Nel centro storico di Roma in una piccola piazza del rione Regola, a due passi da Campo de’ Fiori e da palazzo Farnese, si trova un imponente edificio del XVI secolo, fortemente voluto dal  cardinale Girolamo Recanati Capodiferro: palazzo Spada, oggi sede del Consiglio di Stato e della omonima galleria ma conosciuto anche per avere al suo interno un’opera realizzata nel 1653 e oggi conosciuta come la prospettiva Borromini. L’elegante facciata del palazzo presenta decorazioni in stucco realizzate dallo scultore piacentino Giulio Mazzoni. Al primo piano è possibile ammirare le otto nicchie con timpano che ospitano altrettante statue di illustri romani, al di sopra si trovano altri ornamenti come medaglioni, festoni, ghirlande di fiori e frutta che fanno di questo edificio uno dei palazzi più decorati del Cinquecento. Ma ad attirare l’attenzione del visitatore, oltre alla galleria Spada che ospita al primo piano opere di Domenichino, Annibale Carracci, Bernini, Tiziano, Artemisia Gentileschi, è il cortile porticato decorato con statue di divinità mitologiche, chimere e satiri sempre realizzate dal Mazzoni.

SCOPRI TUTTE LE VISITE GUIDATE A PALAZZO SPADA, CLICCA QUI!

PALAZZO SPADA E LA PROSPETTIVA BORROMINI

Il cortile interno di Palazzo Spada

Il cortile interno di Palazzo Spada

Quando il palazzo venne acquistato per 31.500 scudi nel luglio del 1632 dal cardinale Bernardino Spada il nuovo proprietario avviò dei lavori di ristrutturazione dell’edificio per renderlo maggiormente aderente al gusto barocco dell’epoca e per realizzarlo affidò l’incarico agli architetti Paolo Marucelli, Vincenzo della Greca e Francesco Borromini, quest’ultimo già attivo a Roma insieme all’altro grande architetto del barocco, il Bernini. Tra le opere realizzate dal Borromini a Roma se ne ricorda una davvero particolare e sui generis costruita in un solo anno, tra il 1652 ed il 1653, un’opera illusionistica incredibile, una galleria prospettica, un artificio dell’arte barocca che gioca con la vista dei visitatori: la prospettiva Borromini. Il cardinale Bernardino Spada, infatti, era un appassionato di giochi prospettici e di illusioni e proprio questo interesse diede il via alla realizzazione della galleria prospettica ancora oggi presente sulla sinistra del cortile di palazzo Spada. Borromini riuscì a rendere l’effetto di profondità utilizzando degli accorgimenti architettonici che dessero l’illusione della profondità spaziale. In realtà quella che sembra una galleria lunga 40 metri ha una lunghezza di soli 8,82 metri. Fondamentale per la sua costruzione fu l’intervento del matematico padre agostiniano Giovanni Maria da Bitonto che aveva studiato la prospettiva solida accelerata, tecnica in grado di dilatare spazi ridotti e di renderli agli occhi dell’osservatore più ampi e dilatati, una soluzione già adottata dal Bramante nella chiesa di Santa Maria presso San Satiro a Milano.

Come funziona questa prospettiva solida accelerata utilizzata dal Borromini per la realizzazione della galleria prospettica? L’elemento di base su cui si fonda è che i diversi piani convergono su un solo ed unico punto di fuga. Così mentre il pavimento sale, il soffitto scende e le pareti convergono. Le stesse colonne vanno via via riducendosi e se l’altezza della galleria all’entrata è di 5,8 metri di altezza alla fine arriva a toccare i 2,45 metri. Lo stesso restringimento si registra per la larghezza che passa dai 3,5 metri dell’inizio della galleria ad un solo metro nella parte finale. Ad accentuare la prospettiva illusionistica è la statua posta sul fondo statua di Marte alta appena 60 centimetri ma che contribuisce a creare il gioco di illusioni che questa piccola galleria è in grado di produrre nello spettatore.

SCOPRI TUTTE LE VISITE GUIDATE A PALAZZO SPADA, CLICCA QUI!

PRENOTA IL TUO HOTEL


Booking.com

Per approfondimenti:

Leggi anche:
Sant’Ivo alla Sapienza, l’opus magnum di Francesco Borromini
I campanili del Bernini, storia del loro abbattimento
Fiammetta. Storia di una cortigiana nella Roma del XV secolo