La natura e l’uomo. Un binomio talvolta pericoloso purtroppo ma che spesso è in grado di realizzare opere sublimi e costruzioni straordinarie, proprio come nel caso che vi stiamo per illustrare. Perché questa è la narrazione di un incontro che ha saputo unire la maestria architettonica ed artistica con la sublime bellezza dei Colli Euganei. Ci troviamo nel comune di Galzignano Terme, pochi chilometri a sud-ovest da Padova, in un territorio davvero straordinario che ha dato vita alla costruzione di Villa Barbarigo e dello straordinario giardino di Valsanzibio.
VALSANZIBIO, UN SONTUOSO GIARDINO BAROCCO
La peste, è da questa terribile malattia che nel Seicento è partita la spinta per la realizzazione di questo parco meraviglioso. Accadde infatti che il nobile veneziano Francesco Zuane Barbarigo, rimasto vedovo a causa della terribile pestilenza descritta dal Manzoni, decise nel 1631 di trasferirsi insieme con i figli nel complesso ereditato qualche anno prima, promettendo che se si fosse salvato avrebbe costruito un monumento per ringraziare il Signore.
E così tra il 1665 ed il 1696, per volontà ed interessamento dei figli, venne realizzato il giardino monumentale di Valsanzibio che si snoda attraverso un autentico percorso di salvezza che conduce l’uomo dalla perdizione alla liberazione, dall’errore alla verità. Fu Luigi Bernini, fratello minore del più celebre Gian Lorenzo Bernini, a dare vita a questo autentico gioiello in grado di coniugare pensiero, natura ed architettura.
“Padiglione di Diana” (l’entrata principale al giardino via acqua
nel 17°e 18° secolo) – © Tenuta Valsanzibio srl
Sculture, allegorie, acque, peschiere ed alberi secolari sono i protagonisti indiscussi di questo paradiso terrestre consacrato al divino ed alla natura. In uno scenario da favola ed avvolti da così tanta meraviglia si aprono i 12 ettari del giardino di Valsanzibio che stupiscono il visitatore con i suoi giochi d’acqua, le statue e le architetture studiate per riflettere e meditare.
Si inizia il percorso dal portale di Diana, la dea consacrata alla caccia, e si prosegue attraverso gli specchi d’acqua della peschiera dei Venti e della peschiera dei Fiumi attraverso un cammino che conduce l’uomo verso una prima fase di purificazione.
VILLA BARBARIGO E IL GIARDINO STORICO DI VALSANZIBIO
Quando si attraversano e si lasciano alle spalle le fontane e le figure allegoriche si comincia ad intravedere la struttura di Villa Barbarigo, l’agognata meta (se rimaniamo nel campo della metafora), e come spesso accade nella vita il luogo desiderato non è mai così vicino sebbene i sensi indichino altro. L’uomo si inganna infatti e quello che sembra reale in verità è solo il frutto di illusioni. Ad attenderlo, infatti, ci saranno altre difficoltà.
Il percorso devia dal palazzo e costringe il visitatore ad entrare nell’ingarbugliato ed altissimo labirinto di bosso (le piante sono risalenti al Seicento), luogo leggendario che confonde e fa perdere l’orientamento se non si possiede il filo di Arianna.
Una vista aerea del “Secolare Labirinto di Bossi” – © Stefano Maruzzo & Tenuta Valsanzibio srl
Le scelte del resto implicano sconfitte e vittorie e durante il corso dell’esistenza si imboccano strade chiuse oppure, se si è più previdenti e fortunati, si intraprendono altre vie che portano però inevitabilmente ad altri bivi. Siamo in piena fase di ricerca quindi, ma una volta che si è riusciti a districarsi dal labirinto si può passare verso un altro grado di conoscenza.
Si prosegue il percorso attraverso quella che è la strada della meditazione. E cosa c’è di meglio se non riflettere in un luogo come la Grotta dell’Eremita? Dall’antro raccolto e quindi adatto alla riflessione ci si sposta verso l’Isola dei Conigli che ricorda la condizione umana costretta a vivere in uno spazio ed in un tempo ristretto.
