Tempo d’estate, di viaggi, di luoghi da scoprire o da ritrovare. Uno di questi è l’Algarve. Di questo posto magico, lambito dalle azzurre acque dell’oceano, non vogliamo parlarne in modo tradizionale, consuetudinario, ma a modo nostro, da Passaggilenti.

Questo che vi proponiamo è il racconto di una “follia” che una splendida ragazza, poco più che settantenne, ha compiuto con altre persone.

“LA MIA VITA IN ALGARVE”. UN’ITALIANA IN PORTOGALLO

Questa è la storia di Paola, Anna, Simonetta, Mariano, Marcella, Ugo e Anita e della loro voglia di lasciarsi tutto alle spalle e osare, andando a vivere in Algarve.

A raccontarci quella che sembra la trama di un film è Paola La Rocca che da anni vive in Portogallo, in particolare a Vila Real de Santo Antonio, un villaggio di pescatori di circa ventimila abitanti, nel distretto di Faro, alla foce della Guadiana, al confine con la Spagna.

Ciao Paola, andiamo subito al sodo. Quando hai deciso di trasferirti in Portogallo?

L’ho deciso quattro anni fa per colpa, o meglio per merito, di mia figlia. Ricordo che una sera, tornando da una cena con amici, mia figlia mi raccontò che a tavola alcune persone avevano parlato della possibilità per i pensionati italiani di trasferirsi in Portogallo dove, grazie a una convenzione fra lo Stato italiano e quello portoghese, percepiscono la pensione completamente detassata. Lei, naturalmente, me lo ha raccontato solo come curiosità, certa che io non avrei mai neanche lontanamente pensato alla possibilità di trasferirmi, né avrei mai osato fare una cosa del genere, eppure a quel punto mi sono incuriosita. Fra l’altro, alla luce di questo racconto, mi sono ricordata che una coppia di amici si era già trasferita in Portogallo e io pensavo che lo avesse fatto per lavoro. Lì mi è scattata la molla e mi sono attivata, ho chiamato questi amici e sono andata a trovarli. Nell’incredulità generale, nel giro di un mese mi sono trasferita.

Vila Real de Santo Antonio

Vila Real de Santo Antonio

Quale è stata la reazione di amici e parenti alla tua decisione?

Superati lo stupore e l’incredulità iniziale, è subentrata la preoccupazione, data la mia non più giovanissima età. In particolare mia nipote Giulia, la più grande dei sette nipoti che ho, era molto angosciata per la mia decisione e mi ha voluto accompagnare per vedere dove mi ero sistemata. Una volta che ha visto il posto e la casetta che ho preso in affitto, si è ricreduta. Ora sono figli e nipoti che vengono a trovarmi appena i loro impegni lo permettono.

Perché fra tutte le mete possibili proprio l’Algarve?

Sinceramente non ho girato il Portogallo per scegliere dove stabilirmi, sono finita nell’Algarve perché già si erano trasferiti lì alcuni amici e mi sono fidata di loro. Oggi ne sono felice perché il posto è bellissimo, il clima è favoloso e il paese è molto accogliente. Non mi sembra di stare in un paese straniero, i portoghesi sono molto simili agli italiani. Peraltro vivo a pochi passi dall’oceano, dove c’è una nutrita comunità di pensionati italiani. Solo in questi anni ho conosciuto il resto del Portogallo e devo dire che è veramente bello, mi sono pentita di non averlo scoperto prima.

Paola La Rocca e l'Algarve

Paola La Rocca e l’Algarve

Hai vissuto prima a Monte Gordo e ora a Vila Real de Santo Antonio, due località entrambe nell’Algarve, quali sono le differenze fra i due luoghi?

