La strada tortuosa che sale lungo il pendio del monte San Giuliano mostra un panorama meraviglioso. Siamo in Sicilia, l’isola del Mediterraneo in cui si incontrano bellezza, arte e storia. La lingua di asfalto che percorriamo si inerpica su curve sinuose, collegando la città del sale, Trapani, al borgo medievale di Erice, la cittadina fondata dagli Elimi nell’VIII secolo a.C.
STORIA DI ERICE
L’incanto ed il fascino di questo borgo medievale, che per secoli fu il punto di riferimento per i naviganti, è noto a quanti risalgono il monte che la accoglie. Le stradine, i monumenti, i palazzi di Erice si incrociano con le dominazioni che hanno caratterizzato l’isola durante la sua lunga vita.
La storia di Erice successiva alla sua fondazione è legata alla conquista del popolo cartaginese, di cui divenne importante roccaforte fino alla metà del III secolo a.C., periodo in cui la cittadina passò sotto il dominio di Roma. Dopo un periodo di decadenza e di marginalizzazione, rifiorì grazie alla presenza degli Arabi prima (IX secolo) e dei Normanni poi (nel XII secolo).
Erice in Sicilia
Oggi Erice conserva il suo impianto medievale con le sue stradine strette e tortuose, gli archi, i palazzi, le torri. Il suo perimetro triangolare ospita i principali edifici civili e religiosi della città, racchiusi da una cinta muraria costruita in epoca fenicia e rinforzata successivamente dalla popolazione romana e da quella normanna durante il Medioevo.
È con questa popolazione di origine germanica che questo meraviglioso paese del trapanese si è arricchito di edifici civili e religiosi e il loro dominio è rimasto così scolpito nella pietra e nel ricordo degli ericini che, ogni anno, a giugno si rievoca l’arrivo in città del normanno Federico III d’Aragona, re di Sicilia, giunto qui con sua moglie Eleonora durante le sanguinose guerre dei Vespri.
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COSA VEDERE A ERICE
Entriamo ad Erice da Porta Trapani e percorriamo la strada principale acciottolata che taglia il centro storico in due, Corso Vittorio Emanuele.
Da questo asse viario si devia sulla prima traversa a sinistra e ci si trova subito su una piazza che ospita il monumento principe della cittadina: la chiesa Matrice, ovvero il Duomo. La sua costruzione si deve alla volontà del re aragonese Federico III di lasciare traccia del suo soggiorno ad Erice.
Erice, il Castello di Venere
Era il 1314 quando si cominciò a costruire il luogo di culto dal bellissimo portale realizzato in stile gotico; accanto venne innalzata la torre di avvistamento, un campanile a bifore rettangolare alto 28 metri. Ma ad Erice si susseguono altre chiese fondate dagli Aragonesi e poi restaurate e modificate in epoche successive come la chiesa di San Martino, quella di San Cataldo e quella di San Giovanni Battista.
Non si può poi non dare uno sguardo ai Giardini del Balio che si estendono all’estrema propaggine orientale del perimetro murario attraverso i quali si accede al magnifico castello di Venere, opera normanna del XII secolo, che sorge sul luogo in cui un tempo si trovava il tempio dedicato a Venere Erycina.
Per la costruzione dell’imponente fortezza medievale, dalla quale si osserva un panorama straordinario, vennero riutilizzati anche resti dell’antico santuario collegato al culto della dea della fertilità. Da questo luogo si gode di una splendida vista su tutto il mare ed il territorio trapanese e, d’estate, il vento sferzante consente di trovare refrigerio dal caldo opprimente e dalle giornate torride.
Per saperne di più:
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