Roma è tra le città più verdi d’Europa con più del 35% del suo territorio ricoperto da aree di campagna, parchi, ville storiche (un tempo casini di caccia), tratti di Agro Romano e giardini pubblici. Nel quadrante nord della Capitale si estende il Parco Regionale di Veio che, a partire dal borghetto di Isola Farnese, arriva ad abbracciare altri otto comuni. Il suo territorio è incluso tra la Via Cassia e la Via Flaminia, antiche consolari romane che cingono questa area verde di quasi 15000 ettari. All’interno del Parco di Veio si trovano aree importanti dal punto di vista naturalistico e zone di interesse storico-archeologico, un intreccio di sentieri che corrono per 99 chilometri, territorio in cui passa l’antica Via Francigena.

PARCO DI VEIO: GLI ITINERARI

La rete di percorsi del Parco di Veio si divide in due parti: una zona che si estende a sud ed una che si apre un po’ più a nord. L’accesso meridionale si trova alle porte di Roma, lungo la Via Cassia (dopo il GRA) dove nei pressi della località La Storta si raggiunge il borgo medievale di Isola Farnese (ancora Comune di Roma). Dopo avere lasciato l’auto nel parcheggio sterrato dove è presente il tabellone che segna il perimetro del parco, si arriva subito ad una piccola cascata che apre le porte all’accesso meridionale del Parco di Veio.

Parco regionale di Veio

Parco regionale di Veio all’altezza di Isola Farnese

Dopo aver oltrepassato il ponticello il tracciato segue la destra e, a breve distanza, dopo l’area scout si apre l’area archeologica della città di Veio, il centro etrusco più meridionale, entrato in conflitto con la città di Roma per il controllo del fiume Tevere.

Era il 396 a.C. quando l’Urbe, ad opera di Furio Camillo, riuscì a conquistare la città etrusca distruggendola. In quest’area, un po’ fuori dal tessuto urbano, sorgevano il Santuario di Portonaccio, la Tomba dei Leoni Ruggenti e la Tomba delle Anatre, con le loro pitture parietali.

COSA VEDERE NEL PARCO REGIONALE

Dopo la visita all’interessante area archeologica il percorso procede attraverso due sentieri: il primo si apre sulla destra verso le tombe rupestri ed il secondo, invece, continua in direzione nord verso Formello. Quest’ultimo tracciato apre la vista ad un agro romano inconsueto, perso nel tempo.

Le spighe di grano imbiondite dal sole accompagnano i pellegrini che si trovano lungo il tratto laziale della via Francigena, in un percorso davvero spettacolare che si divide tra terra e cielo. Alle spalle si trovano gli ultimi palazzi della città e si intravede nitidamente il castello di Isola Farnese; davanti invece, verso nord, si osservano i monti e qualche fattoria sparsa nell’Agro Romano.

 

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Spostandoci nel versante settentrionale del Parco di Veio si lascia il territorio di Roma e si incontrano altri comuni che sorgono tra la Cassia e la Flaminia. L’area naturalistica regionale si estende attraverso i paesi di Campagnano, Formello,  Sacrofano, Castelnuovo di Porto, Magliano Romano, Mazzano Romano, Morlupo, Riano.

In queste propaggini settentrionali, tra i vari sentieri che si intersecano, noi vi proponiamo il tracciato che conduce al Santuario della Madonna del Sorbo, il percorso che dal paese di Formello arriva fino a Campagnano Romano.

La passeggiata molto rilassante si snoda attraverso la Via Francigena su un tratto sterrato molto agevole ma poco coperto dalla vegetazione, ragione per la quale nelle giornate estive è necessario proteggersi con crema solare e cappello.

Un’interessante deviazione da aggiungere a questo tratto abbastanza facile è il percorso  della Mola (sentiero CAI 207 C), che si trova prima di arrivare a questo luogo spirituale.

LA VALLE DEL SORBO

Dopo avere parcheggiato l’auto nel secondo parcheggio a Formello in Via Madonna del Sorbo si intraprende il sentiero che si apre sulla sinistra, all’altezza di un cancello per il bestiame. Il tracciato è costituito da una carrareccia che scende e conduce alla Valle del Sorbo.

Valle del Sorbo

Valle del Sorbo

Qui siamo in uno dei luoghi più suggestivi del versante nord del parco, cosa che rende questo sentiero tra i più amati da quanti vengono qui per passeggiare. Nel pacifico pianoro delle Valli del Sorbo si incontrano mandrie di mucche maremmane e cavalli che pascolano liberi in un contesto naturalistico che sembra ancorato ai tempi passati.

Sulla destra si trova un ponticello passa sopra il fiume Cremera e che vi consente di raggiunge la bellissima Cascata della Mola. Si tratta di un luogo rilassante ed ombreggiato dove il fiume si getta e compie un salto, raggiungendo il terreno sottostante.

Proseguendo lungo il sentiero (ad anello) si intercetta ad un certo punto la Via Francigena. Se girate sulla destra tornerete sui vostri passi verso il parcheggio. Se, invece, scegliete di andare a sinistra vi troverete lungo la strada che conduce al Santuario della Madonna del Sorbo e a Campagnano di Roma. Il santuario nacque sul luogo in cui nel Medioevo sorgeva un castello. La posizione arroccata nelle Valli del Sorbo lo rende un luogo suggestivo adatto alla meditazione e alla preghiera.

 

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