Arroccata sulle colline etrusche che affacciano sul mar Tirreno, Tolfa (in provincia di Roma) gode di un panorama che spazia su tutto il territorio circostante, in una mescolanza costante di alture, rilievi, faggete e mare. Interessato da insediamenti etruschi e romani, Tolfa deve la sua fortuna nel corso del Quattrocento alla scoperta delle miniere di alunite. I giacimenti di questo minerale, da cui veniva estratto l’allume, utilizzato per fissare i colori sui tessuti e per la lavorazione delle pelli, furono rinvenuti dal cardinale Giovanni di Castro, funzionario pontificio. L’intensa estrazione ed il forte sfruttamento delle miniere durò circa tre secoli e proprio per facilitarne la lavorazione furono costruiti un villaggio ed uno stabilimento nei pressi dell’attuale Allumiere (da cui deriva il toponimo).
COSA VEDERE A TOLFA
Tolfa, due scorci della Rocca di Frangipane
La Rocca dei Frangipane, dal nome della potente famiglia romana che la fece costruire, è il luogo che caratterizza maggiormente la cittadina. Situata su uno sperone roccioso e costruita in pietra arenaria, la rocca svetta con la sua torre circolare e le sue mura diroccate, utilizzate come estrema difesa del popolo tolfetano durante l’assedio delle truppe napoleoniche. Nel marzo del 1799, infatti, il generale francese Merlin marciò contro il paese fino a ridurlo alla resa. I ribelli tolfetani, arroccatisi tra le mura del castello dei Frangipane, furono fucilati per essersi opposti agli invasori transalpini.
Tolfa, due vedute della via che conduce alla Rocca di Frangipane
Continuando il nostro itinerario attraversiamo il paese antico ed incontriamo il Palazzo dei Priori, che in precedenza era stato scelto per ospitare la sede comunale, il Palazzo Baronale, dove fu ospitato il poeta Annibal Caro, il Palazzo Buttaoni con la sua loggia costituita da archi posti su tre piani ed il Palazzo Celli, la cui famiglia si arricchì grazie all’estrazione dell’alunite. Tornando verso la piazza principale, si incontrano l’ottocentesco Palazzo Comunale e la Villa Comunale, un tempo orto botanico voluto da un ufficiale francese.
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Ma il nome di Tolfa è legato indissolubilmente ad un prodotto tipico del paese: la catana, anche detta tolfa, appunto. Prodotta già nel corso del Cinquecento, questo modello di borsa in cuoio veniva utilizzato dai butteri per riporvi gli oggetti che portavano con sé. Successivamente venne usata dai pellegrini e dai minatori che lavoravano nella zona per l’estrazione dell’allume. Negli anni Sessanta divenne oggetto di culto tra i giovani impegnati nella rivoluzione studentesca.
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