DA SIENA A PECHINO CON UN FUORISTRADA
Pane kirghizo al mercato di Osh
Abbiamo visitato paesi lontani dalla frenetica vita cittadina e dai circuiti turistici, come la piccola cittadina di Urgut e il suo mercato tipico, dove ogni persona ci guardava sorpresa come se fossimo degli alieni. Il viaggio è proseguito verso nord est, costeggiando il Tagikistan e verso il Kirghizistan, tra rotture dei mezzi, forature e poliziotti corrotti. Da Osh, in Kirghizistan, siamo partiti alle 3 di notte per raggiungere il passo di Irkeshtam, al confine con la Cina. Da qua è iniziato ciò che già dal principio ci è sembrato un calvario: dogana di 2 giorni e revisione mezzi per l’ottenimento della patente e della targa cinese senza i quali è impossibile circolare su strada. L’impatto è stato tremendo anche perché siamo entrati dalla regione dello Xinjiang, la regione più militarizzata di tutta la Cina e di conseguenza la meno turistica. Fili spinati, telecamere, poliziotti, portoni rinforzati e ronde di cittadini con mazze di legno in giro per le strade. Non proprio un villaggio vacanze.
A sinistra me su una strada Usbeka – a destra mia moglie presso le Grotte di Mogao
La Madrasa di Khiva in Uzbekistan
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