Immaginate di camminare in mezzo a un bel bosco verde e rigoglioso e di ritrovarvi improvvisamente ad osservare dei curiosi funghi giganti: una serie di miceti dal gambo chiaro e dal cappello tendente al colore grigio scuro. Vi avvicinate lentamente a questi strani oggetti e scoprite che in realtà si tratta di sculture naturali costituite da pietrisco e da massi. Quello che è accaduto qui in Piemonte è un curioso scherzo della natura, un processo erosivo che ha dato vita ad un paesaggio incredibile e fiabesco nel comune di Villar San Costanzo (in provincia di Cuneo) dove si trova la Riserva Naturale dei Ciciu del Villar, istituita nel 1989. In quest’area compresa tra i 660 ed i 950 metri di altitudine ed estesa per circa 60 ettari, sono stati censiti questi curiosi funghi e, alla fine della ricognizione, sono state contate ben 479 colonne di erosione.
I CICIU DEL VILLAR
Il gambo dei ciciu è costituito da terriccio e pietrisco mentre la parte superiore del cappello è formata da un tipo di roccia metamorfica di origine magmatica, chiamata gneiss. Tante sono le ipotesi che sono state formulate circa la formazione di questi singolari funghi: da quelle basate su studi scientifici fino ad arrivare a supposizioni più fantasiose che sfociano nella magia. Una cosa è certa: queste formazioni di pietra catturano l’attenzione e la curiosità dei turisti che vengono ogni anno a visitare la Riserva Naturale dei Ciciu del Villar.
I Ciciu del Villar
Le leggende più poetiche e fiabesche raccontano che queste strane conformazioni siano state create dagli incantesimi delle masche, le streghe del folclore piemontese; altre sostengono che siano state proprio queste streghe in carne ed ossa ad essersi trasformate in pietra per colpa di qualche maleficio andato storto.
Altri racconti, invece, si collegano direttamente alle vicende del santo patrono di Villar: San Costanzo. Il martire, un legionario di fede cristiana ucciso all’inizio del IV secolo d.C., venne inseguito nel bosco dai soldati romani e mentre scappava insieme ai suoi compagni avrebbe compiuto qui un miracolo, maledicendo e trasformando istantaneamente cento militi romani in funghi di pietra, i ciciu appunto.
Il termine piemontese sta ad indicare i pupazzi o i fantocci, con chiaro riferimento alla trasformazione dei militi in esseri senza anima.
UN PAESAGGIO FIABESCO NEL CUORE DEL PIEMONTE
Nonostante la fantasia di queste ricostruzioni e nonostante la magia che ne avvolge la loro formazione, sembra che la realtà sia ben diversa da quanto tramandato ma di certo non per questo meno affascinante. Secondo alcuni studiosi i funghi si sarebbero formati alla fine dell’ultima era glaciale, circa 12.000 anni fa, quando le acque del torrente Faussimagna si sono gonfiate a causa dello scioglimento dei ghiacci.
La Riserva naturale dei Ciciu del Villar
Questo fenomeno avrebbe prodotto l’erosione delle pendici del monte San Bernardo, portando a valle una quantità enorme di detriti, di piccole rocce e di ciottoli che sono andati a formare i gambi dei funghi. Il cappello ai ciciu, qui in in Val Maira, si sarebbe aggiunto successivamente a seguito di eventi sismici e frane che hanno comportato il distacco di enormi massi dal fianco della montagna.
CICIU DEL VILLAR: IL PERCORSO DI VISITA ALLA RISERVA
La Riserva Naturale dei Ciciu del Villar è nata proprio con lo scopo di proteggere e tutelare queste sculture morfologiche naturali ed il suo centro visite è accessibile tutto l’anno. Qui gli ospiti potranno trovare tutte le informazioni sul sito naturalistico e potranno effettuare delle visite guidate. All’interno dell’area protetta poi sarà possibile usufruire di diversi itinerari da percorrere a piedi.
Tra questi ricordiamo il percorso didattico-turistico della durata di 45 minuti ed un vero e proprio itinerario escursionistico di 2 ore che permette di inoltrarsi lungo un bosco misto di latifoglie e di osservare queste straordinarie colonne di erosione. Tra tutte spicca sicuramente la Torre, con i suoi oltre 10 metri di altezza.
La Riserva Naturale dei Ciciu del Villar permette ai visitatori di passare qualche ora nel bosco ammirando queste curiose colonne di erosione. Un buon modo per rigenerarsi e per entrare in contatto della natura rigogliosa di questo straordinario e particolare luogo.
Per approfondire:
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