Nel cuore di Trastevere, vicino al vivace mercato rionale all’aperto, si apre l’antico convento di San Cosimato a Roma, oggi sede dell’ospedale Regina Margherita. Ci troviamo in quello che un tempo era una zona marginale della città, collocata vicino ad un porto fluviale come quello di Ripa Grande e vicino ad uno degli accessi di Roma. L’area era un crocevia di forestieri, di mercanti, di pellegrini. Il Trans Tiberim si connota, così sin da subito, per il suo carattere cristiano. Siamo, infatti, lontani dalla Roma pagana e per questo motivo il luogo si presta a divenire un’area libera dal punto di vista cultuale. Basti pensare alla nascita proprio qui vicino delle chiese di Santa Cecilia, Santa Maria in Trastevere e San Crisogono.

ANTICO CONVENTO DI SAN COSIMATO A ROMA

Durante il Medioevo nell’area del Trans Tiberim si vengono ad installare le prime comunità cristiane che si rifanno alle correnti pauperistiche. Francesco nel 1205-1206 viaggia da Assisi verso Roma per inserire nel tessuto urbano i frati francescani. Per la loro permanenza sceglie un edificio (un ex ospizio) situato nella piazza che oggi ospita la chiesa di  San Francesco a Ripa.

Non può mancare, ovviamente, la presenza dell’altra metà del cielo, quel monachesimo femminile incarnato dalla figura potente di Chiara.

San Cosimato, Roma Trastevere

San Cosimato, Roma Trastevere

Così dal 1234 e fino alla fine del Settecento, quando Napoleone sopprime i conventi, nel monastero di San Cosimato si trovano a vivere in clausura le monache. Le clarisse, dopo la parentesi napoleonica, ritornano nel convento fino all’unità d’Italia quando il monastero viene trasformato in un carcere e poi in un ospizio. È solo negli anni Sessanta che l’ex convento di San Cosimato diviene un ambulatorio dell’ospedale Regina Margherita.

IL MONACHESIMO FEMMINILE MEDIEVALE NELLA CAPITALE

Prima dell’arrivo delle Damianite (poi denominate Clarisse) in quest’area di Trastevere si trovava un monastero benedettino, probabilmente databile al X secolo, che dipendeva direttamente dal monastero di Farfa. Nel 1234 i monaci vengono sostituiti dall’ordine femminile per espressa volontà di papa Gregorio IX, il pontefice che, sull’esempio di Chiara d’Assisi, costituisce l’ordine  monastico delle Povere Dame, poi divenute Clarisse.

Il convento di San Cosimato ha subito molti rifacimenti dovuti al cambio di destinazione dell’edificio. Le stratificazioni dei mattoni, i laterizi, i tufelli, le tamponature danno l’idea dei cambiamenti che si sono succeduti nei secoli medievali. Cambiano gli ordini monastici, cambiano le esigenze.

Con l’arrivo delle monache viene modificato il convento, viene modificata la struttura della chiesa, viene modificato il duecentesco chiostro. A questo si aggiungono gli interventi eseguiti nel 1475 da papa Sisto IV, in occasione del Giubileo, ed il rifacimento dell’interno della chiesa di San Cosimato avvenuto nel 1871 ad opera di Pio IX.

Bellissimo è il chiostro di San Cosimato, lo spazio quadrato aperto centralmente e chiuso ai lati da corridoi coperti. I capitelli  delle colonnine sono scolpiti in maniera molto semplice e presentano foglie stilizzate. L’arrivo delle Clarisse ha prodotto probabilmente anche in questo spazio un cambiamento della sua struttura. Ma a questo nel 1475 si aggiunge un secondo chiostro, fatto costruire sempre da papa Sisto IV peer il Giubileo. Evidente è la loggia rinascimentale visibile nei capitelli stilizzati, nelle colonne e nelle paraste ottagone.

Bellissimo poi il protiro d’ingresso risalente all’XI-XII secolo e costituito da elementi romani riadattati alle esigenze dell’epoca.

Ringraziamo la dottoressa Valeria Danesi di Bell’Italia 88 per averci accompagnato alla scoperta di San Cosimato.

 

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