Mi chiamo Nicola Inversi e sono uno di quelli che vengono dalla pianura, nato a Roma e cresciuto fin da piccolo sul mare di Ostia, esattamente a zero metri sul livello del mare. Non posso dire di essere cresciuto guardando le montagne dalle finestre di casa mia, quelle montagne che vedevo da lontano e solo se il cielo me lo concedeva. Sono un “montanaro” come in tanti mi definiscono? Probabilmente no. Molti ritengono che per esserlo, ci devi essere nato e cresciuto in montagna. La devi vivere la montagna. E forse hanno ragione. Eppure fin da piccolo il mio naso era sempre all’insù. I miei occhi sempre verso le cime lontane, le mie spalle sempre verso il mare. Ma non c’era viaggio in macchina o treno, trascorso appiccicato al finestrino, in cui i miei occhi non si soffermassero a veder sfilare in successione le montagne. Non c’era vetta sulla quale la fervida mente del bambino che ero, non fantasticava pensando a nobili avventure, esplorazioni e scalate. E devo dire che la maggior parte di quelle montagne di cui non conoscevo né il nome né il luogo in cui si trovassero, effettivamente poi le ho salite. Tutt’oggi, ormai adulto, la mia testa mi dice di affrontare ogni cima sulla quale poso gli occhi. La montagna è un’avventura che si rinnova continuamente. È magia perché mi fa ritornare bambino. Mi fa sognare e fantasticare. Ma è stata anche una dura scuola di vita. Forse la più dura. Mi ha donato amici e me ne ha tolti altri. Mi ha fatto crescere dandomi la possibilità di scoprire ogni angolo più recondito del mio essere. Mi ha accolto quando fuggivo dalla routine. Mi ha accettato per quello che sono. Mi ha consolato quando ero triste. Mi ha dato pace quando ero arrabbiato. La montagna è severa e giusta perché al suo cospetto siamo tutti uguali. Non vi è giustizia più grande. Vi racconto la mia Grande Traversata Elbana con i ragazzi del liceo Talete di Roma, il trekking all’Elba che ci ha aperto cuore e mente.
TREKKING ALL’ELBA: LE TAPPE
Trekking sulll’isola d’Elba: il panorama
È il primo giorno di Dicembre del 2016. Io e tre amici, per un totale di 12 zampe, ci troviamo nei pressi di una torre medievale ormai diroccata lungo la costa del promontorio dell’Argentario: è la Torre di Capo d’Uomo, eretta sull’omonimo poggio e fulcro del sistema difensivo e di avvistamento grazie alla sua posizione, che domina il meraviglioso mare sottostante e le sue perle racchiuse dall’Arcipelago Toscano. Come spesso accade durante le nostre avventure, ci fermiamo ad ammirare il panorama. Fin qui niente di insolito. D’altronde come si fa a sfuggire a tanta bellezza? Davanti c’è l’isola del Giglio e subito dietro l’inaccessibile e selvaggia Montecristo; a sinistra la piccola Giannutri. Alla nostra destra e a sinistra si estende la lunga costa che unisce Porto Santo Stefano con Porto Ercole. In lontananza la Corsica. Alle spalle l’amato Appennino. Ma la cosa che più colpisce, è che noi tutti stiamo guardando lo stesso punto in lontananza. I nostri occhi sono presi da un’isola più grande delle altre: l’isola d’Elba.
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A volte non si ha il tempo di finire l’avventura che si sta vivendo che la mente sta già pensando a quella che seguirà. Più o meno inconsciamente, nella testa i piccoli sogni diventano realtà e prendono vita. Si accende una piccola fiamma nell’anima. Così nasce il desiderio di esplorare qualcosa che fino a quel momento si staglia lontano sull’orizzonte. Io, Carolina, Birba ed Erin sapevamo che prima o poi avremmo calpestato quelle terre allora lontane e irraggiungibili. Ma niente è veramente lontano se si ha voglia di camminare. Se si crede davvero in un sogno, tutto è possibile. Quello che non sapevamo è cosa sarebbe successo da lì ad un anno. È così che è iniziato mentalmente il trekking all’Elba.
LA GRANDE TRAVERSATA ELBANA CON IL LICEO TALETE DI ROMA
Trekking all’Elba: cosa vedere
Siamo ad Ottobre del 2017. Il Liceo Scientifico Talete di Roma contatta me e Carolina per coinvolgerci all’interno del progetto ministeriale di Alternanza Scuola Lavoro. L’idea è quella di far vivere ai ragazzi un’esperienza formativa attraverso un viaggio. Quello che ancora non vi ho detto, è che Carolina ed io siamo due Guide Ambientali Escursionistiche. E Birba ed Erin, i nostri cani, da sempre ci aiutano nei nostri trekking di più giorni e nelle nostre escursioni ed esplorazioni giornaliere. È stato un attimo. “Portiamoli all’Isola d’Elba!” ci siamo detti. In breve viene studiato e presentato il progetto alla scuola, che fin da subito sembra accoglierlo positivamente. Ma nessuno, forse nemmeno Birba ed Erin, si aspettava tanto successo ed entusiasmo! Ben 35 ragazzi del terzo e quarto anno, e provenienti da classi differenti, manifestano il loro interesse per l’iniziativa.
