All’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, nel territorio comunale di Morigerati in provincia di Salerno, si estende un’area di poco più di 600 ettari gestita dal WWF, un piccolo scrigno di pace e tranquillità, un ecosistema particolarissimo che ospita acque, rapaci, pesci, boschi e macchia mediterranea: l’oasi di Morigerati e le grotte del Bussento.
GROTTE DEL BUSSENTO: L’OASI DEL WWF
Il percorso che conduce al canyon in cui scorre il fiume Bussento ha inizio dal centro visite del WWF, situato a due passi dal centro storico del piccolo borgo di Morigerati, dal quale si snodano due brevi percorsi natura che consentono ai visitatori di osservare le meraviglie che questa porzione di Cilento offre.
Dal casottino in legno dell’Oasi si inizia a scendere su uno stradello di terra e rocce lungo circa 800 metri (dislivello 130 metri) che, mano a mano che si percorre, si addentra in un territorio sempre più ombreggiato ed unico nel suo genere. L’area che andremo ad esplorare, infatti, rappresenta uno dei principali geositi italiani, un luogo interessato dal fenomeno del carsismo che ha dato vita alle gole e al sistema di grotte in cui scorre il fiume Bussento, il corso d’acqua che si inabissa in un inghiottitoio per 5 chilometri per poi riemergere proprio in questa zona.
La vegetazione di muschi e di felci, i boschi di leccio, frassino, carpino, la macchia mediterranea, la presenza dei rapaci, della trota, della salamandra e della lontra nonché le acque chiare del fiume contraddistinguono questo paesaggio spettacolare.
L’Oasi di Morigerati e le Grotte del Bussento
Dopo aver percorso tutta la mulattiera in discesa ci si addentra nell’area del WWF seguendo le indicazioni per la grotta della Risorgenza, costituita da un’unica ampia camera visitabile grazie alla piattaforma di legno installata dal gestore dell’Oasi. Da qui, dopo avere visitato la grotta ed esserne usciti, è possibile scendere qualche metro più in basso per ammirare un’area costituita da alberi ricoperti da muschi lunghi anche un metro, che avviluppano i rami ed i tronchi delle essenze arboree, dando un effetto davvero suggestivo. Sembra di essere entrati in un bosco incantato, dalle atmosfere rarefatte e dal rumore possente dell’acqua che scorre impetuosa.
Risaliti da questa zona decisamente interessante e particolare si può continuare il cammino verso il Sentiero dei Ponti, che costeggia il fiume fino ad arrivare al settecentesco mulino ad acqua, dotato di una ruota orizzontale ed utilizzato ancora negli anni Sessanta dalla popolazione locale per macinare il grano. Accanto al mulino si trova la cascata ed il panorama inconsueto che ci ricorda dei tempi passati, spinge molte persone a fermarsi ad osservare e fotografare il luogo.
ESCURSIONE ALL’OASI DI MORIGERATI: COME ARRIVARE E INFO UTILI
Oasi di Morigerati: a sinistra la monorotaia, al centro il Parco del Cilento visto dal sentiero escursionistico, a destra il greto del Bussento
Dal mulino si può scegliere di tornare indietro verso il luogo di partenza (a piedi o con una monorotaia) oppure si può proseguire, risalendo lungo la parete della montagna per poi raggiungere il greto del fiume Bussento. In questo caso è necessario seguire prima le indicazioni per Sicilì e poi, giunti su uno spiazzo, scendere sulla sinistra in direzione di Isca (la freccia è poco visibile). Lungo questo tratto di sentiero non si incontra davvero nessuno e, attraverso un saliscendi continuo, si costeggia la riva destra del Bussento fino a giungere nel luogo in cui la corrente del fiume si placa ed il suo alveo si apre. Le sue acque sono cristalline e fresche e portano refrigerio nelle torridi estati.
Per visitare l’area delle grotte del Bussento si raccomanda di entrare nell’Oasi di Morigerati con indumenti e calzature adeguati al luogo. Purtroppo molte persone giungono qui con vestiti e scarpe inadatti, credendo che si tratti di una zona pic-nic e di un sito per così dire ‘turistico’. Per tale motivo abbiamo visto visitatori presentarsi con sandali o addirittura ciabatte da mare, portando i bambini piccoli in braccio; molti camminano su questo tracciato senza la minima preventiva preparazione al percorso che devono intraprendere e senza un’appropriata consapevolezza della difficoltà del tragitto. Le rocce che si incontrano lungo il cammino sono molto scivolose per via dell’umidità che vi si deposita e non si può pensare di scendere nelle grotte del Bussento con le scarpette da scoglio! Anche se ci troviamo a pochi chilometri dal mare questo è un sentiero di montagna e bisogna attrezzarsi per evitare cadute ed infortuni.
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