In un connubio perfetto tra arte e natura, lungo la strada che si srotola verso la campagna di Calatafimi, appare da lontano un’antica costruzione che risplende ancora in tutta la sua bellezza: il maestoso tempio di Segesta, uno dei meglio conservati in Sicilia e nel mondo. Il monumento così perfetto e sopravvissuto alle intemperie del tempo si trova all’interno del Parco archeologico di Segesta, l’area di interesse storico-artistico in provincia di Trapani.

Le due opere architettoniche rappresentative dell’antica acropoli che sorgeva sul monte Barbaro sono proprio l’intatto tempio (300 m.s.l.m.), passato indenne nel corso dei secoli, ed il meraviglioso teatro antico con le sue gradinate ad incorniciare i resti del palcoscenico. Il percorso dell’area archeologica di Segesta si snoda tra i resti dell’acropoli e le porte che si aprivano lungo la cinta muraria, alla scoperta dei monumenti greci più suggestivi e dell’antico abitato medievale. Il tutto immersi in un paesaggio davvero incantevole.

Passare una giornata qui, rinunciando a qualche ora di mare, è sicuramente la scelta giusta per coloro che amano la storia e l’archeologia. Siamo nel cuore della Magna Grecia, in un territorio profondamente influenzato dalla cultura e dall’arte ellenica, un connubio di popoli che si sono mescolati ed hanno prodotto quello che vediamo ancora oggi. Lungo il percorso all’interno dell’area archeologica, infatti, avrete la possibilità di ammirare anche i resti di una moschea risalente al periodo di conquista della Sicilia da parte degli Arabi, una chiesa del XV secolo ed un castello di epoca medievale. 

IL TEMPIO DI SEGESTA

Il tempio di Segesta

Il tempio di Segesta

Con la sua imponente architettura dorica e le sue 36 colonne che sorreggono la trabeazione ed i due frontoni, il tempio ci ricorda che qui secoli fa si trovava l’antica città di Segesta, fondata dagli Elimi, in una posizione dominante rispetto al territorio circostante era in grado di controllare l’intera zona limitrofa.

Da sempre in contrasto con Selinunte per motivi territoriali, Segesta si alleò, per opportunità, sia con la greca di Atene sia con la punica Cartagine. Venne distrutta dal siracusano Agatocle nel 307 a.C. e sotto Roma ritrovò ricchezza e prosperità ma nulla poté nei confronti della forza devastatrice dei Vandali e dei Saraceni.

Dell’antico abitato sono ancora visibili alcune rovine e parti della cinta muraria ma ciò che rappresenta il simbolo del sito archeologico è proprio questo tempio collocato all’interno dell’arido paesaggio che lo circonda. “La posizione del tempio è notevole: all’estremità superiore d’una lunga e larga vallata, su una collina isolata e, pertanto, circondata da rupi, esso domina lontano sulla vasta campagna” – così scriveva Goethe in Viaggio in Italia nel 1817.

Effettivamente il tempio di Segesta colpisce il visitatore per la sua dislocazione e per la sua imponenza. Sembra che il luogo di culto sia stato cominciato nel 426 a.C. e che sia stato lasciato incompiuto dieci anni dopo, quando ebbe inizio la guerra contro la vicina Selinunte. Le possenti colonne grigio-dorate del tempio, infatti, sono lisce e non modellate con scalanature, così come manca del tutto la copertura e la cella, la parte interna del tempio che ospitava la statua della divinità.

IL TEATRO DI SEGESTA

Teatro di Segesta

Teatro di Segesta

L’altro monumento dell’area archeologica giunto fino a noi è il teatro di Segesta, posto a 400 metri d’altitudine, e costruito durante il III secolo a.C.. La sua posizione consente al visitatore di godere di una vista mozzafiato dal suo interno. La cavea semicircolare, infatti, costituita da venti gradinate scavate nella roccia è orientata verso nord, offrendo una panorama che unisce le montagne con il mare. La posizione privilegiata del sito offre, inoltre, la possibilità di osservare il paesaggio che si apre tutto intorno all’antica città degli Elimi: una macchia mediterranea costituita da piante di agavi e ginestre.

Il teatro era in grado di ospitare tra le 3000 e le 4000 persone che si riunivano per assistere alle rappresentazioni teatrali. Costruito sulla parte sommitale del monte Barbaro, in prossimità dell’agorà, questo spazio venne costruito sfruttando la presenza di pietra locale: i blocchi di calcare.

La scena del teatro, purtroppo, non è giunta fino a noi ma sotto di essa, grazie ad una campagna di scavi, sono stati ritrovati dei resti di costruzioni databili addirittura al X-IX secolo a.C.. Dal 1967 l’antico teatro di Segesta è tornato in funzione ed ospita ogni estate il Festival delle Dionisiache. Si tratta un’occasione unica per rivivere le atmosfere magiche del luogo. D’estate potrete vivere così la magia del teatro e dei concerti musicali all’interno di uno dei teatri più belli del periodo classico.

Tra piante caratteristiche della macchia mediterranea il percorso all’interno dell’area archeologica di Segesta continua. È possibile visitare, infatti, l’area dell’antica agorà, il centro religioso e commerciale delle poleis greche. E poi i resti della cinta muraria urbica e della città medievale con il suo castello, il borgo e la moschea.

COME ARRIVARE AL TEMPIO DI SEGESTA

In auto: l’autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo consente di arrivare velocemente al Parco archeologico. Basterà uscire a Segesta e proseguire lungo la strada provinciale 68 che conduce all’area che racchiude il tempio ed il teatro (Contrada Barbaro). Il parcheggio è ubicato a circa 200 metri dall’entrata e dal tempio. Per raggiungere, invece, il teatro che si trova in posizione panoramica ed elevata è previsto un servizio navetta a pagamento. Chi ha buone gambe può raggiungerlo a piedi.

In pullman: la ditta Tarantola Bus offre il servizio di trasporto fino all’aera archeologica di Segesta con partenze giornaliere (festivi esclusi) da Trapani e da Castellammare del Golfo.

COSA VEDERE NELLE VICINANZE

A pochi chilometri dal parco archeologico di Segesta si trovano le Terme segestane, le acque in cui Ercole si immerse. Sarebbero state proprio due ninfe a dare vista alle acque sulfuree. Conosciute in antichità ed utilizzate ancora oggi per i fanghi, i bagni e le inalazioni, queste acque calde (temperatura tra i 38 ed i 45 gradi) sgorgano sulle rive del fiume Caldo. Le sorgenti e le piscine saranno un ottimo modo per rilassarsi ed avere benefici fisici.

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