Sono due paesi che distano circa 2 km, collegati da una pista ciclabile che corre lungo l’oceano. Monte Gordo è un paesino di pescatori, che sta vivendo un periodo di grande sviluppo turistico, molto piccolo e raccolto, dove tutti si conoscono e si salutano; c’è anche un piccolo casinò dove la sera ci si incontra per bere una cosa e fare qualche partita. Vila Real de San Antonio, invece, dà più l’idea di essere una cittadina vera e propria: è al confine con la Spagna e c’è il piazzale dei pullman che arrivano da lì, c’è la ferrovia, c’è una piazza dove fanno un mercato molto grande che richiama tante persone anche dai paesi vicini, c’è più confusione ma sono entrambi molto carini e caratteristici.

Come sei stata accolta dai portoghesi?

Molto bene, sono tutti accoglienti e disponibili con chi non parla la loro lingua. Sono molto solari e sempre allegri, mi ricordano tantissimo noi italiani.

Raccontaci la tua giornata tipo.

Mi sveglio spontaneamente, cioè senza sveglia, e scendo a fare colazione al bar della piazza centrale dove incontro sempre qualche amico. Dopo colazione andiamo a fare una passeggiata in riva al mare e, dopo la passeggiata, ci fermiamo in qualche bar sul lungomare per un aperitivo/pranzo, che spesso consiste in birra, patatine fritte e torrada, un pane molto burroso bruscato, e lì iniziamo a parlare di come passare la serata.  Si organizzano cene a casa di qualcuno o in qualche ristorantino, i prezzi sono ancora molto contenuti, e spesso, sia di pomeriggio sia di sera, giochiamo a burraco. Tre volte alla settimana, il pomeriggio, vado a scuola di portoghese. Spesso organizziamo anche delle gite di qualche giorno in giro per il Portogallo o nella vicina Spagna. Qualche settimana fa, per esempio, con la macchina di un amico siamo andati a visitare Malaga, Granada e Cordova. Poco prima avevamo fatto un giro nel nord del Portogallo, abbiamo visitato la meravigliosa Lisbona, Fatima, Coimbra e Nazaré, nota per i surfisti grazie alle sue onde altissime, un posto davvero molto suggestivo.

Sono anni, ormai, che vivi in Algarve, cosa ti lega in particolare a questo posto?

Ormai tutto, non potrei tornare in Italia. Ho sentito che ora il governo italiano sta ragionando sulla possibilità di tassare solo del 7% i pensionati che, andati all’estero, decidessero di tornare e mettere la residenza nel sud dell’Italia. Proposta forse allettante per qualcuno ma io non ho dubbi. Al di là del lato economico, sicuramente importante, la mia qualità della vita è notevolmente migliorata, considerando anche che io vivevo a Roma. L’Algarve è un posto tranquillo, si vive molto bene, si spende poco, c’è ancora molto rispetto fra le persone, sembra l’Italia di 50 anni fa. I miei figli sono ormai grandi, anche i nipoti crescono e quando vogliono possono venire a trovarmi e trascorrere delle belle giornate al mare. Si tratta di due ore di aereo a prezzi, fra l’altro, molto contenuti.

Se dovessi indicare tre motivi per lasciare l’Italia e andare a vivere in Portogallo, quali sarebbero?

In primis il problema economico che affligge tanti pensionati: non voglio entrare nel merito della questione politica ma sappiamo come funziona in Italia, tanti pensionati che percepiscono la pensione minima non riescono ad arrivare a fine mese. In Portogallo il costo della vita è ancora contenuto, si vive degnamente spendendo poco. Poi l’ordine, la pulizia, il rispetto per gli altri: l’ordine su ogni cosa, a cominciare dall’educazione stradale che è impressionante, davanti agli attraversamenti pedonali tutti gli automobilisti si fermano solo se vedono un pedone che si approssima ad attraversare la strada; anche la pulizia delle strade è impressionante, non trovi in terra neanche un pezzettino di carta o una cicca di sigaretta. E poi il clima: piacevolmente mite grazie alla presenza dell’Oceano Atlantico.

Ti sei mai pentita della tua scelta?

Assolutamente no, lo rifarei subito, anzi, consiglio a tutti i pensionati di avere coraggio e osare a provare una nuova vita e una nuova rinascita nella terza età.

Grazie mille Paola anzi, come si dice dalle tue parti, obrigado! 

 

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