La Prospettiva Nevskij non è solo la più importante via di San Pietroburgo è la sua essenza, la strada regina come scritto da Gogol, un luogo pubblico e al tempo stesso intimo, un lungo nastro d’asfalto marginato dalla bellezza, scandito dalla storia, fonte d’ispirazione per poeti, cantanti, pittori, scrigno di racconti senza tempo.

Questa è la storia della prospettiva Nevskij.

PROSPETTIVA NEVSKIJ: STORIA DI UNA VIA LEGGENDARIA

La Prospettiva Nevskij è l’arteria più importante della città, un luogo caro ai pietroburghesi, irrinunciabile tappa per i milioni di turisti che ogni anno visitano l’ex capitale russa.

A volerla fu lo zar Pietro il Grande che desiderava un’imponente strada che fosse al tempo stesso utile e celebrativa, pratica e scenica, sull’esempio di altre vie trionfali di molte capitali europee, in primis i parigini Champs-Élysées, il celebre viale voluto dalla regina Maria dei Medici a partire dal 1616 e che rapidamente divenne uno dei simboli di Parigi.

La Prospettiva Nevskij

La piazza del Palazzo di San Pietroburgo

La costruzione della Prospettiva Nevskij inizia nel 1718. San Pietroburgo, la città nuova voluta da Pietro il Grande per eternare la dinastia dei Romanov, è ancora un immenso cantiere, aperto alcuni anni prima, nel 1703.

Tra progetti di palazzi, ponti e case si inserisce anche l’idea di realizzare una strada che colleghi San Pietroburgo a Velikij Novgorod e, infine a Mosca, l’allora capitale dello sterminato impero russo.

L’iniziale vocazione commerciale assunse bene presto i contorni del mito e la Prospettiva Nevskij divenne uno degli emblemi San Pietroburgo, la città finestra sull’Occidente, nel frattempo divenuta capitale e che nel 1924, il 26 gennaio per la precisione, sei giorni dopo la morte di Lenin, muterà il proprio nome in Leningrado, toponimo che manterrà fino al 6 settembre 1991.

 

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L’INCENDIO DEL 1736 E LA RINASCITA

Nel 1736 la Prospettiva Nevskij fu colpita, come buona parte della città, da un rovinoso incendio. Andarono distrutti moltissimi edifici, ma anche le botteghe, perlopiù costruiti in legno. Le fiamme non risparmiarono neppure il celebre Palazzo d’Inverno che riportò danni ingentissimi, al punto che fu quasi ricostruito.

Quell’inferno di fuoco determinò per la Prospettiva, come per San Pietroburgo, un profondo maquillage. La via al pari della città, si rivestì di pietra, mettendo definitivamente da parte il vecchio e pericoloso legno.

La Prospettiva Nevskij e Gogol

Uno dei canali della Prospettiva Nevskij

In origine la Prospettiva Nevskij si chiamava solo Prospettiva. Fu nel 1781, in occasione della costruzione del monastero di Aleksandr Nevskij che l’arteria pietroburghese assunse l’attuale nome che, dal 1918 al 1944, in ossequio alla Rivoluzione bolscevica dell’autunno 1917, mutò nel più patriottico Prospettiva 25 Ottobre, salvo poi tornare all’antico, al nome di quell’Aleksandr Nevskij, le cui gesta militari, a partire dal 1252, lo resero una delle personalità più celebrate di tutta la Russia.

Nel corso del XIX secolo la Nevskij fu la prima strada cittadina ad essere illuminata dai lampioni ad olio, assoluta novità per la città adagiata sulla Neva, un’innovazione che rese la strada ancora più bella, ancora più centrale nella frenetica vita dei suoi abitanti, sempre più gelosi della loro via.

A SPASSO PER LA PROSPETTIVA NEVSKIJ

Percorrere la Prospettiva Nevskij equivale a passeggiare in mezzo alla bellezza, attraverso la storia, tanta è la magnificenza di questa strada ma anche la sua centralità nella vita della città russa.

