L’escursione sul monte Capreo ci ha lasciato piacevolmente impressionati, confermando l’idea che quel che è inatteso ha un suo peso specifico maggiore. Quest’area dall’andamento ovoidale dei monti Lepini, compresa tra la provincia di Roma, di Frosinone e di Latina, è stata un’autentica scoperta per la bellezza dei panorami e per le sue vedute caratteristiche. Si tratta di un territorio caratterizzato da un paesaggio suggestivo e spettacolare a metà tra il mare e la montagna, tra i boschi ed i pascoli, in un ambiente di gran pregio naturalistico, costituito da rocce calcaree e dalla presenza di fenomeni carsici. Sui sentieri dei monti Lepini è frequente imbattersi in cavità naturali, inghiottitoi, grotte che rendono questa zona appetibile per tutti gli amanti e gli appassionati di speleologia. Carpineto Romano, non a caso, è definita città della speleologia ospitando sul suo territorio ben 264 grotte e rappresentando, per tale motivo, il paese laziale con più cavità naturali.

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MONTE CAPREO, ESCURSIONE TRA MIRABILI CAVITÀ CARSICHE E FAGGETE

La sella erbosa posta tra il monte Capreo e la Semprevisa

La sella erbosa posta tra il monte Capreo e la Semprevisa

I monti Lepini sono costituiti da due aree montane separate dalla Valle del Sacco e sono racchiusi tra l’Agro pontino ed i Colli Albani. Le vette dei Lepini arrivano a superare i 1400-1500 metri e la cima più alta, posta sulla dorsale occidentale, è costituita dal monte Semprevisa, alto 1536 m.s.l.m. La presenza di macchia mediterranea, di castagneti e di faggete caratterizza questo territorio contraddistinto da tre fasce climatiche differenti che variano passando da inverni miti e siccità prolungata, sul versante occidentale, ad inverni rigidi con presenza di neve e siccità breve nelle zone più interne ed elevate. Un’ospite particolare della catena montuosa è l’orchidea selvatica che, con le sue 55 specie, cresce su terreni assolati e che qui viene trattata con doveroso rispetto. Per salvaguardarne l’habitat, infatti, si procede allo sfalcio periodico della felce aquilina che, crescendole accanto, la ricopre con la sua ombra. Ma non basta, sui monti Lepini troverete anche arbusti di more, visciole ed amarene.

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La mèta della nostra escursione è il monte Capreo, un balcone sui monti Lepini, che consente, nelle giornate con poca foschia, di spaziare con lo sguardo sia verso l’entroterra che verso il mare. L’inizio del percorso è situato in località Pian della Faggeta, a 7 chilometri dal paese di Carpineto Romano, dove si trova un parcheggio da cui partono i sentieri per escursionisti e mountain-bikers. Si inizia il tracciato LH3 accanto al pannello descrittivo (in direzione ovest) e si percorre la carrareccia che sale, avendo cura di lasciarla dopo appena 10 minuti per imboccare il sentiero 707 dove, tra le radure e le roccette, si incontrano le mucche al pascolo. Dopo poco si entra nella faggeta e si sale velocemente su un terreno pietroso, rimanendo sempre in fondo alla valle. La salita è costante all’interno del bosco ed i segni bianco-rossi sono ben visibili. Lungo il percorso, dopo circa 55 minuti dalla partenza, si incontra il serbatoio dell’Acqua di Mezzavalle (quota 1220 metri) e si prosegue sempre in salita per altri dieci minuti fino a giungere alla fine della faggeta.

Pozzo della Croce, una delle grotte in prossimità della cima del Monte Capreo

Pozzo della Croce, una delle grotte in prossimità della cima del Monte Capreo

Si cammina, quindi, lungo una radura fino ad arrivare alla sella erbosa (quota 1320) posta tra il monte Capreo (a destra) e la Semprevisa (a sinistra). Da qui si sale verso destra e si affronta un dislivello maggiormente impegnativo che porta verso la Croce del Capreo. Poco prima dell’arrivo, se siete attenti, potrete vedere sulla vostra destra una delle grotte presenti nella zona, parzialmente recintata. Si tratta del Pozzo della Croce, scoperto ed esplorato nel corso degli anni Sessanta. Si tratta di una cavità naturale costituita da un pozzo d’ingresso profondo 29 metri, che poi si biforca in due rami che discendono nel terreno in verticale fino a toccare, almeno per la grotta di sinistra, la profondità di 95 metri. Da qui si continua a camminare, arrivando velocemente alla Croce di Capreo (1421 m.s.l.m.), voluta da papa Leone XIII, nativo di Carpineto Romano, in occasione del Giubileo del 1900. Da questo balcone naturale si può ammirare l’affascinante panorama che si apre sui monti Lepini, osservando i paesi di Montelanico, Carpineto Romano, Segni, la pianura pontina, il mare, i monti Simbruini. Dopo essersi rifocillati ed essersi riposati si segue, a ritroso, lo stesso itinerario dell’andata.

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INFORMAZIONI SUL PERCORSO

TEMPO DI SALITA: 4 ore (andata e ritorno)

DISTANZA: 11 chilometri (andata e ritorno)

QUOTA DI PARTENZA: 865 mslm

QUOTA DI ARRIVO: 1421 mslm

DISLIVELLO: 556 metri

DIFFICOLTÀ CAI: E

SEGNALETICA: bianco-rossa

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