Vicino al confine con l’Umbria, sulla via che collega Roma e gli Appennini centrali con il mare Adriatico, sorge Fabriano, da sempre città industriosa che si è affermata nei secoli grazie ai commerci, alla lavorazione della lana ed ovviamente grazie anche alla produzione della carta. Perché se è vero che furono i cinesi ad inventare la carta è altrettanto vero che a Fabriano si cominciò a produrla e così tra il XII ed il XIII secolo sorsero le più antiche cartiere d’Italia.
FABRIANO DALLE ORIGINI A OGGI
Il centro storico di Fabriano
Il nucleo storico di Fabriano è collocato nella parte più alta del suo tessuto urbano con edifici storici a delinearne l’aspetto elegante e sobrio. Ma Fabriano, oltre che città dedita all’artigianato e al commercio, è anche la terra natia di Gentile di Niccolò di Giovanni di Massio, l’artista del gotico internazionale meglio conosciuto come Gentile da Fabriano.
Artista e pittore apprezzato dai suoi contemporanei fu attivo in tutta Italia e dipinse il suo capolavoro, L’adorazione dei Magi, nel 1423 quando il banchiere fiorentino Palla Strozzi gli commissionò l’opera per la cappella della basilica di Santa Trinita a Firenze.
Collocata ai piedi dell’Appennino e contornata dalla natura rigogliosa e verdeggiante, Fabriano nacque dall’unione di due castelli (Castelvecchio e Castelnuovo) che formarono il nucleo originario della cittadina. Il borgo poi crebbe e si ingrandì nel corso dei secoli, conoscendo la sua massima fioritura nella seconda metà del Trecento quando per sessant’anni dominarono i Chiavelli.
Questa famiglia ghibellina animò la vita pubblica cittadina, dando avvio alla costruzione di molti edifici che cambiarono l’aspetto di Fabriano. Sempre nei decenni che videro il dominio incontrastato dei Chiarelli prese vita la scuola pittorica fabrianese che ebbe come artista di punta Gentile da Fabriano (1370-1427). Passata poi sotto Francesco Sforza, abile condottiero e futuro Duca di Milano, e successivamente sotto lo Stato Pontificio, Fabriano fu elevata a città e a diocesi nel 1728.
Le gualchiere ed i mulini attivi per la produzione della carta, i conciatori di pelli, le manifatture, le botteghe artigiane, la scuola pittorica ed i commerci fecero di Fabriano un centro importante dell’Italia centrale, facendola crescere e rendendola fiorente. Grazie a questa esuberante e prospera economia la città marchigiana venne ingrandita ed abbellita con la costruzione di chiese, palazzi e nuovi edifici che ancora oggi la rendono caratteristica.
COSA VEDERE A FABRIANO
Del periodo medievale, a parte l’impianto e le viuzze tortuose, rimane il meraviglioso Palazzo del Podestà che si erge dal 1255 con le sue forme romanico-gotiche su piazza del Comune, caratteristica per la sua forma triangolare. Una grande volta a sesto acuto affrescata con decorazioni appartenenti al XIII e XIV secolo suddivide le due ali del maestoso palazzo medievale.
La Piazza del Comune si allarga, quindi, seguendo due linee divergenti su cui si vanno ad innestare il Palazzo Municipale, il seicentesco loggiato di San Francesco con i suoi 19 archi ed il Palazzo Vescovile con annessa la torre dell’Orologio. Al centro della piazza campeggia la bellissima fontana Sturinalto costruita alla fine del XIII secolo.
Imponente poi è la cattedrale dedicata a San Venanzio, luogo di culto della città con pianta a croce latina ed unica navata su cui si aprono dieci cappelle, cinque per lato. All’interno della chiesa, oltre ad opere manieriste e barocche, si trovano le Storie della Passione e la Crocifissione di Orazio Gentileschi, attivo qui nel 1620.
Ma la cattedrale lega la sua storia anche alle vicende secolari, della città più precisamente ai fatti truci che avvennero la mattina del 26 maggio 1435 quando al suo interno, durante le celebrazioni per l’Ascensione, vennero trucidati tutti i maschi della famiglia Chiavelli, ponendo la parola fine al dominio della casata ghibellina su Fabriano.
Come si accennava in precedenza Fabriano è stato anche un centro attivo per la produzione pittorica centro-appenninica dal XIII al XVI secolo e per scoprire questo significativo aspetto della città occorre fare visita alla Pinacoteca Civica “Bruno Molajoli” che si trova presso l’ex ospedale di Santa Maria del Buon Gesù, posto proprio di fronte alla cattedrale.
Antonio da Fabriano, Allegretto Nuzi, Maestro di Staffolo sono i punti di riferimento della pittura fabrianese e le loro opere sono visibili all’interno della pinacoteca. Ma oltre a questi si possono trovare anche quadri di artisti umbri e toscani, a conferma di quanto fosse importante il flusso di maestranze nell’Italia centrale. Purtroppo non possiamo ammirare i dipinti di Gentile da Fabriano che sono sparsi nei musei di tutto il mondo a seguito della spoliazione operata da Napoleone tra il 1798 ed il 1799.
IL MUSEO DELLA CARTA DI FABRIANO
Il Museo della carta di Fabriano
Ma Fabriano, come ben sappiamo, è nota al mondo per la produzione della carta e per l’invenzione della filigrana, un’attività antica che risale al periodo medievale e che le ha assicurato fama e celebrità. Non può mancare, quindi, una visita al Museo della Carta e della Filigrana, ospitato nell’ex convento di San Domenico, luogo ideale in cui immergersi in un percorso che mostra le fasi di lavorazione e di produzione della carta con tanto di accensione di antichi macchinari. La simpatia della guida vi condurrà in un’appassionata e coinvolgente visita adatta anche per i più piccoli che potranno sbizzarrirsi con le attività di laboratorio.
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