La strada voluta da Pietro inizia da Piazza del Palazzo, uno dei luoghi più importanti della città, un enorme spiazzo marginato dall’immenso complesso dell’Ermitage, da quello dell’Ammiragliato e dal Palazzo dello Stato Maggiore, l’imponente edificio realizzato dall’architetto italiano Carlo Rossi.

Da questa piazza, al centro della quale si erge maestosa la Colonna d’Alessandro, dedicata all’omonimo zar che vinse Napoleone nel 1812, si dipanano gli oltre quattro chilometri della Prospettiva Nevskij, un nastro di storia e bellezza.

Prospettiva Nevskij in Russia

Prospettiva Nevskij in Russia

Lungo la Nevskij i luoghi di interesse non si contano ma prima di addentarci nella loro conoscenza diamo alcuni numeri.

La Prospettiva Nevskij, da Piazza del Palazzo fino al monastero di Aleksandr Nevskij, è lunga 4.5 chilometri. La larghezza varia da un minimo di 25 metri, fino a un massimo di 60, in corrispondenza del Gostinij Dvor (il centro commerciale più antico della città, realizzato addirittura nel 1785 dall’architetto francese Jean-Baptiste Michel Vallin de La Mothe).

DA PIAZZA DEL PALAZZO AL MONESTERO DI A. NEVKIJ

L’andamento della Prospettiva Nevskij è prevalentemente rettilineo, eccezion fatta per un tratto curvilineo, posto subito prima della parte della strada conosciuta come Staro-Nevskij, quella che porta al monastero Nevskij e che in origine era un bosco ma anche una palude.

Il modo migliore per vedere la Prospettiva è di percorrerla a piedi, magari preferendo il lato dei civici pari, se si vuole beneficiare del sole, o quello dei numeri dispari se, invece, si preferisce l’ombra. A proposito di civici, una curiosità riguarda il 14 dove è apposta una targa, in rigoroso cirillico. Si tratta di un avviso che metteva in guardia i pietroburghesi durante gli anni della Seconda Guerra mondiale:

«Cittadini! Durante il bombardamento, questo lato della strada è il più pericoloso.»

Tuttavia, se non si vuole percorrerla tutta a piedi, il tempo medio è di 60 minuti, si può benissimo optare per i mezzi pubblici a partire dalla metropolitana, realizzata a partire dagli anni Cinquanta che, pur non eguagliando per bellezza quella di Mosca, rappresenta, comunque, uno dei vanti di San Pietroburgo.

Sulla Prospettiva sono ben tre le stazioni della metro: Nevskiy Prospekt, situata nei pressi della cattedrale di Kazan; Mayakovskaya, nelle vicinanze stazione ferroviaria Moskovsky e, infine, la fermata di Ploschad Aleksandra Nevskogo, posta alla fine della Nevskij.

COSA VEDERE LUNGO LA STRADA

La Nevskij è veramente un museo a cielo aperto, tante sono le meraviglie che si incontrano lungo i suoi oltre quattro chilometri, a partire dall’inizio, da quella Piazza del Palazzo che per magnificenza e ampiezza lascia ogni visitatore di stucco.

Una delle bellezze imperdibili è senza dubbio la cattedrale di Kazan, all’interno della quale si conserva l’icona della Madonna di Kazan, una delle immagini sacre più venerate di tutta la Russia. La chiesa fu costruita a partire dal 1801, in stile neoclassico.

A colpire è senza dubbio l’ampio portico semicircolare che riporta immediatamente a quello di San Pietro a Roma. Proprio l’evidente richiamo alla chiesa per eccellenza della cattolicità, già in fase progettuale, lasciò più di un’autorità ortodossa interdetta ma furono resistenze vane, perché alla fine la cattedrale venne edificata proprio secondo i desiderata dello zar Pietro I.

