Il Duomo di Monreale rappresenta uno dei più imponenti monumenti normanni in Sicilia, un autentico scrigno di bellezza e di meraviglia nato per affermare la potenza del re Guglielmo II detto Il Buono, una realizzazione artistica ricca di storia e di suggestioni, costruita durante una guerra per il potere. Chi è stato a Palermo non avrà mancato l’appuntamento con questo capolavoro medievale del XII secolo, che si trova a pochi chilometri dal capoluogo siciliano e che costituisce un’opera significativa per l’umanità intera, tanto da essere entrato a far parte del patrimonio dell’Unesco. Il complesso del duomo, un intreccio di cultura bizantina, romanica ed islamica, è sorto durante le lotte tra le due fazioni contrapposte che si sfidarono nel XIII secolo. I colpi sferrati dai due contendenti per affermare il proprio dominio ed il proprio potere furono condotti in campo artistico e, una volta tanto, non sui terreni di guerra.
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DUOMO DI MONREALE: STORIA DI UN CAPOLAVORO
Siamo nel 1166 e con la morte di Guglielmo I diviene re suo figlio, Guglielmo II d’Altavilla, di tredici anni. Il precettore del giovane sovrano è un inglese che risponde al nome di Walter of the Mill (italianizzato in Gualtiero Offamilio) e che viene eletto ben presto anche vescovo della città di Palermo, vedendo così aumentare il potere ed il prestigio personale.
I problemi iniziano quando Guglielmo II diventa maggiorenne e si svincola dal suo istitutore. Le due personalità, infatti, si scontrano dando vita ad un contrasto che non sfocia in una guerra condotta sui campi di battaglia ma in una tenzone davvero singolare, portata a colpi di opere d’arte, una gara che vede i protagonisti affrontarsi nel campo monumentale, una sfida artistica tra la città di Palermo e quella di Monreale.
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Mosaici del Duomo di Monreale
Nel 1174 il giovane Guglielmo II dà inizio alla tenzone facendo erigere il complesso di Monreale costituito dal duomo, dal palazzo arcivescovile, dall’abbazia e dal palazzo Reale. Di lì a poco, nel 1183 grazie all’alleanza del re con papa Lucio III, la cittadina diviene sede arcivescovile, la seconda più grande e più ricca dell’isola. La decisione pontificia toglie porzioni di territorio alla limitrofa arcidiocesi di Palermo, consentendo all’abate di Monreale di governare possedimenti vastissimi e di divenire il secondo proprietario terriero dell’isola, subito dopo Guglielmo II.
L’arcivescovo palermitano, Gualtiero Offamilio, non rimane a guardare e reagisce decidendo di costruire la nuova cattedrale di Palermo sul luogo della precedente basilica rimasta danneggiata dopo il terremoto del 1169.
Il duomo di Monreale è un autentico gioiello e lo spettatore rimane ammirato dalla sua struttura costituita dalle tre absibi, da una facciata racchiusa da due torri di altezze diverse (una fu parzialmente danneggiata da un fulmine nel 1807) e da un portale bronzeo realizzato nel 1186 da Bonanno Pisano e decorato con quarantadue formelle raffiguranti scene bibliche descritte attraverso la lingua volgare.
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Quando si entra nell’edificio sacro si rimane a bocca aperta per la bellezza e la magnificenza che il duomo emana. Lo stupore è dovuto alla fastosità e alla ricchezza degli interni, dei soffitti, dei mosaici nonché alla presenza della luce che penetra attraverso le finestre.
Il duomo di Monreale, a croce latina, è costituito da tre navate suddivise da due file di nove colonne di spoglio, provenienti da edifici romani e realizzate in granito, eccezion fatta per una costituita da marmo cipollino. La navata centrale è coperta da soffitti lignei ed è larga il doppio delle navate laterali. La storia dell’uomo è presente in ogni angolo: la creazione dei progenitori Adamo ed Eva, Sodoma e Gomorra, le scene dell’Antico Testamento e poi la Nuova Era, la nascita di Cristo, i miracoli, la morte e la resurrezione, i cherubini, i santi e la figura di Guglielmo che offre il tempio alla Madonna.
Il tutto descritto nell’opera musiva più grande d’Italia, una superficie di oltre seimila metri quadri realizzata tra il 1180 ed il 1190 da una schiera di maestranze locali e veneziane e culminante nella figura del Cristo benedicente (con la scritta in greco ‘Pantocrator’) presente nell’abside centrale del duomo di Monreale. Al di sotto è possibile ammirare la Madonna con Bambino (con la scritta ‘Panacrontas’ cioè tutta santa) attorniata da angeli e santi.
IL CHIOSTRO
Chiostro del Duomo di Monreale
A destra della facciata del duomo di Monreale si trova il chiostro dell’antico convento benedettino, con i suoi quattro lati lunghi 47 metri: un’opera mirabile dell’arte romanica. Le 228 colonne binate sono finemente decorate con pietre e mosaici e sorreggono gli archi a sesto acuto adornati con disegni geometrici. I capitelli raffigurano scene mitologiche e storie del Vecchio e dell’Antico Testamento.
Interessante è la galleria degli animali e degli uomini raffigurati, così come notevole è il diciannovesimo capitello che descrive in pochi centimetri di spazio la consacrazione dell’edificio da parte del re Guglielmo II: il monarca sorregge il modello della chiesa che offre ad un Gesù Bambino sorretto dalla Vergine. Sul lato sud del chiostro è possibile osservare un piccolo recinto quadrato con una fontana moresca nel mezzo, la cui acqua sgorga dalla colonnina raffigurante una palma stilizzata.
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