Una nuova escursione è stata programmata. Questa volta la scelta è dettata dalla nobiltà che affiora dal nome del percorso: anello del Lago di Duchessa.

TREKKING AL LAGO DELLA DUCHESSA

L’idea della vista di un lago a 1800 metri di altitudine è di per sé stimolante, e ti aiuta ad affrontare un percorso con 850 metri di dislivello. Un’ora di macchina ed eccoci arrivati al nostro punto di partenza, un piccolissimo borgo, Borgo Cartore, costituito da una decina di casali, tutti rigorosamente restaurati in pietra bianca. (Tra questi spicca un albergo, che accoglie numerosi viandanti che sempre più numerosi si cimentano lungo il Cammino dei Briganti). Il colpo d’occhio è spettacolare. La foto al cartello escursionistico è d’obbligo, ci troviamo nella riserva regionale Montagne della Duchessa che si adagiano sul versante ovest del complesso del Velino.

Trekking al lago della Duchessa

Trekking al lago della Duchessa

Il segnavia del trekking al lago della Duchessa ci porta verso un sentiero ciottoloso, e subito dopo poche decine di metri, la prima scelta tra un percorso lungo, ma meno impervio, oppure un altro, con tempi di percorrenza inferiori, ma con una pendenza più elevata. In questo caso è il fattore tempo che ci spinge a scegliere il secondo, ma anche la voglia di affrontare un percorso EE fa la sua parte.

Iniziamo. Le due ore mezza indicate nel cartello non sono state rispettate. Ci rendiamo subito conto che ci vorrà una buona preparazione fisica, ma soprattutto mentale. La pendenza è notevole, ma l’iniziale scoramento è stato subito superato, non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, non dobbiamo raggiungere nessun record, stiamo solo camminando, e i nostri passi sono solo scanditi dalla voglia di vivere questa nuova avventura.

Il fitto sottobosco dopo un po’ ci regala i primi scorci sulla vallata sottostante, la luce che filtra tra gli alberi è uno stimolo a proseguire, fiduciosi che quella strada ci regalerà tanti altri meravigliosi panorami che indelebili si annideranno nella nostra memoria.

Dopo un nuovo tratto sottobosco e una piccola pausa rigenerante il sentiero si apre ed ecco una cavalla con il suo puledrino, che intenti a brucare non si scompongono minimante al nostro passaggio e si lasciano immortalare senza farsi distrarre.

Escursione al lago della Duchessa

Il percorso

Uno nuovo sguardo alla cartina che ci indica l’approssimarsi di i numerosi casali e tavoli per ristoro, pensiamo che quei casali in pietra siano rifugi chiusi, ma arrivati in corrispondenza dell’ultimo notiamo delle persone, sedute intorno al tavolo antistante il caseggiato e una voce che ci invita: “Venite a prendervi un bicchiere di vino”. Ringraziamo per l’invito declinando, “Casomai al ritorno”, proseguiamo.

La nobile meta del Lago della Duchessa non è ancora stata raggiunta, ma solo dopo ci renderemo conto di quale sarà la nostra vera conquista di questa indimenticabile giornata.

AMERICO, IL PASTORE CHE LOTTA A DIFESA DEL LAGO DELLA DUCHESSA

Dopo un ultimo dosso eccolo il lago… ci soffermiamo ad ammirarlo adagiandoci a terra, nel mentre ritempriamo le nostre forze. La vista è appagante di tutto l’impegno e lo sforzo. All’improvviso ecco apparire un cane, ma non si è fatto preannunciare da alcun abbaiare. Un attimo di timore che è incrementato dalla vista del numeroso gregge che sta sopraggiungendo alle nostre spalle.

Ci sono altri cani… Riaffiora il ricordo di una spiacevole esperienza passata ma c’è qualcosa in quel cane che ci fa tranquillizzare, il suo sguardo, è dolce, in realtà si era avvicinato solo per compagnia. Quella sua dolcezza è stato solo un preludio. La fame si fa sentire, riprendiamo la strada del ritorno, torniamo di nuovo al casale, ed ecco riproposto l’invito: “Venite ad accomodarvi e vi offro un bicchiere di vino”. Questa volta accettiamo volentieri. Rimaniamo oltre un’ora… ma chi è il nostre ospite?

Lago della Duchessa tra Rieti e l'Aquila

Lago della Duchessa

Si chiama Americo ed è un pastore. Ma non pensate ai pastori di una volta… 300 pecore, 15 cani adulti, 7 cuccioli, 4 mesi di pascolo estivo, 2 giorni di transumanza per riportare le greggi nel loro riparo invernale.

Quella che doveva essere una mera pausa per il pranzo si è trasformata in uno splendido convivio, dove a nutrirci sono state le emozioni che quest’uomo ci ha regalato. Il tutto condito da suo dolce sorriso.

Le domande si sono susseguire incessanti, quanto tempo trascorreva in quella località, da quanti capi era composto il suo gregge, come li riportava ad Avezzano, la città nella quale risiedeva stabilmente durante l’inverno?

Una vita vissuta allevando pecore, trascorrendo i 4 mesi estivi alle pendici del lago della Duchessa, con il fondamentale aiuto dei suoi amati cani. Sono veramente tanti, ne abbiamo contati almeno una quindicina, alcuni occupati a guidare/presidiare il numeroso gregge e altri che soavi si riposavano nei pressi del casale, bramosi e ben disposti alle nostre carezze.

Il bicchiere di vino è stato seguito da un buon caffè, tutto come se fossimo vecchi amici che si erano ritrovati in un piacevole pomeriggio di settembre per fare due chiacchiere. Americo tutti i giorni vede passare numerosi viandanti sul quel tracciato e al loro avvicinarsi l’invito si ripete…

Ma da questo racconto bucolico emergono anche i risvolti negativi, anche qui l’uomo riesce a portare la sua malevolenza, cani avvelenati, alberi piantati all’inizio della stagione invernale ritrovati divelti al ritorno nei mesi primaverili, il lago che sta prosciugando a causa del pascolo selvaggio della mucche, scevre da qualsiasi controllo. Purtroppo la vita è fatta anche di questo.

Pastore Americo Lago della Duchessa

Cavalli al pascolo lungo il sentiero che conduce al lago della Duchessa

La nobiltà del lago della Duchessa nulla può di fronte alla nobiltà di quest’uomo. Americo però non è solo benevolenza, ma anche caparbietà. Basta cercare sul web “Americo pastore” ed ecco apparire numerosi articoli su di lui che, sebbene svolga un’antica professione, non ha disdetto moderne tecniche di comunicazione per promuovere le sue campagne a difesa del lago e dei suoi cani.
Il tempo scorre veloce, ci dobbiamo alzare a malincuore, un arrivederci con la promessa di tornare nuovamente in questi splendidi luoghi, dove non solo la vista si è appagata, ma anche il cuore è stato colmato da emozioni inaspettate, ed è stato proprio Americo a trasmetterle.

Alla prossima escursione!

Ringraziamo Francesca Lanza per l’articolo e le foto del Lago della Duchessa.



Booking.com

Per approfondire:

 

Leggi anche:
In vetta sul Corno Grande, il re degli Appennini
Cammino dei Briganti, un suggestivo trekking di 100 km tra Lazio e Abruzzo