La Toscana è una regione straordinariamente ricca di borghi e paesaggi mozzafiato, una terra amata ed apprezzata per la sua varietà di offerte culturali, artistiche ed enogastronomiche. I viaggiatori che la visitano rimangono affascinati dalle tante attrattive naturalistiche e storiche che sa offrire. In provincia di Siena, non fa di certo eccezione Pienza, un piccolo borgo della Val d’Orcia che racchiude una storia architettonica straordinaria. Si tratta di un circoscritto nucleo urbano serrato tra mura medievali che oggi attrae migliaia di turisti in virtù del lungimirante intervento di ristrutturazione operato da Pio II durante il Rinascimento.

COSA VEDERE A PIENZA IN TOSCANA

Il centro storico di Pienza, così come la stessa Val d’Orcia, è stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO per il pregio del suo tessuto urbanistico-architettonico e per la nuova visione dello spazio urbano. Non ci resta che incamminarci tra i vicoli e i monumenti di Pienza per scoprire cosa vedere.

Pienza non era il gioiello architettonico che vediamo oggi e doveva apparire certamente diverso agli occhi del piccolo Enea Silvio Piccolomini, il futuro papa Pio II, che vi nacque nel 1405.  A quel tempo il piccolo borgo medievale rispondeva al nome di Corsignano ed era difeso da alte mura che racchiudevano un paese caratterizzato da un andamento allungato e costituito da un intreccio di strade curvilinee. Insomma, il piccolo Enea, primo di 18 figli, crebbe in un ristretto centro urbano arroccato della Val d’Orcia, un borgo ben lontano dalla Pienza divenuta successivamente modello di città rinascimentale.

La Val d'Orcia vista da Pienza

La Val d’Orcia

Oggi Pienza ci appare una placida e tranquilla cittadina affacciata sulla vallata sottostante e avvolta dai lineamenti del monte Amiata. La sua realizzazione, almeno per come la conosciamo e la vediamo oggi, è il frutto dell’interesse di Enea Silvio Piccolomini, uno dei più importanti umanisti del tempo, appassionato studioso dei classici.

Silvio Enea Piccolomini lasciò presto Corsignano per studiare a Siena (dove è possibile ammirare la splendida Libreria Piccolomini) e a Firenze, dedicandosi con ardore e passione allo studio dei classici latini e greci. Fu docente,  abilissimo diplomatico nonché segretario dell’imperatore Federico III, un uomo di mondo insomma almeno fino a quando, in non più giovane età, prese i voti, facendo una rapida carriera ecclesiastica che lo portò ad essere eletto pontefice nel 1458.

Vista sulla Val d'Orcia

Vista sulla Val d’Orcia

Questo cittadino illustre, entrato nei libri di storia con il nome di Pio II, fu un profondo conoscitore delle humanae litterae. Studioso ed appassionato bibliofilo, Pio II fu un uomo del suo tempo e partecipò al dibattito profondamente rinascimentale sulla città ideale. La trattazione filosofica verteva sulle caratteristiche e sulle qualità che doveva possedere una città utopica, il luogo privilegiato che avrebbe dovuto incarnare e rappresentare i principi e la filosofia dell’età classica.

PIENZA, LA CITTÀ IDEALE

Quando Pio II, durante un viaggio alla volta di Mantova, passò attraverso il suo paese natale rimase particolarmente colpito dallo stato di degrado in cui versava il piccolo centro del Senese. Per questo motivo, prese la decisione di chiamare l’architetto Bernardo Rossellino per rifondare Corsignano. Il concetto basilare dell’intervento era quello di unire la parte di nuova concezione con quella preesistente, salvaguardando il legame profondo tra lo spazio costruito e lo spazio naturale.

In appena tre anni, nel periodo compreso tra il 1459 ed il 1462, Pienza venne costruita secondo i canoni della città ideale, uno spazio urbano cioè pensato e progettato per le esigenze dell’uomo che diveniva il centro dell’universo. Questo nuovo spazio doveva nascere o rinascere in forte discontinuità con la struttura preesistente e soprattutto doveva segnare una forte cesura con la città di Siena, la città medievale che aveva esiliato la famiglia Piccolomini a causa dei contrasti con il casato dei Tolomei.

Pienza

Pienza, al centro il Duomo

Il piccolo borgo di Pienza trasse così beneficio dei vivaci studi umanistici di quel periodo, ricerche che portarono una ventata di rinnovamento nella cultura italiana del Quattrocento. A Pienza per la prima volta si mettono in pratica e si applicano i concetti urbanistici rinascimentali. Il Rossellino passò infatti dalla lettura del primo trattato sull’architettura del Rinascimento di Leon Battista Alberti alla realizzazione di quanto era lì riportato, in sostanza applicando la teoria alla pratica.

In una manciata di anni quel piccolo paese diruto cambiò il suo volto. Da centro degradato, Corsignano si trasformò improvvisamente nella rappresentazione della città provvista di armonia e di simmetria. E mutò il suo nome divenendo Pienza, di fatto la Città di Pio. È qui infatti che il pontefice decise di portare la sua residenza estiva, intervenendo anche su edifici preesistenti ed adattandoli alle nuove necessità.

IL CENTRO STORICO DI PIENZA

Il centro pulsante della nuova città ideale divenne la piazza (l’attuale piazza Pio II), concepita a forma di trapezio ed immaginata come uno spazio urbano in grado di contenere il potere temporale e quello spirituale. Si costruirono poi i nuovi edifici per i prelati al seguito del papa, una dozzine di nuove case per il popolo e infine si operò la ristrutturazione della parte medievale del borgo che andò ad integrarsi perfettamente con il nuovo impianto rinascimentale.

L’impatto visivo sulla piazza Pio II, pulita ed ordinata, è forte. In questo spazio si aprono gli edifici più importanti e più imponenti di Pienza: la Cattedrale con la severa facciata in travertino ed il bel campanile, il Palazzo Borgia (oggi sede del Museo Diocesano), il Presbiterio, il Municipio con la torre e l’ampio loggiato e Palazzo Piccolomini, un tempo residenza estiva di Pio II, con il suo giardino pensile da cui si ammira un panorama splendido.

Il palazzo comunale di Pienza

Il palazzo comunale di Pienza

In mezzo al paese, a dividerlo in due parti, corre una strada che unisce le due porte medievali di accesso a Pienza, il corso Rossellino. La compostezza e la bellezza pura del borgo sono evidenti in ogni pietra e in ogni angolo del paese. La calma che si respira e la presenza di palazzi e monumenti pregevoli arricchiscono l’aura di questa splendida cittadina toscana.

La progettazione urbanistica razionale del Rinascimento hanno conferito a Pienza un aspetto che ancora oggi affascina i suoi visitatori. E l’incanto si completa con gli scorci suggestivi dai vicoli. I panorami sulla Val d’Orcia, anch’essa Patrimonio dell’Umanità, sono meravigliosi e si allargano sulle colline, sui calanchi e sui cipressi che costeggiano l’andamento delle strade.



Booking.com

 

Leggi anche: 
L’ospedale di Santa Maria della Scala a Siena
Castello di Poppi, sulle orme di Dante nel Casentino
Lucignano, una delle perle della Valdichiana