Su un pianeta sempre più indebolito dal cambiamento climatico, dalla deforestazione e dall’inquinamento, le aree boschive del pianeta hanno sempre più bisogno di essere preservate e conservate come gioielli rari e preziosi. Nel quadrante meridionale della Tuscia viterbese appare, come in una favola antica, un’area verde di eccezionale pregio naturalistico: la faggeta vetusta depressa di Monte Raschio. Questo sito naturalistico si trova nel comune di Oriolo Romano (VT) e nel 2017 è stato riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio Naturale dell’Umanità.

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ORIOLO ROMANO E LA SUA SPLENDIDA FAGGETA VETUSTA

Interamente inclusa nel Parco naturale regionale di Bracciano-Martignano, la faggeta di Oriolo Romano è nata e cresciuta in un territorio inserito in un’area caratterizzata da un microclima fortemente mediterraneo e ad un’altitudine davvero insolita per questa specie di alberi. Il bosco, infatti, si trova a poco più di 30 chilometri dal mar Tirreno, ad una quota che oscilla tra i 440 metri e i 552 metri del monte Raschio, una delle cime dei monti Sabatini.

La faggeta di monte Raschio viene detta depressa proprio perché la specie di Fagus sylvatica qui riesce a vivere ad altitudini più basse rispetto a quelle che normalmente occupano sulle Alpi (700-1300m s.l.m.)  e sull’Appennino (1000-1300 s.l.m.). La faggeta viene poi definita relitta perché è sopravvissuta all’ultima glaciazione del Quaternario avvenuta circa 10.000 anni fa.

In quel periodo, in Italia, le temperature erano decisamente più fredde di oggi ed i ghiacci avevano ricoperto buona parte della nostra penisola. In questo contesto climatico i faggi prosperavano e ricoprivano ampie aree di territorio. Con il successivo riscaldamento terrestre le faggete sono andate via via scomparendo nelle altitudini più basse, spostandosi di quota e andando a colonizzare ambienti montani che potevano assicurare loro temperature più fresche.

La faggeta di Oriolo Romano

La faggeta di Oriolo Romano

FAGGETA DI ORIOLO ROMANO: UN UNICUM A POCO PIÙ DI 400 METRI

Per le particolari condizioni climatiche che ancora oggi si trovano ad Oriolo Romano, questa antica faggeta è riuscita a resistere e a riprodursi, rimanendo inalterata ad una quota di poco al di sopra dei 400 metri. Ma cosa ha permesso a questi alberi di resistere al riscaldamento della Terra?

La faggeta di Oriolo Romano è riuscita a crescere e prosperare in questo areale grazie alle correnti umide assicurate dalla presenza del lago di Bracciano e in virtù delle frequenti precipitazioni meteoriche che interessano quest’area geografica.

Camminare al cospetto di questi alberi, osservarli in silenzio e fermarsi ad osservare la loro imponenza è un’esperienza emozionante che noi abbiamo fatto e che vogliamo condividere con i nostri lettori. Per avere il privilegio di entrare in contatto con questi meravigliosi alberi della faggeta, sarà possibile percorrere il sentiero CAI nr. 175C. Il percorso parte dalla piazza centrale del comune di Oriolo Romano ed è un rito di iniziazione e di lento avvicinamento alle meraviglie di questo bosco.

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COME RAGGIUNGERE LA FAGGETA DAL COMUNE DI ORIOLO ROMANO

Dalla piazza del Municipio (Piazza Umberto I ), ospitato nel grande ed imponente Palazzo Altieri, si scendono le scale, si attraversa la strada principale (Via Claudia) e ci si dirige verso Via della Fontana Vecchia, l’ultimo lembo del paese di Oriolo Romano. In appena 10 minuti si arriva al parcheggio della faggeta dove, chi vuole iniziare il sentiero da qui, è possibile lasciare i veicoli. Da questo punto si prosegue il percorso ad anello di circa 8 chilometri, seguendo la carrareccia che si trova sulla destra (Strada per Vicarello).

Dopo una breve salita, sempre seguendo i segnali bianco-rossi del CAI, si entra nel sito Unesco della faggeta vetusta e depressa del monte Raschio. All’inizio si incontra un’area picnic ed il bosco di cerri che ci accompagna per tutto l’inizio del percorso che costeggia la carrareccia posta sulla nostra destra. Si prosegue in salita sulla sinistra e piano piano i cerri lasciano spazio ad un bosco misto che piano piano cambia la sua composizione arborea, accogliendo via via in maniera preponderante i fusti grigio chiari del faggio.

Si cammina su un terreno scuro, che ci ricorda la genesi di questo territorio.

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La faggeta vetusta di Oriolo Romano

La faggeta vetusta di Oriolo Romano

LE ORIGINI DELLA FAGGETA

Un tempo questo luogo doveva essere davvero inospitale, dilaniato dalle continue eruzioni causate dal distretto vulcanico sabatino. Questa attività vulcanica iniziata 600.000 anni fa ha dato vita ai monti Sabatini ed il materiale piroclastico espulso dal ventre e dalle viscere della terra si è andato via via solidificandosi, producendo materiali di tufo e pozzolana. Lo stesso monte Raschio, che ospita la faggeta di Oriolo, è costituito dalle scorie del materiale espulso dall’antico vulcano Sabatino.

IL SENTIERO CAI 175/C

Il sentiero CAI nr.175/C prosegue attraversando famiglie di faggi, accompagnate nel sottobosco da numerose piante di pungitopo, ciclamini e funghi. Tutto è in armonia e in equilibrio in questo bosco avvolto dal silenzio e, una volta che si è raggiunto il monte Raschio (552 metri s.l.m.), comincia la discesa sul versante opposto (nord-ovest). Stavolta ad attenderci, inaspettatamente, è una schiera di pini domestici e di pini di Monterey. Le condizioni ambientali qui evidentemente sono cambiate, lasciando spazio a questi alberi che crescono in climi mediterranei e che fanno sfoggio delle classiche foglie aghiformi ed esili.

Il sentiero si allarga divenendo un’ampia carrareccia che alla fine si unisce alla strada. Si prosegue sulla sinistra per qualche centinaia di metri e, successivamente, si svolta a destra. Manca davvero poco ora per raggiungere il parcheggio e la Via Borgo Garibaldi che ci porta di nuovo all’interno del paese di Oriolo Romano, in prossimità della chiesa di San Giorgio.

Camminare all’interno della faggeta vetusta depressa di Monte Raschio è un’esperienza che consigliamo di provare. Passare qualche ora in compagnia dei cerri, dei castagni, dei faggi e respirare gli odori del bosco apporta enormi benefici fisici e psichici, diminuendo notevolmente stress e preoccupazioni. Dopo questa esperienza uscirete rigenerati e pieni di nuove energie.

La faggeta di Oriolo Romano può essere raggiunta anche in mountain bike attraverso la Ciclovia dei Boschi, un percorso sterrato lungo 17,3 chilometri che collega Oriolo a Trevignano Romano.

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SENTIERO 175C NEL PARCO REGIONALE DI BRACCIANO – DA ORIOLO ROMANO ALLA FAGGETA DI MONTE RASCHIO: CARATTERISTICHE TECNICHE

Partenza: da Piazza Umberto I  di Oriolo Romano (VT) a  monte Raschio (552 metri) e ritorno (ad anello)

Dislivello totale: 244 metri

Difficoltà: E

Distanza: dal parcheggio 8,2 Km circa (totale)

Tempo di percorrenza: 2 ore e 45 minuti (totale)



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