pian del Vescovo sono i punti forti di questa escursione ricca di sorprese.

COSA VEDERE A BLERA

La partenza dell’escursione è dal parcheggio del paese di Blera, collocato a Piazza Papa Giovanni XIII; si prosegue a piedi lungo via Umberto I dove da una terrazza posta sulla destra si può scendere in direzione di Ponte del Diavolo. Si percorre l’antico tratto della Via Clodia, la strada che da Roma giungeva fino a Saturnia e che univa l’Urbe con vari luoghi termali. Proseguendo il sentiero in discesa ci si lascia, sulla sinistra, alcune grotte utilizzate come rimesse e, sulla destra, alcuni orti urbani. In appena 10-15 minuti si arriva ad una valle su cui scorre il torrente Biedano.

IL SENTIERO DELLA VIA CLODIA

Trekking a Blera

Escursione a Blera: al centro il ponte del diavolo

Se alziamo gli occhi abbiamo la possibilità di vedere in un solo colpo le due strutture edificate dagli uomini in epoche diverse per scavalcare il Biedano.

In alto sorge l’altissimo ponte in cemento armato costruito nel 1937 mentre in basso, a pochi passi da noi, è possibile ammirare il bellissimo ponte del Diavolo, costruito dai Romani nel I secolo a.C.. La struttura, a tre archi, consentiva di superare il fiume ricollegandosi alla via Clodia, rinominata la via delle terme.

Da questo punto parte anche un percorso di trekking che giunge fino alla città di Barbarano Romano e al Parco Marturanum (sentiero delle Gole del Biedano) ma noi lo lasciamo alle nostre spalle e, dopo avere immortalato il ponte a schiena d’asino, attraversiamo il torrente ritrovandoci sulla sua sinistra orografica.

Passiamo a questo punto accanto alla fonte ed alla grotta di San Sensia, l’eremita che decise di vivere in quest’area, ed andiamo alla scoperta della rigogliosa boscaglia e del tappeto di foglie gialle cadute agli alberi umidi che rendono incantata l’atmosfera che ci accompagna per tutto il sentiero.

Proseguendo si arriva alla bellissima tagliata etrusca.

LA NECROPOLI DI PIAN DEL VESCOVO

Necropoli di Blera, vicino Viterbo

La Necropoli di Pian del Vescovo

Siamo giunti alla Cava Buia, un tratto oscuro lungo 400 metri, parzialmente occluso dalla caduta di un enorme masso, un luogo davvero particolare ed affascinante. Al di sopra, si affacciano tombe rupestri di origine etrusca mentre la vegetazione di un verde intenso ricopre tutta la tagliata.

Come ci indicano i segnali, siamo in località Fontanella; da qui proseguiamo seguendo le indicazioni di un altro percorso, quello che ci condurrà verso la necropoli di Pian del Vescovo.

Blera, colombario

Il colombario a Blera

Poco distante da noi si trova un colombario di origine romana utilizzato dagli abitanti per raccogliere le ceneri dei defunti e riadattato, nei secoli successivi, per allevare i colombi. Per visitarlo occorre salire lungo una scala in ferro che è stata collocata per facilitare l’accesso. È necessario accendere una torcia per illuminare l’ambiente interno costituito da numerosissime nicchie in cui venivano custoditi i resti delle persone morte.

Scopri la necropoli di Cerveteri

Terminata la visita si prosegue costeggiando un piccolo lago con una cascatella. Si giunge così al ponte medievale che ci consente di ritornare sul lato destro del Biedano.

Giriamo a sinistra, riprendendo l’antica via Clodia e, dopo circa 30 minuti, si arriva all’affascinante e suggestiva necropoli di Pian del Vescovo con le sue meravigliose tombe costruite tra il VII ed il II secolo a.C..

Tra di esse spicca la tomba della Sfinge, a doppia camera, che deve il suo nome al rinvenimento, al suo interno, della scultura di una sfinge, oggi al Museo Archeologico di Viterbo.

Si prosegue, quindi, lungo la via Clodia e si risale finalmente entrando in paese oppure si può tornare nel borgo di Blera attraverso il percorso del Petrolo che si sviluppa nel bosco ed entra nel centro urbano passando dalle mura medievali.

Non perdetevi questo luogo spettacolare in cui camminare tra il bosco e le antiche vie che racchiudono tanti luoghi interessanti dal punto di vista naturalistico e storico.

 

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INFORMAZIONI SUL PERCORSO ESCURSIONISTICO DI BLERA (AD ANELLO)

DISTANZA: 9 chilometri circa

DISLIVELLO: 200 metri

DIFFICOLTÀ: E

Per saperne di più:

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