Gli appassionati di storia romana, dopo essersi meravigliati dinanzi alle meraviglie dei Fori e del Colosseo, non possono esimersi dal visitare uno dei più grandi parchi archeologici di Roma, quello di Ostia Antica. Sorta come colonia sull’antica linea di costa del fiume Tevere, conobbe il suo massimo splendore nel corso del I e del II secolo d.C. fino all’epoca dei Severi. Dopo un lento declino, dovuto ad un maggiore interesse nei confronti di Portus, Ostia cominciò ad essere depredata durante il Medioevo. I suoi marmi vennero, difatti, sottratti all’area e reimpiegati per la costruzione di nuovi edifici. La malaria e l’allontanamento della costa dovuto ai residui fluviali che il Tevere aveva lasciato di certo non furono d’aiuto; nel corso del Rinascimento e nei secoli successivi iniziò una corsa all’accaparramento di oggetti e reperti rinvenuti durante gli scavi.
LE ORIGINI DI OSTIA ANTICA
Ostia Antica, tratto del Decumano Massimo
È solo a partire dall’Ottocento che, sotto il pontificato di Pio VII e Pio IX, si pose fine all’attività di scavo privato e si diede il via ad esplorazioni volte alla ricerca dei reperti archeologici. Le indagini proseguirono per tutto il secolo successivo con un’intensa accelerazione tra il 1938 ed il 1942 e continuarono con la scoperta di nuovi edifici.
La tradizione vuole che Ostia (dal latino ostium > foce) sia stata fondata nel VII secolo a.C. per volere di Anco Marzio, quarto re di Roma, ma questa è una notizia che non ha avuto riscontri. Di certo, invece, sappiamo che doveva già essere sorta nel V secolo a. C. se Tito Livio la menziona in relazione ad un avvenimento collocato nel 428 a.C.; lo storico latino afferma, inoltre, che proprio nelle vicinanze della foce del Tevere vi fossero numerose saline, strategiche per la conservazione degli alimenti, e che proprio per tale motivo lì fosse presente un insediamento. Di certo abbiamo gli scavi archeologici ed il rinvenimento della parte più antica, quella del castrum, il cosiddetto accampamento militare. Questo primo nucleo doveva essere molto ristretto, si stima fosse costituito da un rettangolo di 194 metri x 125.70 metri, protetto da mura che dovevano fungere da difesa contro le scorrerie e gli attacchi nemici. Il Decumano Massimo (costituito dalla Via Ostiense con orientamento est-ovest) ed il Cardine Massimo tagliavano in quattro micro-aree l’antico abitato in cui si dovevano trovare circa sessanta abitazioni. Quattro erano le porte di accesso al castrum e dall’apertura occidentale partivano due strade: una con direttrice nord-ovest, la Via della Foce, che conduceva verso la foce del Tevere dove si trovava il porto fluviale, l’altra rivolta verso sud-ovest che portava al mare che a quel tempo si trovava in prossimità della colonia.
OSTIA DALL’ ETA’ REPUBBLICANA ALL’ETA’ AUGUSTEA
Teatro romano di Ostia, edificato in età augustea
L’insediamento cominciò ad espandersi ben presto oltre le mura del pomerio, cambiando funzioni ed aspetto di Ostia. Nuove mura fortificate furono innalzate, andando ad includere un’area trenta volte più estesa della precedente. In età repubblicana vennero costruiti gli horrea, i magazzini per lo stoccaggio delle merci, ed i Quattro Tempietti ma è durante l’età imperiale che si ebbe un salto di qualità della città, quando Ostia perse il suo aspetto austero ed indossò i panni di un centro monumentale. È in età augustea che vennero costruiti spazi pubblici come l’anfiteatro, che poteva ospitare 3.000 persone, un primo Foro ed il grande Piazzale delle Corporazioni al cui interno, in epoca successiva, venne edificato un tempio. È con Claudio, e soprattutto con Traiano, che l’importanza di Ostia si accrebbe. I due imperatori infatti costruirono un nuovo porto nell’attuale Fiumicino, tre chilometri più a nord dell’antica colonia, rendendo Ostia il centro amministrativo dei commerci.
Con Adriano vennero eseguiti nuovi lavori e realizzati altri quartieri per accogliere una popolazione che oramai si stava ampliando. Vennero create le insulae, case a più piani dove vivevano il ceto impiegatizio e la classe operaia. Nel Foro fu eretto il Capitolium, il tempio dedicato a Giove, Giunone e Minerva, racchiuso da porticati.
LO SPOPOLAMENTO DI OSTIA
La crisi fu improvvisa ed inaspettata e si verificò durante il III secolo d.C., con i primi problemi politici ed economici, e con una maggiore importanza che assunse Portus. Ostia cominciò a spopolarsi, alcuni quartieri furono abbandonati e una nuova crisi sopraggiunse nel V secolo d.C. con l’invasione dei Vandali ed ingenti danni all’acquedotto. Gli abitanti rimasti si spostarono verso la zona a sud-est dove si sono ritrovati resti di complessi cristiani; con le incursioni saracene del IX secolo gli ostiensi migrarono all’interno delle mura fortificate di Gregoriopoli, l’attuale borgo di Ostia antica.
Potrebbe interessarti anche:
Nelle vicinanze: Il porto di Traiano, una passeggiata nel tempo tra archeologia e natura Borgo di Ostia Antica, uno scrigno tra il Tevere e gli scavi archeologici