In questo articolo vi guideremo in un affascinante e suggestivo speleo-trekking alla scoperta delle Grotte di Pastena, un universo sotterraneo di laghi carsici, stalattiti e stalagmiti da vivere ed esplorare a piedi.

Quello dei misteri che si celano nelle viscere della terra è un tema che per secoli ha affascinato e ispirato scrittori e artisti famosi, permettendoci di fantasticare su ciò che si nasconde sotto i nostri piedi.

In Italia ci sono cavità ipogee in cui la fantasia si incontra con la realtà, offrendo l’occasione di scoprire un mondo incantato fatto di formazioni rocciose imponenti, suoni ovattati e atmosfere surreali. Tra queste si annoverano le Grotte di Pastena, un incredibile universo sotterraneo nel cuore della Ciociaria, situato all’interno del Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi.

Oltre a essere uno dei più grandi e suggestivi complessi speleologici della nostra Penisola, ospita le più interessanti forme del carsismo sotterraneo che lo hanno reso meta ambita di escursionisti e speleologi provenienti da ogni parte del globo.

Armati di torcia e scarpe da trekking, oggi vi accompagniamo in un emozionante viaggio alla scoperta di un ambiente ipogeo unico nel suo genere, in cui stalattiti, stalagmiti, torrenti fragorosi, laghetti e cascate danno vita a dei veri e propri capolavori naturali.

ALLA SCOPERTA DELLE GROTTE DI PASTENA

Le Grotte di Pastena

Le Grotte di Pastena

Scoperte dal barone Carlo Franchetti nel 1926, le Grotte di Pastena si sono formate milioni di anni fa per via dell’incessante erosione dell’acqua che ha modellato e scavato le rocce, restituendo forme uniche e scenari affascinanti.

Situate a circa 5 km a nord dal borgo omonimo, nel cuore dei Monti Ausoni in Ciociaria, sono costituite da un ramo fossile superiore, in cui si trovano formazioni geologiche di particolare rilevanza scientifica, e un ramo attivo nella parte inferiore che ospita la suggestiva “sala del lago” dove risuona il fragore del torrente Fosso Mastro quando le piogge né alimentano la portata.

Gli scavi effettuati tra il 2001 e 2008 dalla Soprintendenza archeologica del Lazio, in collaborazione con l’Università di Perugia, hanno riportato alla luce numerosi reperti di interesse storico-archeologico relativi a sepolture e offerte di carattere rituale risalenti alle epoche preistoriche del Neolitico e dell’Età del Bronzo.

IL PERCORSO DEL RAMO ATTIVO

Grotte di Pastena, orari e prezzi

Il primo corridio delle Grotte di Pastena

In gergo tecnico, le cavità sotterranee di Pastena vengono definite “grotte di attraversamento” perché facilmente percorribili a piedi dall’ingresso principale fino alla risorgenza, fatta eccezione per l’ultimo tratto del ramo attivo aperto solo agli speleologi esperti.

Il sito si può visitare tutto l’anno con itinerari prestabiliti condotti da guide esperte ed è suddiviso in due grandi percorsi principali: uno inferiore, lungo più di due chilometri ma visitabile solo nei primi duecento metri, e uno superiore di soli 880 metri.

All’ingresso delle grotte (conosciuto anche con il nome di “inghiottitoio”) troviamo un’immensa formazione rocciosa di stalattiti che formano un arco naturale in cui si riversano le acque del fosso Mastro, facendo da preludio a sale e corridoi sotterranei tutti da scoprire.

L’interno delle cavità è attrezzato con scale e sentieri ben segnalati che, grazie alla luce di riflettori strategicamente posizionati, permettono di ammirare tutta la bellezza di questo meraviglioso mondo sotterraneo.

L’itinerario escursionistico parte dal ramo inferiore e attraversa il salone d’ingresso mediante una galleria artificiale e una passerella in metallo, per poi raggiungere dopo un centinaio di metri la “sala del lago Blu”, dove una fragorosa cascata alta dieci metri e piccole sorgenti perenni alimentano un meraviglioso laghetto ipogeo. La prima parte dell’escursione termina alla “sala dell’Occhialone”, raggiungibile mediante una scalinata in ferro, mentre il tratto successivo è accessibile solo a ricercatori e speleologi.

SPELEO-TREKKING AL RAMO FOSSILE

Terminata la visita al ramo inferiore, si può iniziare lo speleo-trekking al ramo fossile percorrendo il famoso “Corridoio Franchetti” – dal nome del scopritore delle grotte – ricco di formazioni minerali che danno vita a un mondo animato da bizzarre forme e personaggi.

Da qui è tutto un susseguirsi di sale caratterizzate da nomi suggestivi come gli scenari che si aprono agli occhi dei visitatori. La prima è la “sala del salice piangente”, così chiamata per la caratteristica forma assunta dalla colonna centrale creata dall’unione di una stalagmite e una stalattite.

Seguono la “sala dei pipistrelli”, abitata in passato da questi piccoli mammiferi notturni, e la “sala delle meraviglie” dove la formazione rocciosa principale presenta la peculiare forma di una testa d’elefante color avorio.

Si prosegue con la “sala delle colonne”, dove troviamo imponenti pilastri alti più di dieci metri e una lunga scalinata che conduce all’ultima camera sotterranea visitabile: la “sala del Monte Calvario”, il cui nome è dovuto alla presenza di tre stalagmiti che ricordano le tre croci situate sulla cima del Monte Calvario.

INFORMAZIONI UTILI

Per tutte le informazioni relative a orari, prezzi dei biglietti e tour guidati visitate il sito ufficiale delle Grotte, dove troverete altri interessanti itinerari per visitare le vicine Grotte di Collepardo e il Pozzo di Antullo.