Un pitale ed un uomo di nome Guido Keller, un orinatoio lanciato da un aereo sul Parlamento italiano dopo la notizia della mancata annessione di Fiume da parte del nostro paese. Milanese, aristocratico, anticonformista, eccentrico ed irrequieto, questa è la carta d’identità di Guido Keller. Aviatore pluridecorato appartenente alla squadriglia di Francesco Baracca, Keller prese parte all’impresa fiumana del 1919 insieme a D’Annunzio. Portava spesso con sé, all’interno del velivolo, una tazza da tè con dei pasticcini. Sfidava i nemici in duelli aerei senza armi e, dopo la firma del Trattato di Rapallo, diede vita ad una azione di dissenso senza precedenti.
RITRATTO DI GUIDO KELLER
A sinistra Guido Keller seduto sul pitale, a destra Gabriele D’Annunzio
A bordo di un biplano, dopo avere lanciato mazzi di rose rosse al popolo ed alla regina, Guido Keller scaricò un pitale smaltato su Montecitorio, in aperto dissenso con il Parlamento italiano.
Giunto a destinazione offro al Vaticano delle rose rosse per Frate Francesco, sul Quirinale lancio altre rose rosse alla Regina e al Popolo, in pegno d’amore. Su Montecitorio scaglio invece un arnese di ferro smaltato, con uno striscione di stoffa rossa, delle rape legate al manico e un messaggio: ‘Guido Keller – Ala Azione nello splendore – dona al Parlamento e al Governo che si reggono da tempo con la menzogna e la paura, la tangibilità allegorica del Loro Valore’. Roma, 14 del terzo mese della Reggenza.
La Reggenza era quella del Carnaro, annunciata da Gabriele D’Annunzio il 12 agosto del 1920, e che proseguiva di fatto l’occupazione italiana di Fiume da parte del Vate e del suo manipolo di soldati. Accadde però che il governo presieduto da Giovanni Giolitti decidesse di porre fine alla questione fiumana firmando, insieme al governo jugoslavo, il Trattato di Rapallo.
L’OCCUPAZIONE DI FIUME E IL TRATTATO DI RAPALLO
Il documento poneva fine alla disputa sul possesso della città di Fiume, rivendicata subito dopo la Prima Guerra Mondiale sia dal popolo italiano che da quello jugoslavo. Il 12 novembre del 1920, dunque, venne sottoscritto il Trattato di Rapallo che riconosceva Fiume come stato indipendente. L’indignazione dei legionari fiumani fu fortissima e la risposta piccata da parte loro si palesò attraverso l’azione di volo di Guido Keller.
IL PITALE DI KELLER LANCIATO SUL PARLAMENTO
Guido Keller (a sinistra) con Filippo Tommaso Marinetti (al centro)
Il pilota italiano, il 14 novembre 1920, salì sul suo velivolo e si diresse verso Roma. Dapprima lanciò delle rose sul Vaticano, quindi sul Quirinale con tanto di dedica alla Regina e successivamente sorvolò il palazzo del Parlamento. Sopra di esso scaricò un pitale in ferro smaltato al cui manico erano legate un mazzo di carote ed un mazzo di rape.
Anticonvenzionale, nudista, futurista, istrionico, Guido Keller morì come era vissuto. La velocità che lo aveva accompagnato nel corso della sua esistenza fu la stessa che lo condusse alla morte in giovane età, finendo i suoi giorni a Magliano Sabina a causa di un incidente stradale il 9 novembre 1929. Il suo Comandante, D’Annunzio, lo fece seppellire al Vittoriale degli Italiani ed oggi, insieme ad altri nove legionari fiumani, circonda la sepoltura del poeta.
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