La sagoma del monte Gennaro appare evidente da Roma appena si volge lo sguardo verso nord-est, dove spiccano i monti Lucretili, rilievi modesti ma ben visibili dalla Capitale. I Lucretili fanno parte della fascia sub-appenninica e raggiungono con la vetta del monte Pellecchia i 1368 metri di altezza. Attraverso una escursione di qualche ora è possibile conoscere e vivere l’ambiente che li contraddistingue, passando attraverso faggete, pianori e lecceti, immergendosi in un territorio caratterizzato dal carsismo, fenomeno causato dall’attività chimica delle acque meteoriche sulle rocce calcaree. La partenza di questa lunga passeggiata, che prevede un dislivello di circa 500 metri, si trova in località Prato Favale (841 m.s.l.m.), situata a circa 6 chilometri dal paese di Marcellina e raggiungibile seguendo la strada che inizia dal luogo dell’ex miniera, ben individuabile grazie alla presenza dell’opera d’arte intitolata La miniera d’oro. Si tratta del volto di un’anziana donna, Teodora Fornari, madre e minatrice di Marcellina, che troverete impressa sulle pareti dell’altoforno.
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ESCURSIONE SUL MONTE GENNARO
Il percorso che dal Pratone conduce al Monte Gennaro
La strada da qui sale attraverso dei tornanti e al suo termine, dopo avere parcheggiato la macchina, raggiungiamo l’inizio del percorso indicato dal pannello descrittivo. I monti Lucretili sono caratterizzati, come dicevamo, dal paesaggio carsico, un ambiente contraddistinto dalla presenza di acque sotterranee penetrate attraverso le fessure delle rocce calcaree, dall’apertura di cavità sotterranee e dalla formazione di doline, depressioni concave formatesi dalla dissoluzione della roccia calcarea. Talvolta più doline si uniscono andando a formare conche vallive e proprio lungo il percorso ne possiamo trovare alcuni esempi: lo stesso Prato Favale da cui si parte ed il Pratone di Monte Gennaro, dove transiteremo prima di arrivare in vetta, sono formazioni di questo tipo.
IN VETTA SULLA SECONDA CIMA DEI LUCRETILI
Muoviamo i primi passi imboccando lo sterrato sulla sinistra del pannello, dove comincia il sentiero 302B che sale gradatamente facendoci camminare lungo la faggeta ombreggiata, sentiero che confluirà, senza bisogno di deviazioni, nel percorso contraddistinto dal numero 303, che attraversa interamente la Valle Cavalera per quasi 1 chilometro. In breve tempo si giunge ad un incrocio dove è possibile scegliere se dirigersi da subito verso il monte Gennaro, o svoltare verso destra, seguendo le indicazioni per la fonte di Campitello.
Noi abbiamo deciso di allungare un po’ il tragitto e ci siamo diretti verso destra per osservare gli animali al pascolo. Qui un tempo si praticava la transumanza a corto raggio e si portavano le mandrie a pascolare lungo le radure erbose in quota; ancora oggi è possibile incontrare mucche ed animali allo stato brado nella radura che andiamo a raggiungere, soprattutto nelle vicinanze della fonte di Campitello.
Da questo punto, dopo avere scattato alcune foto, siamo tornati indietro prendendo il sentiero 305 e raggiungendo dopo circa 20-25 minuti il Pratone (1024 m.s.l.m.), una distesa erbosa dove si trovano cavalli e mucche e dalla quale è possibile osservare la nostra vetta, quel monte Gennaro che andremo a scalare e che si staglia sulla sinistra. Il monte Gennaro è la seconda cima dei monti Lucretili e raggiunge i 1275 m.s.l.m. ma dal Pratone per continuare lungo il sentiero bisogna fare attenzione perché i segni CAI si perdono. È necessario, quindi, orientarsi ‘a vista’ se si conosce già la zona oppure utilizzare una carta geografica.
Comunque dal Pratone, guardando le pendici del monte Gennaro, è ben visibile un percorso costituito da pietre bianche che segnano il passaggio per affrontare la salita alla vetta. Proseguiamo in questa direzione e cominciamo l’ascesa verso la cima lungo un fondo sassoso che ci condurrà sul monte Gennaro in circa 30/40 minuti. Dalla vetta si apre un panorama a 360 gradi che, nelle giornate limpide e senza foschia, può arrivare fino al Gran Sasso, passando per il monte Velino, i monti Prenestini, il Terminillo, il monte Soratte. Per il ritorno si segue l’itinerario dell’andata ed in circa 2 ore si giunge al punto di partenza.
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Escursione al Monte Gennaro
COME ARRIVARE DA PRATO FAVALE
Partenza: Prato Favale
Arrivo: monte Gennaro
Dislivello massimo: 445 metri
Difficoltà: E
Tempo di percorrenza (andata e ritorno): 6 ore (passando dalla fonte di Campitello) – 5 ore (senza la deviazione per la fonte)
Lunghezza (a/r): Km. 14 per monte Gennaro passando anche dalla Fonte di Campitello – Km.12 senza il passaggio alla fonte
Per approfondire:
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