ll mandolino del capitano Corelli è innanzitutto una straordinaria carrellata di personaggi letterari, figure comiche, drammatiche, grottesche e liriche. Figure tutte animate da quel medesimo genio che, come diceva Socrate, domina egualmente la tragedia ma anche la commedia. Il tutto sullo sfondo della guerra di Grecia, una guerra fatta contro un popolo “che lottava con lo slancio degli dei”. Da padre Arsenios, un pantagruelico prete ortodosso dedito più ai piaceri della tavola che a quelli dello spirito, a Carlo Piero Guercino, un soldato italiano omosessuale segretamente innamorato di un suo commilitone, Francesco, che conosceva il mare come pochi e che infatti fu spedito, in quel freddo ottobre 1941, come alpino sulle belle montagne greche a combattere una guerra incomprensibile. Dal dottor Iannis, che aveva imparato l’arte di Ippocrate sulle navi al capitano Corelli con il suo inseparabile mandolino, ribattezzato Antonia.

IL MANDOLINO DEL CAPITANO CORELLI

Il Mandolino del Capitano Corelli

Il Mandolino del Capitano Corelli

Ma la figura più potente di tutto il romanzo è sicuramente la bella Pelagia, una ragazza moderna, figlia della sua isola, del suo mare, dei suoi venti, che si chiede, venendo contro a tutte le tradizioni consolidate in quella terra di antiche e indimenticate leggende, per quale motivo debba necessariamente fare i lavori domestici per un marito, servendolo e ubbidendogli come una schiava per tutta la vita. Scritto nel 1993 da Luis de Bernieres, autore di altri apprezzati titoli, Il mandolino del capitano Corelli è un romanzo d’amore e di guerra, due facce, spesso, di una unica, terribile, umanissima medaglia. Ambientato nella bellissima isola di Cefalonia, immersa nelle limpide acque del mar Ionio, ai tempi della Seconda guerra mondiale, ll mandolino del capitano Corelli è un romanzo che rapisce per la bellezza descrittiva, per il pathos, per la vivida forza dei personaggi, per quell’azzurro mare che si riflette di cielo.

ll mandolino del capitano Corelli ha al centro di tutto l’isola di Cefalonia, che diede rifugio nel suo infinito peregrinare perfino a Ulisse, un luogo incantato, dove tutto è davvero possibile e che solo la stupida brutalità umana riuscì a sfregiare. Il romanzo di De Bernieres è lirico e tragico al tempo stesso, come la storia greca, come l’essenza di Cefalonia, con la sua luce accecante che però non ferisce, dove la notte cala senza crepuscolo e dove gli olivi, vecchi di secoli, anneriti e nodosi, fanno sentire il visitatore “stranamente effimero”. Eppure, in quel lembo di paradiso la cieca arroganza dell’uomo portò morte e disperazione, cancellando millenni di serenità attraverso forse la più stupida e inutile delle guerre, semmai esista davvero una guerra utile.

ll mandolino del capitano Corelli, da cui nel 2001 fu tratto l’omonimo film per la regia di John Madden con Nicolas Cage e Penelope Cruz, nei panni di Corelli e della bella Pelagia, è un romanzo che colpisce per la durezza dei particolari bellici, per la delicatezza di storie d’amore appena sussurrate, per la descrizione di panorami stupendi che viene voglia di visitare, per la potenza narrativa dei tantissimi personaggi che affollano un libro bellissimo che ha il merito di sublimare il lettore, ricordandogli gli orrori infiniti della guerra, la più grande aberrazione umana.

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