Al centro di Roma si trova un edificio storico quasi del tutto sconosciuto ma che è stato meta di pellegrinaggio per anni. Ci troviamo ai margini del rione Pigna, tra Piazza Venezia e Largo Argentina, in quel luogo che fino a poco tempo fa era il fulcro della Democrazia Cristiana. In Piazza del Gesù si trovano Palazzo Altieri, Palazzo Cenci-Bolognetti, ex sede del partito scudocrociato, la chiesa del Gesù ed accanto ad essa la Casa Professa del Gesù, che ospita quattro delle stanze in cui visse Sant’Ignazio di Loyola.

IGNAZIO DI LOYOLA: LE STANZE DEL SANTO A ROMA

Ignazio di Loyola era un soldato spagnolo, nato nei Paesi Baschi, che durante una battaglia contro l’esercito francese si convertì al cristianesimo. Arrivò a Roma nel 1537 dopo avere avuto un’apparizione della Vergine che gli indicò di fondare un suo ordine proprio all’interno dell’Urbe. Nel 1544 così fece costruire una casa per sé e per una ristretta cerchia di seguaci. Dopo la sua morte, la piccola casa in cui aveva dimorato fu completamente distrutta da un’alluvione che nel 1598 causò lo straripamento del fiume Tevere. Si salvarono soltanto le quattro stanze che ancora oggi sono visitabili.

Sant'Ignazio di Loyola a Piazza del Gesù a Roma

Stanze di Sant’Ignazio e corridoio di Andrea Pozzo

Considerata la grande popolarità del santo si decise di costruire, al posto della precedente abitazione, un edificio molto più grande che potesse conservare queste quattro piccole camere. Nel 1650 durante il Giubileo ci fu un flusso così continuo e cospicuo di pellegrini verso la casa che i visitatori invasero la tranquillità della comunità gesuita che qui pregava e viveva. La soluzione che si trovò fu così di creare uno spazio adatto per i pellegrini, un percorso per la loro accoglienza senza che il flusso creasse problemi ai Gesuiti.

Il Padre Generale Gian Paolo Oliva fece così chiudere il corridoio, creando uno spazio in cui convogliare i fedeli e separarli di fatto dagli ambienti ad uso esclusivo della comunità dei Gesuiti.

Ovviamente si doveva pensare ad una decorazione della nuova stanza e si affidarono i lavori a Jacques Courtois detto Il Borgognone, gesuita anch’egli. Il pittore francese fece in tempo però a decorare soltanto gli interni delle finestre disegnando scene di Sant’Ignazio di Loyola mentre combatte e mentre prega. Dopo la morte del Borgognone si fece avanti Andrea Pozzo che completò con le sue pitture questo corridoio prospettico.

IL CORRIDOIO PROSPETTICO DI ANDREA POZZO

Il corridoio prospettico di Andrea Pozzo

Particolare del corridoio prospettico di Andrea Pozzo

Le immagini, se viste da vicino, appaiono fortemente distorte ma questo perché Andrea Pozzo le aveva realizzate perché fossero viste da un unico punto: dalla ruota posta al centro del salone. Da qui le figure riassumono la loro giusta volumetria, le loro linee naturali. Quello che realizza il pittore è uno sfondamento visivo della parete, una prosecuzione dello spazio attraverso un uno sapiente delle tecniche illusionistiche e prospettiche. Tante sono le scene di vita del santo sapientemente affrescate da Pozzo.

 

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Dal corridoio si passa alla visita delle quattro stanze in cui Sant’Ignazio di Loyola ha vissuto i suoi ultimi 12 anni di vita. Al loro interno sono conservati cimeli ed oggetti appartenuti al gesuita come lo scrittorio, l’armadio, le scarpe, il saio.

Ringraziamo la dottoressa Giulia Pollini dell’associazione culturale Bell’Italia 88 per averci guidato alla scoperta delle stanze di Sant’Ignazio di Loyola.



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