Così gli studenti partecipano ad un corso base di escursionismo, che li porterà ad essere degli escursionisti autonomi e consapevoli, capaci di muoversi in sicurezza e nel rispetto della natura e che fornirà loro strumenti e capacità per poter progettare, studiare ed organizzare sia una semplice escursione, quanto un trekking o un cammino di più giorni. È in questo modo che lo scorso 6 Dicembre ha avuto inizio il progetto. La prima lezione. Il primo incontro tra i protagonisti che di lì a breve avrebbero vissuto e condiviso l’avventura: la Grande Traversata Elbana!
Finalmente ha inizio il trekking all’Elba! Il 9 Febbraio 2018, partendo da Cavo, il gruppo ha attraversato l’isola più grande dell’Arcipelago Toscano da Est verso Ovest, per arrivare a Pomonte, piccolo borgo posto esattamente dall’altro lato dell’isola d’Elba. Rivolgendo lo sguardo verso la Corsica, ogni giorno il gruppo ha visto il sole nascere dietro la nostra amata penisola, per poi vederlo scomparire sull’orizzonte esattamente davanti alla direzione di marcia. Quando siamo tornati ho impiegato molto tempo per elaborare un’esperienza forte e ricca come questo viaggio a piedi. Le immagini scorrono ancora vive davanti ai miei occhi. Le voci e le risate dei ragazzi riecheggiano ancora nella mia mente. Tutti al rientro mi hanno posto la classica ma giusta domanda: ‘Com’è andata?’. Credo che qualsiasi risposta a questo quesito sia riduttiva e non possa esprimere a pieno quanto vissuto. Ricordo ancora i primi incontri con i ragazzi: ho tentato di scoraggiarli in tutti i modi. Ho parlato loro di fatica e di sofferenze, di imprevisti e di momenti difficili. Non credo di aver mai scalfito la loro certezza nell’intraprendere questa avventura. Anzi: mi hanno donato il loro giovane entusiasmo e la loro genuina curiosità, nonché la voglia di scoprire, di mettersi alla prova e di conoscersi. È infatti proprio questo che dissi loro all’inizio del progetto: quando si parte per un viaggio come questo, se c’è una cosa certa è che quando torni non sei lo stesso di prima.
ISOLA D’ELBA A PIEDI: L’ENTUSIASMO CONTAGIOSO DEI RAGAZZI
Nicola Inversi con Carolina, Erin e Birba
Credo che il camminare riporti l’uomo alla sua giusta e reale dimensione, ai ritmi naturali della vita. È un ritorno alle origini, è un modo per riscoprirsi. È lasciare il caotico mondo della routine quotidiana per mettersi in discussione. È rischioso e fa paura. Mette a nudo la nostra vita e ce la mostra senza pietà per quello che veramente è. Sta a noi poi accettarla o fare di tutto per cambiarla. Tornare a casa e sentire dire da alcuni ragazzi frasi come ‘Sono cambiato’, ‘Mi sento diversa’, ‘Ora osservo la mia vita in città con occhi differenti’, vuol dire aver centrato il bersaglio del nostro progetto. I ragazzi sono stati gli indiscussi e veri protagonisti di questo trekking all’Elba: un viaggio che ha dato loro la possibilità di vivere un’esperienza unica nel suo genere e un’opportunità di crescita personale. Sono rimasto sorpreso da loro. E questo anche perché ero partito con la mia buona dose di pregiudizi nei loro confronti. Eppure li ho visti reagire alle fatiche di una lunga giornata di cammino. Li ho visti aiutarsi e crescere sia individualmente che come gruppo. Hanno sorriso mentre camminavamo sotto la pioggia incessante.
Hanno scherzato mentre una fitta nebbia nascondeva alla loro vista non solo i panorami, ma il sentiero stesso. Hanno tenuto duro per 60 chilometri mentre un vento impietoso cercava di intaccare in tutti i modi la loro forza di volontà. Non si sono mai lamentati di nulla, tirando fuori uno spirito di adattamento degno degli esploratori di un tempo che non c’è più. Sono sempre stati pronti all’azione. Hanno aperto il loro animo all’avventura. Mai un no davanti ad una nostra proposta, senza pensarci troppo, con l’istinto che contraddistingue i giovani come loro. Nonostante la differenza di età, sono stato accolto e coinvolto nel gruppo. Per qualche giorno ho fatto nuovamente parte di una classe. Ho nuovamente vissuto da liceale. Devo molto a questi splendidi ragazzi. Li ringrazio con il cuore in mano per quello che mi hanno donato. A viaggio quasi ultimato, una ragazza mi ha rimproverato dicendomi: ‘Nicola, tu hai troppi pregiudizi verso noi giovani’. Adesso non ne ho più.
‘Chi più in alto sale, più lontano vede. Chi più lontano vede, più a lungo sogna’ (Walter Bonatti)
‘Tutti i più grandi pensieri sono concepiti mentre si cammina’ (Friedrich Nietzsche)
I MIEI CONTATTI
Mi chiamo Nicola Inversi e sono una Guida Ambientale Escursionistica. Organizzo escursioni in Toscana, Lazio, Abruzzo, Umbria, Marche e Campania. Per coloro che fossero interessati a percorrere qualche chilometro in compagnia dei miei passi, lascio i miei contatti. Pagina Facebook: Nicola Inversi Guida Ambientale Escursionistica – Cellulare: 349/7652869.
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