Nel 1812 la chiesa fu teatro di una straordinaria funzione religiosa per celebrare la vittoria delle forze russe su Napoleone, armate guidate da quel generale Kutozov che nel 1813, l’anno della sua morte, fu seppellito all’interno della cattedrale stessa.

Un’altra meraviglia che si schiude lungo la Prospettiva Nevskij è Palazzo Stroganov, mirabile esempio di architettura tardo barocca, realizzato a metà del XVII secolo e destinato a ospitare una delle famiglie più in vista della città di San Pietroburgo.

Ma la Nevskij non è solo palazzi storici, tra cui i bellissimi Palazzo Aničkov e Beloselskij-Belozerskij o numerose chiese (prevalentemente collocate sul lato dei numeri pari) ma anche raffinati negozi, tra cui l’elegante Caffè letterario e i vari ponti, tra cui il celebre Ponte di Aleksandr Nevskij, uno dei 13 ponti mobili di San Pietroburgo, attrazione imperdibile specie quando si riesce ad assistere al sollevamento delle campate per permettere il passaggio delle imbarcazioni.

LA PROSPETTIVA NEVSKIJ TRA GOGOL E BATTIATO

La via più famosa di San Pietroburgo fu fonte di ispirazione per uno dei più grandi scrittori russi: Nicolaj Gogol che inserì un racconto, intitolalo semplicemente La Prospettiva, nel celebre I racconti di Pietroburgo scritti da Gogol’ fra il 1835 e il 1840, ideale ponte fra le produzioni gogoliane dell’estrema giovinezza e quelle della maturità, imperniate sul capolavoro assoluto dello scrittore russo: Le anime morte.

Nel racconto La Prospettiva protagonista assoluta è la grande arteria che Gogol descrive nei vari momenti della giornata, dall’alba, «quando tutta Pietroburgo odora di pani caldi appena sfornati ed è piena di vecchie in abiti e mantelli a brandelli» al primo pomeriggio quando «i ragazzi, che in precedenza la percorrevano rumorosamente, vengono sostituiti dai loro solleciti genitori, i quali procedono sotto braccio alle loro variopinte, multicolori e isteriche amiche.»

Ma è al crepuscolo, quando «le tenebre cadono sulle case e sulle strade, e il vigile s’arrampica sulla scala per accendere i lampioni» che la Prospettiva «di nuovo s’anima e ricomincia il movimento.»

Nel bel racconto di Gogol’ la Nevskij Prospèkt diventa l’affascinante sfondo di diverse storie, come quella che coinvolge il giovane tenente Pirogòv e il suo amico Pìskarëv, un timido artista, la cui esistenza, decisamente grigia, verrà sconvolta da una ragazza che scorge sulla Prospettiva e che inizia a seguire e che sarà foriera di inattesi e imprevisti sviluppi tutti da leggere.

“PER CASO VI INCONTRAI IGOR STRAVINSKY”

La Nevskij Prospèkt non ha solo ispirato Gogol ma anche il cantautore Franco Battiato che alla strada più amata di Pietroburgo dedicò, nel 1980, una canzone dall’omonimo titolo inserita nell’album Patriots.

Nel brano, alcuni anni dopo reinterpretato anche da Alice, Battiato con la sua capacità di accordare musica a testi complessi, descrisse la Prospettiva nel periodo immediatamente successivo alla Rivoluzione russa.

Ne esce fuori un ritratto intimo che dipinge un luogo dello spirito spazzato da «un vento a trenta gradi sotto zero incontrastato sulle piazze vuote e contro i campanili», una strada dove guardare «con facce assenti la grazia innaturale di Nijinsky» o incontrare, per caso, Igor Stravinsky.

La Prospettiva Nevskij, insomma, è molto di più di una semplice via, è la tradizione di una città, l’indissolubile legame fra il suo popolo e la storia, un ponte fra passato e futuro, la strada, per dirla ancora con le parole di Gogol, che nessuno cambierebbe «contro tutte le felicità del mondo».

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