Dal lato opposto si trova la scultura di Crono che poggia su una clessidra ricordandoci come il tempo sia fuggevole e corra velocemente, un invito a godere di ogni attimo dell’esistenza senza sprecarlo in inutili preoccupazioni o tormentati pensieri. Volan col Tempo l’hore e fuggon gli anni recitano i versi sulla sua statua a rimarcare l’importanza del tempo che non va dissipato inutilmente.
COSA VEDERE NEL GIARDINO
Il percorso di salvazione continua ed è quasi giunto al suo termine. Si percorre, infatti, la Scalinata del Sonetto che sui suoi gradini riporta un componimento poetico. L’ultima strofa del testo recita qui non ha loco il Pianto, ha sede il Riso/Della Corte il fulmine qui non s’ode/Ivi è l’Inferno e quivi il Paradiso ed in effetti si è giunti alla meta finale del viaggio, quella del Piazzale delle Rivelazioni, che apre la vista finalmente alla Villa Barbarigo.
Una veduta dal balcone della Villa del “Piazzale delle
Rivelazioni” con sullo sfondo il “Cardo” o “Viale Centrale” (vista
Nord-Sud) – © Tenuta Valsanzibio srl
Il percorso di purificazione e di salvezza dell’anima è compiuto e termina nella letizia, nell’incanto e nella bellezza del parco e dello spirito rinnovato. Ma in questo incontro di natura ed arte, di anima e di architetture quello che colpisce e cattura l’attenzione sono i veterani del luogo, i veri custodi del giardino di Valsanzibio: gli alberi plurisecolari provenienti da tutto il mondo. Qui si trovano, infatti, presenze arboree antichissime risalenti al progetto del Bernini ed altre piante addirittura precedenti alla fase di realizzazione del giardino monumentale.
Nel parco convivono carpini, bossi, lecci ed aceri e svettano imponenti anche i primi esemplari di piante ancora del tutto sconosciute nell’Europa del Seicento ed arrivate dalle Americhe attraverso la Spagna ed il Portogallo. In quel periodo, disconoscendone il nome, vennero catalogate come ‘piante del Nuovo Mondo’ ma si trattava in realtà di quelle che noi oggi chiamiamo magnolie, sequoie e cedri della California, solo per citarne alcune.
COME ARRIVARE E DOVE MANGIARE A VALSANZIBIO
Il giardino di Valsanzibio si trova in Via Diana 2 a Valsanzibio di Galzignano Terme e si raggiunge percorrendo l’autostrada A13 (uscita al casello Colli Euganei). Si prosegue quindi sulla Strada Provinciale 25 dove troverete le indicazioni per il parcheggio gratuito riservato ai visitatori del complesso monumentale.
Avete camminato lungo i viali del giardino di Valsanzibio, vi siete imbevuti di bellezza e di arte ed ora siete alla ricerca di un posto vicino in cui mangiare. A 3,5 chilometri da qui, in direzione di Arquà Petrarca e poco prima di arrivare in paese, troverete il ristorante I Ronchi che vi offrirà un menu che varia in base alla stagione con prodotti tipici del territorio (pasta fresca, carne, selvaggina). Possibilità di mangiare in giardino.
Cucina tipica veneta e prodotti di qualità anche per il ristorante La Montanella, sempre ad Arquà. Potete decidere di mangiare all’aperto ed assaggiare pasta fatta in casa come tagliatelle, tortelli e ravioli oppure secondi di carne (coniglio, faraona, agnello) e di pesce (ricciola e gamberoni). Ottimi il panorama e la carta dei vini.
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DOVE DORMIRE NEI DINTORNI
Nel paese di Arquà, scelto da Petrarca per curarsi nelle acque di Abano Terme, troverete la struttura Villa Del Poeta che affitta ampie camere e abbondanti colazioni per quanti vogliono trascorrere un soggiorno ai Colli Euganei.
Lo stesso discorso vale per l’Alloggio Franciscus, immerso tra i filari delle vigne, che offre disponibilità, pulizia e una colazione con torte fatte in casa. Al centro di Arquà, invece, troverete il B&B Al Borgo con il suo ampio giardino e le sue camere comode. Assicurate gentilezza ed ospitalità impeccabile oltre che una vista mozzafiato.
Ringraziamo la Tenuta Valsanzibio per le foto.
Per saperne di più:
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