Un’escursione non facile ma molto interessante all’interno del Parco Naturale Regionale Sirente Velino è quella che conduce alla scoperta delle le meravigliose gole di Celano. Si tratta di un suggestivo canyon, il più grande del Centro Italia, che attrae tanti appassionati della montagna e non solo. La roccia scavata per 4 chilometri dal torrente La Foce ha profondamente inciso e modificato l’ambiente circostante, andando a modellare in maniera significativa questo tratto di montagna appenninica.

GOLE DI CELANO IN ABRUZZO: IL PERCORSO DA OVINDOLI

Siamo all’interno dei comuni di Celano, Aielli ed Ovindoli, in provincia de L’Aquila, in un territorio che presenta pareti rocciose davvero imponenti e che regala scenari suggestivi. Il sentiero che abbiamo deciso di seguire parte da Ovindoli, il borgo situato a 1400 metri sul versane meridionale dell’altopiano delle Rocche, e scende poi attraverso la roccia fino a raggiungere le gole di Celano in un rincorrersi di alte pareti,  rigogliosa vegetazione e cascate.

Nota località sciistica abruzzese, Ovindoli sa regalare emozioni anche nei mesi in cui non è presente il manto nevoso. Tra i molti percorsi offerti per scoprire il territorio ce n’è uno che conduce alle gole di Celano, un canyon che separa il monte Sirente dal monte Tino.

Gole di Celano, il percorso

Gole di Celano, il percorso

Dopo essere arrivati nel caratteristico paese di Ovindoli proseguite seguendo le indicazioni per le gole ed oltrepassate il parco La Pinetina. Arriverete in località Val d’Arano (1330 metri) dove, dopo avere superato la falesia di Ovindoli, inizia il sentiero n.12 (a destra del cartello). La prima parte del percorso è molto semplice e rilassante e vi troverete in compagnia di amanti della mountain bike e di altri camminatori.

Percorrete la carrareccia in terra battuta senza particolari problemi, godendosi il panorama e facendo attenzione agli animali che potreste avvistare da un momento all’altro (a noi è capitato di vedere un capriolo). La conca, molto bella, era un tempo coperta da un lago: oggi, al posto dell’acqua, si trovano mandrie al pascolo e faggete e noccioleti a ricoprire il terreno.

DALLA VAL D’ARANO A CELANO

Seguite la freccia che dalla Val d’Arano indica le gole di Celano: sarete condotti all’interno di un bosco di pini neri da cui sarà possibile incontrare alcuni punti panoramici meravigliosi che affacciano sul territorio sottostante e sulle gole che cominciano ad aprirsi sotto di voi.

La discesa verso la meta è molto impervia per la presenza di roccia e di pietre che rendono scivoloso il terreno. Aiutatevi con le mani perché in alcuni punti la pendenza è davvero notevole. Lungo il tragitto, sempre in discesa, incontrerete un’indicazione per il monastero di San Marco alle Foci con l’annessa chiesa rupestre (1160 metri di altitudine), un luogo di preghiera davvero suggestivo. La deviazione di 10 minuti vale la pena perché vi troverete ad ammirare i resti dell’edificio costruito a ridosso di una balconata naturale che affaccia sul torrente La Foce.

Il monastero di San Marco alle Gole di Celano

I resti del monastero di San Marco

Evidenti sono i due ambienti del complesso monastico edificati sotto la roccia della montagna. I monaci celestini, che abitavano questo luogo di pace e di meditazione, lo abbandonarono definitivamente nel 1396 quando si trasferirono nel paese di Celano, all’interno del Palazzo dei Ruggeri.

ESCURSIONE ALLE GOLE DI CELANO

Dopo avere visitato questo splendido esempio di vita contemplativa, riprendete la via e continuate a scendere ancora con attenzione fino a raggiungere un bivio segnalato da paline verticali. Il sentiero n. 12 continua davanti a voi ed indica un tempo di percorrenza di 1.30 per il Piazzale di Celano mentre, attraversando il greto del torrente (a sinistra), è possibile arrivare in appena 10 minuti alla fonte degli Innamorati (1029 m). Qui potrete rilassarvi, mangiare qualcosa ed ascoltare il rumore dell’acqua della cascata.

Gole di Celano, il letto del torrente

Gole di Celano, il letto del torrente

Dopo la sosta, tornate sui vostri passi ed riprendete il sentiero n. 12 che entra nelle gole di Celano. Vi troverete talvolta a camminare sul letto del torrente (o in prossimità di esso) con le pareti che sfiorano e talvolta superano i 200 metri d’altezza e si restringono, rendendo questo percorso davvero emozionante. Questa è la parte più suggestiva dell’escursione perché le pareti della montagna sembrano quasi toccarsi, tanto sono vicine tra di loro. Continuando lungo il sentiero poi il tracciato diviene più agevole e si arriva fino al parcheggio. Da qui fino a Celano sono circa 2-2,5 chilometri e per tornare al punto di partenza potete prendere un pullman che vi conduce fino ad Ovindoli.

CONSIGLI UTILI

Ricordatevi di indossare sempre scarpe da trekking, abbigliamento tecnico ed un caschetto per proteggervi dalla caduta di sassi. Percorrete il sentiero nei mesi estivi, evitando i periodi di gelo e disgelo e di forte vento in cui è più probabile la caduta di massi e di frane.

Rinunciate all’escursione se piove (consultate sempre il bollettino meteorologico e verificate che le piogge non abbiano ingrossato il torrente) e non soffermatevi sotto le pareti. Le gole di Celano sono state riaperte all’inizio di agosto del 2020 dopo 10 anni di chiusura. Poco dopo il terremoto del 2009, infatti, sono state condotte attività di monitoraggio e di messa in sicurezza dell’intera area. Quindi, attenetevi alle regole ed usate prudenza.

 

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INFORMAZIONI SUL PERCORSO

Punto di Partenza: Val d’Arano (1300m)

Punto di Arrivo: Celano (900m)

Lunghezza: 8 chilometri

Dislivello Complessivo: 572 metri

Durata: 3 ore 30 minuti

Grado di Difficoltà: EE

 

Per saperne di più:

 

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